A Fulvio e al suo
Tombeur de Femme
ride la donna dai fianchi larghi danza al ritmo suonato d'altrove un tango, un flamenco, una milonga qualcosa di sconosciuto e profondo che risuona e smuove l'accidia malinconica degli anni ride che le sembra di morire di quell'ebbrezza un po' malandrina vortice di gambe braccia e cervello il respiro affannato d'un sogno ride la donna dai lunghi capelli gli occhi lucidati dalla gioia semplice del corpo : «te me fe rid», singhiozza abbandonandosi al casché
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