Minerali ceramici e industriali in Toscana

Inquadramento geologico e giacimentologico


Nell’arco temporale considerato le coltivazioni di Minerali ceramici e industriali in Toscana sono distribuite a livello comunale come mostrato in fig. 1.

A parte siti isolati e l’Isola d’Elba, in cui sono presenti sia siti a feldspati che a magnesite, si possono individuare due zone specifiche:

  • la fascia meridionale con andamento O-E, da Campiglia marittima a Castell’Azzara, caratterizzata dalla presenza di siti a caolino e/o a feldspati;

  • una zona più a Nord, dalla costa (Rosignano Marittimo) fino all’Alta Val di Cecina (Pomarance) e a Casole d’Elsa, con siti di coltivazione della magnesite.


Nella prima zona, in territorio di Roccastrada (sito Torniella - I Piloni) le terre caoliniche costituiscono i prodotti di alterazione idrotermale in ambiente sub-superficiale di vulcaniti associate ad alunite, silice e idrossidi che ne alterano la qualità.

Con riferimento al rilevamento geologico riportato in fig. 2 (foglio 120 - Siena – scala 1:100,000), le zone di estrazione di detti minerali si localizzano lungo il contatto tra la formazione contrassegnata con il simbolo "v" (Verrucano) e la coltre delle vulcaniti contrassegnate con il simbolo “i”, contatto impostato su di una faglia importante a direzione appenninica che taglia il versante orientale di Monte Alto.

La genesi di questi minerali è, infatti, ritenuta di origine secondaria, dovuta al formarsi, in epoca geologicamente assai recente, di alcuni piccoli bacini lacustri lungo la faglia appenninica di Monte Alto, al già citato contatto tra la formazione quarzo-filladica del Verrucano (Permiano ÷ Trias superiore) e le rocce vulcaniche quaternarie trachi-liparitiche, per lo più ignimbriti, che caratterizzano i dintorni di Roccastrada.

All’interno di questi piccoli bacini lacustri si è accumulato il caolino originato dall’alterazione delle vulcaniti.

In territorio di Castell’Azzara e Santa Fiora, invece, i giacimenti di argille per porcellana e terre refrattarie di Villa Rosselli e Podere Bechi si ritrovano all’interno della formazione cretacica delle “argille varicolori” dell’Unità di S. Fiora, appartenente al complesso liguride in facies di flysh.

Per quanto riguarda i giacimenti di feldspati nel comune di Campiglia Marittima (Botro ai Marmi e Montorsi), essi sono impostati in un corpo intrusivo di granodiorite albitizzata con presenza di ortoclasio (40÷50%) e plagioclasio (16÷23%), formatosi in età Pliocenica (5÷3 Ma) durante le fasi finali dell’orogenesi appenninica caratterizzate da una tettonica distensiva, da fenomeni di magmatismo, metamorfismo e idrotermalismo.

Nell’isola d’Elba, invece, i giacimenti feldspatici si trovano in corrispondenza di affioramenti di corpi magmatici neogenici (Miocene superiore, 8.5÷8.0 Ma) come:

  • Aplite di Capo Bianco, nella miniera di La Crocetta a ENE, costituita da una roccia subvulcanica porfirica, classificabile come granito a feldspato alcalino, di colore bianco, intensamente fratturata e sericitizzata da fluidi idrotermali databili a circa 6.7 Ma.

  • Porfido di Portoferraio, nella miniera S. Rocco a N di Marciana, costituito da rocce porfiriche da grigie a bianche con composizione da monzogranitica a sienogranitica e fenocristalli di feldspato potassico, quarzo, plagioclasio e biotite in una matrice quarzoso-feldspatica a grana fine; può inglobare corpi di Aplite di Capo Bianco (fig. 3).


Per quanto riguarda, infine, i giacimenti di magnesite, originati dallo stesso evento minerogenico pliocenico-quaternario correlato al sollevamento della Toscana meridionale tirrenica che ha generato i giacimenti a solfuri (pirite, cinabro, solfuri misti), essi sono associati a formazioni ofiolitiche per alterazione di rocce ricche in magnesio come le serpentiniti, ad opera di fluidi idrotermali ricchi in anidride carbonica e acido solfidrico.

La giacitura del minerale è in filoncelli e vene, all’interno delle fratture della serpentinite.

Fig. 1 - Distribuzione temporale a livello comunale delle miniere di minerali ceramici e industriali in Toscana

Fig. 2 - Estratto dal Foglio 120 (SIENA) a scala 1:100,000

Fig. 3 - Sezione schematica dei rapporti tra corpi vulcanici neogenici elbani

[Note illustrative Foglio 328 CARG 1:50,000]

Evoluzione temporale dell'attività

In fig. 4 è mostrata l'evoluzione temporale del numero di concessioni attive di minerali ceramici e industriali .

l’andamento dell’attività estrattiva per questo gruppo di minerali ha un andamento sostanzialmente bimodale, presentando un primo massimo (11÷12 siti) nel secondo dopoguerra fino al 1960 e un secondo (11 siti) nel 2000, separati da un periodo di crisi (2 siti) negli anni ‘70 del XX secolo.

Dopo il 2000 vi è stata una sostanziale riduzione, fino agli attuali 6 siti ancora in attività.

Fig. 4 - Evoluzione temporale delle concessioni attive di minerali ceramici e industriali in Toscana