I giacimenti ignei si formano per solidificazione diretta del magma o indiretta, attraverso il fluidi magmatici che si liberano dal magma, via via che si solidifica.
I magmi si posso articolate in vari modi a seconda del punto di vista da cui si analizzano.
In funzione dell'origine si possono classificare in:
Formati direttamente dalla fusione del mantello superiore, più ricco in Ni e Fe rispetto al contenuto della crosta terreste, ricca in silice (SiO2);
Derivati dal cambiamento della composizione originaria in seguito ai processi fisico-chimici durante il raffreddamento (evoluti), dal mescolamento di più magmi (ibridi) o dalla fusione di parte della crosta terrestre in seguito a processi spinti di metamorfismo regionale (anatettici).
In funzione del contenuto crescente in silice (SiO2), che misura variazione di composizione rispetto al magma primario, si possono individuare quattro differenti tipi di magmi:
Formato dalla fusione di materiale del mantello con composizione peridotitica (schematicamente: olivina al 60%, pirosseni al 40%), ha un contenuto relativamente basso di silice (meno efficaci nel generare fluidi mineralizzanti, ma possono essere fonte diretta di giacimenti magmatici ), compreso tra 45 e 52%.
I giacimenti associati a questo tipo di magma comprendono un’associazione specifica che comprende, tra gli altri metalli, Nichel, Cobalto, Cromo, Vanadio, Rame, Platino (fig. 1a).
Queste maggiori concentrazioni si spiegano in parte con la composizione delle rocce fuse che hanno costituito il magma basaltico, in parte con la capacità di sostituzione isomorfa di questi metalli con i principali componenti basaltici (Fe e Mg).
Con silice compresa tra 53 e 65%. Formatosi prevalentemente in zone di subduzione, è costituito dal magma risultante dalla fusione parziale del mantello al di sopra della placca in subduzione, successivamente arricchito in silice e contaminato dai materiali della crosta durante la risalita. Indipendentemente dalla modalità di formazione, al magma andesitico non si associa una significativa combinazione di metalli utili, come si osserva in fig. 1b.
Con prevalenza di silice (65%) e feldspati, sia sodici che potassici (sanidino e plagioclasio, solitamente in rapporto 1:2). Può essere il risultato dell’evoluzione di un magma primario basaltico, per successiva cristallizzazione dei minerali più mafici, o della fusione, in seguito a eventi tettonico-orogenetici, di rocce ricche di componenti felsici.
Le mineralizzazioni associate a questo tipo di magma comprendono concentrazioni di elementi litofili come: Li, Be, F, Sn, W, U e Th ( fig. 1b).
In generale, i caratteri delle mineralizzazioni presenti in un magma riolitico sono fortemente dipendenti dalla modalità di formazione del magma stesso: quando un magma deriva dalla fusione di una roccia sedimentaria o di un litotipo sopracrostale le mineralizzazioni prevalenti sono quelle di Sn, W, U e Th; se, invece, deriva dalla fusione di vecchie rocce ignee del basamento, le mineralizzazioni contengono Cu, Mo, Pb, Zn e Au.
Con composizione povera di silice e ricca di elementi alcalini (Na, K e Ca). Pur essendo raro, questo tipo di magma può rivelarsi economicamente importante contenendo spesso mineralizzazioni di metalli come: Cu, Fe, P, Zr, Nb, REE, F, U e Th (fig. 1c).
Tuttavia, ai fini di una migliore comprensione della genesi dei giacimenti è più funzionale un classificazione (fig. 2) che prevede l'articolazione in:
Fig. 1 - Concentrazione media di alcuni metalli in funzione del tipo di magma
Tuttavia, ai fini di una migliore comprensione della genesi dei giacimenti è più funzionale un classificazione che prevede l'articolazione in:
Prossimi all'estremo basaltico della precedente classificazione, ricchi in metalli pesanti (Fe, Ni, Co, Cr) e Mg.
Hanno una minore propensione alla formazione di fluidi magmatico-idrotermali, di conseguenza la genesi dei relativi giacimenti avviene in gran parte nella camera magmatica.
Vicini all'estremo riolitico e con elevate concentrazioni di SiO2, Al e minerali alcalini (Na, K).
Differiscono dai precedenti per un'elevata propensione alla formazione di fluidi magmatico-idrotermali, per cui i relativi giacimenti si formano prevalentemente all'esterno della camera magmatica.
A partire da quest'ultima classificazione si identificano, in funzione del processo di formazione, i tipi di giacimenti descritte nelle seguenti pagine e riassunti nel flow-chart di fig. 2.
Fig. 2 - Articolazione dei giacimenti ignei