Bauxite in Molise - Puglia - Basilicata

La distribuzione dei siti a livello territoriale

In fig.1 è mostrata la distribuzione territoriale, articolata a livello comunale, dei 6 siti di estrazione di bauxite, la cui presenza si articola in tre aree della Regione Puglia.

Fig. 1 - Distribuzione territoriale a livello comunale dei siti di bauxite nelle regioni Molise-Puglia-Basilicata

In particolare:

  • nel Gargano, l’orizzonte bauxitico di S. Giovanni Rotondo, che si estende per circa 7 km in direzione ONO-ESE, ha sede in corrispondenza di una debole depressione dei calcari di letto ad andamento sinclinale (10-15° di pendenza), accentuata da una serie di faglie di modesta entità, successive alla deposizione della bauxite.

La bauxite autoctona e originata per alterazione nel cretacico superiore (Cenomaniano-Turoniano, 100÷90 Ma) ha mediamente di uno spessore di 4-5 m, con punte superiori a 5 m, colore rosso mattone e compattezza che cresce da letto a tetto.

  • a Spinazzola, in provincia Barletta-Andria-Trani, le mineralizzazioni con origine ed età simile a quelle garganiche localizzate in cavità carsiche (50-100 m di diametro, altezza 10-15 m) che costituivano il letto dei sedimenti in cui si è depositata la bauxite, sono compatte, a struttura oolitico-pisolitica e di colore rosso mattone scuro.

  • in Salento, provincia di Lecce, le mineralizzazioni alloctone, rimaneggiate e di età più recente rispetto alle precedenti hanno struttura pisolitica (fig. 2), con spessori variabili da qualche metro a un massimo di 10 m e sono contenute in una matrice prevalentemente argillosa, di colore rosso mattone più o meno scuro, a letto di una successione ricca di fossili riferibili prevalentemente all’oligocene superiore (30÷20 Ma).

La matrice argillosa, fortemente prevalente, è di colore rosso mattone più o meno scuro.

Le concessioni salentine, abbandonate negli anni ’80 del XX secolo senza essere sottoposte ad alcun tipo di recupero ambientale, hanno subito nel corso degli anni il fenomeno della rinaturalizzazione spontanea: le falde acquifere circostanti hanno invaso gli scavi dando vita a un paesaggio unico, reso ancora più surreale dalla desolazione circostante (vedi fig. 3)

A rendere insolito il paesaggio è soprattutto il forte contrasto cromatico che si è creato tra il rosso della terra (a causa dei residui di bauxite) e il verde smeraldo dell’acqua e della vegetazione che, piano piano, hanno occupato la miniera ormai dismessa.

L’area mineraria a bauxite di Otranto e il suo laghetto, oggetto anche di leggende, è uno dei luoghi più insoliti del territorio salentino, visitata da centinaia di turisti provenienti da tutto il mondo, soprattutto al tramonto, quando i colori sono enfatizzati e sembra di essere capitati in un paesaggio “marziano”.


Fig. 2 - Pisoliti nella miniera di Otranto

Fig. 3 – Il laghetto della Miniera di Bauxite a Otranto

Il laghetto della miniera di bauxite di Otranto e la leggenda di Asmodeide

Asmodeide era una fanciulla bellissima che trascorreva le sue giornate giocando serenamente con le sorelle e godendo della compagnia del suo promesso sposo Teofante. La sua vita e la sua felicità erano però turbate da un segreto: di notte, quando dormiva, la ragazza sognava il futuro prossimo.

Asmodeide considerava ciò una maledizione e non ne aveva mai fatto parola con nessuno.

In quel tempo, poco fuori le mura di Otranto, si trovava una valle dalla terra color rosso sangue al cui centro vi era un pozzo stretto, buio e all’apparenza senza fondo, così inquietante che si diceva fosse uno degli accessi agli inferi. Asmodeide era molto attratta da questo luogo e spesso si recava lì per rilassarsi.

Il giorno del suo quindicesimo compleanno, dopo aver deciso la data delle nozze con Teofante, nonostante fosse felice, cominciò a sentirsi inquieta e decise così di recarsi alla valle, dove si interrogò sui motivi del suo turbamento.

Mentre era lì, nelle vesti di un vecchio pastore, le si avvicinò il Fato, che rivendicò il proprio diritto su di lei e le intimò di non sposare Teofante se non voleva pagare caramente la sua scelta.

Asmodeide decise, comunque, che avrebbe sposato Teofante, ma la notte prima delle nozze sognò che dopo il matrimonio parte del solaio della loro casa sarebbe crollato uccidendo il suo sposo.

Il giorno seguente furono celebrate le nozze e durante la notte, non appena sentì scricchiolare il tetto, spinse il marito nel tentativo di salvarlo ma Teofante, sbalzato dal letto, si levò e corse per assicurarsi che la moglie non si fosse fatta nulla, ma inciampò e cadde su una trave che lo uccise.

Asmodeide uscì urlando di casa e nuda corse fino alla valle, dove il Fato la accolse rimproverandola di aver usato il suo dono per modificare il futuro: la sua punizione sarebbe stata quella di far sgorgare acqua dalla sua bocca ogni volta che avrebbe provato a parlare, a meno che non avesse accettato di essere sua moglie.

La fanciulla, piuttosto che accettare il suo destino, si lancio nel pozzo; poco dopo dal buco inizio a zampillare l’acqua ed in poco tempo la conca si riempì fino a formare un lago. Ancora oggi è Asmodeide la fonte sotterranea che alimenta il lago della cava di bauxite.