(di G. Parrucci)

Questa volta, non propongo una frase, bensì un proverbio: “NON SI FANNO I CONTI SENZA L’OSTE” e lo riferisco al fatto avvenuto alla fine di marzo quando la nave portacontainer Ever Given si è incagliata per giorni nel canale di Suez, bloccando il collegamento marittimo tra Asia ed Europa. Si è verificato un autentico disastro commerciale:9,6milioni di dollari al giorno, persi! Questo episodio dimostra come il sistema della globalizzazione sia UN GIGANTE DAI PIEDI DI ARGILLA, che viene bloccato al minimo problema.

Lo abbiamo comunque visto anche con la questione “coronavirus”: tutto fermo, paralizzato, con economie distrutte, incapaci di dare una risposta efficace ad un possibile evento esterno qualsiasi esso sia.

Riflettiamo, il sistema della crescita infinita su un pianeta dalle risorse pressoché finite e la conseguente produzione illimitata di merci (molte volte superflue) da trasportare in tutto il mondo, è impossibile da far coesistere. Il messaggio che se ne trae è chiaro e qui torna in ballo il proverbio, dove l’oste è la natura e la natura ha sempre l’ultima parola. Dovremmo imparare ormai a diffidare di coloro che si credono i padroni del mondo e poi si bloccano di fronte ad una nave incagliata. Incagliata come la mente di chi pensa che l’infinita produzione di merci che corrono sempre più veloci nel mondo sia un sistema che ha futuro. Un sistema che rende “economico” ad esempio farci arrivare l’aglio dalla Spagna, le noci dalla California o i kiwi dall’Australia con conseguente produzione stellare d’inquinamento. Per concludere, la nave in qualche modo l’hanno disincagliata, la lezione invece, servirà a farci capire che si deve trovare uno stile di vita sostenibile per noi stessi e per il mondo in cui viviamo?