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PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE SOCIALE

data di attivazione 2014

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ALCUNI ARGOMENTI GENERALI

Politica, politiche sociali, programmazione, pianificazione, progettazione. La programmazione pubblica ed il rapporto tra politica e tecnica. la programmazione come riduzione delle differenze nella fruizione di un bene comune. I principi della programmazione e la sussidiarietà.alla base della programmazione pubblica c’è la catena logica valori-diritti-obiettivi-azioni. Le differenze tra programmazione pubblica e privata.la loro definizione e fruibilità. I diritti condizionati.Elementi per una differenziazione.Le differenze.

dall'ideazione all'operatività.la gestione del Ciclo del Progetto.

una rassegnae repertorio di glossari tematici nazionali ed internazionali.alcuni suggerimenti di testi.

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 Il concetto di pianificazione affonda le sue radici in epoche lontane e rappresenta un segnale di progresso nella storia dell’evoluzione dell’uomo in quanto, mediante tale attività, egli è riuscito a dilazionare il cibo ed a programmare l’attività agricola e pastorizia. L’uomo ha imparato che lavorando nel presente poteva avere l’opportunità di «possedere» cibo per il futuro."

Sibilla, 2008, p.15, Merlo G., 2014, p. 9

In questo senso è un processo attraverso cui “un soggetto, sulla base dei propri valori, formula una scala di priorità degli obiettivi che intende raggiungere entro un proprio periodo di tempo, specifica le modalità, precisando gli strumenti e le risorse umane e finanziarie considerate necessarie." (Maggian, 2003, p.157). Pertanto, «pianificare significa, in sintesi, definire elementi che vincoleranno decisioni future: “decidere sulle decisioni”» (Sibilla, 2008, p. 16). Cioè, per Kahn (1993, p. 31), si tratta di «scegliere una politica e programmare sulla base dei fatti, proiezioni nel futuro e applicazione di valori». 

Merlo G., 2014, p. 21

Un primo e fondamentale tema riguarda la natura della programmazione: è un campo, un processo, un fatto, politico o tecnico? La questione non è chiara per via di un’interazione costante e continua tra i due piani: il momento di «chi forma le decisioni» e di «chi prende le decisioni». (Lichfield, Kettel, Withebread, 1975, pp. 6-7; Bonazzi, 2002, p. 42). «Da un lato i funzionari hanno bisogno di direttive politiche per la loro azione e dall’altro la politica ha bisogno della struttura tecnica per avere informazioni e realizzare il programma».

Bonazzi, 2002, p. 31

"In questo senso, se tutta la trattazione vuole essere in qualche modo astrattamente «razionale», lineare, logico-deduttiva, a volte anche semplificatoria, i temi saranno sviluppati dal punto di vista della programmazione e non della politica, cioè di tutto quanto precede e segue il momento delle scelte e della presa di decisioni." 

Merlo G., 2014, p. 10 
Alcuni degli argomenti presentati come approfondimenti nella sezione INDICE ANALITICO rimandano ai box suggeriti nel testo: "La programmazione sociale: principi, metodi e strumenti" di Giorgio Merlo, Carocci 2014 e comunque rintracciabili sul sito dell'Editore alla relativa pagina di presentazione; altri sono nuovi ed in continuo aggiornamento. Tale testo è, infatti, un prodotto integrato tra stampa e web: il libro contiene la completa ed esaustiva trattazione del tema, come in qualsiasi altro testo di livello universitario, mentre sul sito dell’Editore sono presenti numerosi box di approfondimento ed aggiornamenti, che aiutano la comprensione ed arricchiscono l’esposizione, oltre che a rendere attivi sul web tutti i riferimenti citati disponibili. Un testo che cerca di rispondere ad alcune domande ricorrenti di fondo: se e perché, quando, occorre occuparsi di fenomeni socialmente rilevanti, chi se ne deve occupare e come, con quali risorse e strumenti.
N.B. Quando non espressamente indicato, i riferimenti bibliografici si riferiscono alla sito bibliografia del testo di G. Merlo ed i contenuti sono da attribuirsi al curatore del sito.