L'ultima guerra

Stavano lì, rincantucciati, stretti l'uno all'altro. Sguardi spaventati, bocche cucite dall'orrore, un tremito che li percorreva tutti insieme, come fossero un corpo solo.

Lei disse: «Dobbiamo uscire. Non c'è scelta. I viveri sono finiti». Aveva ragione, ovvio. Lo sapevano tutti loro. Ma avevano paura. Non volevano vedere cosa era successo alla Terra dopo l'ultima guerra mondiale.

L'ultima guerra. Quando era scoppiata, s'era ormai affievolita l'impressione suscitata da quelle del secolo precedente. Nessuno ricordava l'ammonimento che era stato fatto allora: che la prossima guerra mondiale sarebbe stata l'ultima, perché l'umanità non sarebbe sopravvissuta. E le parti contrapposte si erano gettate nella lotta, ciascuna convinta delle sue buone ragioni e pronta a difenderle con le armi.

Adesso, di tutti quei principi, di quegli atti di eroismo e coraggio, della cieca furia distruttrice, era rimasto solo l'odore acre degli incendi che s'infiltrava fino nel rifugio dove si erano riparati, lei e pochi altri esseri umani.

Per quanto ne sapevano, loro trenta erano gli unici sopravvissuti. I tentativi fatti con la radio di contattare eventuali altri nuclei umani erano tutti falliti. Ormai, avevano smesso di provarci. Dopo un periodo lunghissimo chiusi lì dentro, avevano ormai consumato tutti i viveri e, peggio ancora, bevuto tutta l'acqua. «Bisogna uscire», ribadì lei.

«Ma per andare dove?», replicò un altro. «Non sappiamo cosa c'è là fuori. Non abbiamo nulla per difenderci e...». «Se rimaniamo qui moriremo di sicuro, questo è evidente», lo interruppe lei. «Fai quello che vuoi, io esco, e chi vuole può venire con me. Non c'è altra scelta, nessun'altra scelta».

Raccolse da terra un bastone e si diresse verso il portellone del rifugio. Cominciò a digitare la sequenza di numeri che l'avrebbe aperto, sperando che il meccanismo funzionasse ancora. Un gruppetto di altre persone si strinse dietro di lei, pronto a seguirla. Si erano tutti premuniti di trovare delle armi di fortuna.

L'altro gruppo rimaneva in fondo al rifugio e guardava. L'uomo che era già intervenuto le disse: «Non puoi aprire il portellone. Ci metti tutti in pericolo. Non puoi farlo». Lei scrollò le spalle, continuando a comporre i numeri. L'uomo ed i suoi sostenitori confabularono, poi raccolsero anche loro dei bastoni. Si avventarono contro quelli che volevano uscire.

In pochi minuti fu tutto finito. Quasi tutti morti, e i pochi che rimanevano, troppo deboli per fare alcunché. Ecco, adesso sì che l'umanità aveva combattuto la sua ultima guerra.