crescentinefritte

Crescentine fritte

Era da tantissimo che volevo provare questa ricetta e alla fine non ho resistito e le ho fatte oggi nonostante più di 30°C fuori.. ma al cuor non si comanda!

Ci sono numerose ricette diverse di questa pasta fritta tipica del territorio emiliano: vengono chiamate crescentine, gnocco fritto, pinzino, pizza fritta.. possono essere a losanga, quadrati, rettangoli, di forma circolare .. farcite con una crema aromatizzata di strutto o con stracchino e affettati.

La ricetta che ho scelto proviene dal libro di Alessandra Spisni " Le ricette della Vecchia Scuola Bolognese" Ed. Minerva.

INGREDIENTI

(ho dimezzato la dose originarie)

500 gr farina 00 speciale Spadoni per pasta fatta in casa

25 gr lievito di birra (1 panetto)

17 gr sale grosso

125 gr acqua

50 gr latte

75 gr panna fresca

1/2 cucchiaino di miele

500 gr strutto per friggere

PROCEDIMENTO

Ho fatto bollire l'acqua con il sale grosso poi l'ho versata in un grande contenitore aggiungendo il latte, la panna, il mezzo cucchiaino di miele.

Ho lasciato intiepidire poi ho aggiunto il lievito di birra, sciogliendolo.

Ho quindi aggiunto la farina e impastato (con il kenwood, a bassa velocità) fino ad ottenere un impasto liscio e non troppo molle.

Ho lascito riposare l'impasto sul tagliere, coperto da una ciotola di vetro per un'ora.

Ho steso, col matterello, una sfoglia non troppo sottile, senza aggiungere farina e mantenendo uno spessore di circa 2-3 mm.

Ho tagliato a losanghe, scaldato lo strutto in una padella di alluminio e fritto a fiamma alta.

Man mano che erano cotte ho posizionato le crescentine su un piatto foderato di carta forno e le ho servite ancora calde senza aggiungere altro, neppure il sale.

CONSIDERAZIONI

La lavorazione e l'impasto è davvero facile e veloce (ricordandosi l'ora di riposo).

Friggendo in padella di alluminio e con strutto le crescentine si gonfiano e cuociono in pochissimo e non assorbono il grasso. Anche raffreddandosi rimangono davvero buone.

La prossima volta vorrei provare a dividere l'impasto in piccole porzioni e stendere singole pizze della dimensione di un piatto, in ricordo della "pizza fritta" che vendevano nei chioschi con le piadine a Faenza.