Preparazione:
in una scodella/pirofila (meglio non sia in plastica o acciaio) mettere la carne. Tagliare a tocchetti il sedano, la carota e la cipolla ed aggiungerli alla carne assieme ad una o due foglie di alloro, le bacche di ginepro, 2-3 chiodi di garofano e qualche grano di pepe frantumato al mortaio. Coprire con il vino e lasciar marinare per almeno 12 ore. Se la marinatura non dovesse coprire la carne (avete ustao un contenitore troppo grande), giratela almeno una volta in modo che si insaporisca tutta.
Per la cottura procedere come segue: asciugare accuratamente la carne con della carta assorbene e metterla a rosolare a fuoco vivace in un tegame con abbondante Olio EVO in modo tale che si sigilli per bene. Nel frattemo togliere le bacche di ginepro ed i chiodi di garofano dalla marinatura (di solito la metto a scolare in modo che sia più facile trovare i chiodi di garofano...per le bacche è facile perchè dovrebbero galleggiare...). Aggiungere la dadolata di verdure alla carne e far asciugare bene il tutto. Quando le verdure cominciano ad ammorbidirsi, salare e versare la marinatura. Riportare a bollore la marinatura e quindi abbassare la fiamma in modo che il liquido bolla leggerissimamente.
Cuocere per almeno un paio di ore.
La carne è printa quando uno spiedino penetra nel brasato con facilità (per le prime volte, provate ad infilarlo all'inizio ed a metà cottura per rendervi conto della differenza).
Togliere la carne dal sughetto e metterla in una ciotola coperta di carta d'aluminio per mantenere la temperatura. Far ristringere un pochino il sugo, togliere l'alloro e frullare il tutto.
Per un sughetto ancora più vellutato, passare l'intingolo nel colino.
Far ristringere bene, affettate la carne, che adesso dovrebbe essersi intiepidita e non rischiate che si disintegri sotto le vostre mani, e servite.