Marna da cemento in Toscana

Inquadramento geologico e giacimentologico

Nell’arco temporale considerato le coltivazioni di Marna da cemento in Toscana sono distribuite a livello comunale come mostrato in fig. 1.

Si individuano sostanzialmente, a meno di singole coltivazioni isolate, due aree più significative dal punto di vista produttivo e in quanto sede di siti tuttora in attività:

  • Area fiorentina: in quest’area, che comprende in parte anche le provincie di Prato e Pistoia, sono ancora vigenti le concessioni Settimello, Monsavano [1] e Testi.

Le prime due (Settimello, Monsavano) sono impostate nella Formazione di Monte Morello (Eocene Inferiore e medio, 55÷40 Ma), già indicata nella carta geologica 1:100,000 come Alberese, costituita da torbiditi calcaree e calcareo-marnose grigie in strati da medi a spessi, a cui s’intercalano strati sottili e medi di marne e marne calcaree grigie o grigio-verdi; in subordine strati sottili di calcareniti, arenarie fini, siltiti ed argilliti laminate. La base delle torbiditi calcareo-marnose è spesso costituita da calcareniti grossolane con bioclasti.

Le caratteristiche lito-stratigrafiche di questa formazione e i suoi rapporti con la Formazione di Sillano suggeriscono di localizzarne l’area di sedimentazione in un bacino profondo in cui non arrivavano depositi elastici grossolani.

Lo spessore della formazione, riferibile come detto all’Eocene inferiore-medio, può raggiungere gli 800 metri (Monte Calvana a NO di Settimello).

La terza concessione vigente, Testi, è localizzata in corrispondenza ad affioramenti della stessa Formazione di Monte Morello e della Formazione di Sillano, più antica della precedente (Cretaceo superiore-Eocene inferiore, 75÷55 Ma) e con spessore massimo di 200 m, costituita da calcari marnosi micritici grigi e verde oliva, marne marroni e grigie, calcareniti, arenarie calcarifere grigio-scure, tipo Pietraforte, e argilliti, generalmente prevalenti sui predetti termini litoidi.

Le caratteristiche sedimentologiche e il contenuto fossilifero testimoniano di una deposizione in ambiente di piana sottomarina interessata da episodi torbiditici.

  • Casentino: in quest’area, posta a E della precedente è ancora vigente la concessione Begliano, anch’essa impostata su un affioramento della Formazione di Monte Morello (Alberese), già descritta in precedenza.

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[1] La concessione Monsavano non è attualmente produttiva. In data 04/08/2016 è stata presentata, in seguito alla rinuncia alla concessione mineraria, istanza di VIA alla Regione Toscana per il «Progetto di recupero morfologico e ambientale delle aree interessate dall’attività estrattiva nell’ambito della concessione mineraria di marna da cemento denominata "Monsavano" in Comune di Pelago (FI)».

Su tale progetto è stato dato Parere positivo con DGR n. 858 del 7 agosto 2017 e validità 5 anni (BURT 34/2017 Suppl. 118)

Fig. 1 - Distribuzione territoriale a livello comunale delle miniere di marna da cemento in Toscana

Evoluzione temporale dell'attività mineraria

In fig. 2 è mostrata l'evoluzione temporale del numero di concessioni attive di marna da cemento .

Escludendo il periodo ante RD 1443/1927, dall'istogramma risulta un andamento di tipo quasi log-normale con valori elevati del numero di concessioni attive nel periodo 1935÷1975 (max 29 siti nel 1960), una forte contrazione nel numero a partire dal 1980 (14 siti), che prosegue fino al 2005, seppure con un trend negativo meno accentuato, stabilizzandosi nell’ultimo periodo sulle 4 concessioni ancora vigenti tra cui una (Monsavano) non risulta produttiva al 2019 ma, come detto, oggetto di attività di recupero ambientale e successiva chiusura, che secondo il parere positivo di VIA dovrebbe concludersi entro il 2022 (DGR n. 858 del 7 agosto 2017, BURT 34/2017 Suppl. 118).

Fig. 2 - Evoluzione temporale delle concessioni vigenti di marna da cemento in Toscana