Torta di riso

torta di riso, inserito originariamente da fugzu.

Spesso mi capita di essere interessata a una ricetta ma poi aspetto che sia il momento, che arrivi l'ispirazione e la voglia giusta.

E' capitato anche per questa torta di riso: la ricetta proviene dal libro di Alessandra Spisni "Le ricette de la vecchia scuola bolognese" ed è stata anche trasmessa alla Prova del cuoco.

Ho apportato qualche piccolo cambiamento nella tempistica e non ho usato il liquore (non avendolo e sapendo che sarebbe stata mangiata anche da bambini)

INGREDIENTI

(tortiera diametro 28, apribile)

1 litro latte intero

100 gr riso originario biologico

300 gr zucchero semolato

1 scorza di limone grattugiata

10o gr mandorle spelate e tritate

100 gr cedro candito tagliato a coltello

50 gr amaretti sbriciolati

1/2 bicchiere liquore mandorla amara *

5 uova

PROCEDIMENTO

Ho lavato velocemente il riso con dell'acqua fredda; l'ho versato con 1 litro di latte intero in una casseruola a fondo spesso, e ho fatto cuocere con la scorza di limone, a fiamma bassa per un'ora.

Ho rimescolato ogni tanto e mantenuto un bollore lieve.

Dieci minuti prima del termine della cottura ho aggiunto lo zucchero e finito la cottura.

Una volta tolto dalla fiamma ho aggiunto il cedro candito tritato finemente a coltello, le mandorle tritate e per ultimo gli amaretti frantumati.

Ho mescolato il tutto e versato in un'altra ciotola per velocizzare il raffreddamento del composto.

Una volta raggiunta la temperatura ambiente ho aggiunto le uova precedentemente ben sbattute con una frusta.

Ho foderato uno stampo a cerniera, con carta forno, vi ho versato il composto e ho cotto per un'ora a 160 °C forno ventilato.

Prima di sfornare ho fatto la prova stecchino, per controllare che l'interno non fosse umido.

Secondo la ricetta appena sfornato avrei dovuto bagnare con il liquore e lasciare quindi raffreddare completamente.

In seguito il dolce andrebbe messo in frigorifero e consumato freddo, tagliando la torta a losanghe.

Io ho semplicemente sformato al torta e sono riuscita solo a portarla a temperatura ambiente... perchè poi è stata divorata per metà (l'altra metà è in frigorifero che cerca di arrivare a domani a colazione).

CONSIDERAZIONI

Una volta intiepidita ho sformato al torta e non sono riuscita a metterla a raffreddare in frigorifero, sono però riuscita a tagliarla a piccole losanghe...

La densità, prima di metterla in frigorifero, è particolare: umida ma consistente. Ricorda i sapori dei dolci di una volta fatti con il latte bollito e ristretto.

I chicchi di riso e i canditi si confondono, i bricioli di mandorle rendono il boccone leggermente ruvido ma si calibrano perfettamente con la crema di latte e il ricordo lontano degli amaretti ormai con una persa consistenza.

E' ottima così ma forse bagnata come da ricetta e fredda diventerà spettacolare.

Vi posso solo aggiungere che mio figlio odia i canditi e gli amaretti e non ha fatto una piega quando al sesto pezzetto la sorella (un po' a dispetto) gli ha detto gli ingredienti.

Ha risposto: " Non mi importa, se è buono è buono!"

Sono talmente entusiasta da pensare a una mia versione "mediorientale"... poi vi racconterò.

CONSIDERAZIONI 2

L'abbiamo mangiata anche dopo che era stata in frigorifero: cambia completamente le consistenze, diventa più umida e budinosa... è diversa e buonissima.