Leggendo Vivian Lamarque
«È costume scrivere di cose mai esistite, e questa libertà è
assennata e coerente con il vero».
(Leonardo)
1.
quando lui era arrivato, lei aveva pensato:
e questo dove lo metto? non c'è spazio, non c'è spazio
è tutto pieno qui.
ma lui con spirito pratico, tipico, proprio da barzelletta,
aveva detto: «ci penso io»
e aveva rassettato cassetti svuotato armadi
e come per incanto, senza dire niente,
s'era accomodato in quello spazio ricreato.
2.
lei aveva pensato: ma è uno spazio piccolo,
come farà a contenere tutto questo,
come farà? ma lui aveva sorriso e aveva detto
«ma questo non è niente. eppure è tutto,
sai?» e lei, che aveva sempre paura, prima
un po' prima, non molto prima, proprio fino al momento
in cui lui s'era sistemato, d'incanto smise
era l'incanto, diremmo, delle arti magiche
di quel re lontano, che dal nulla,
da desolati polverosi spazi pieni di vecchie cose
aveva ricavato stanze luminose e belle
in cui loro vivevano nelle distanze,
chiacchieravano, scrivevano
e facevano l'amore, tutto lì,
in quello spazio che sembrava niente, prima
un po' prima, non molto prima, proprio fino al momento
in cui lui s'era sistemato. così c'era questo spazio
pieno di lui, che se se ne fosse andato sarebbe diventato
una voragine, che sarebbe stato
proprio al centro del cuore, o forse alla bocca dello stomaco
o forse ovunque, ovunque in lei.
perché era ovunque che s'era sistemato, quel mago,
ridendo ben bello, s'era sistemato ovunque, lui.
3.
il re mago racconta storie e lei le ascolta.
così sempre le si apre un sorriso nel petto
sì sì proprio lì, dove c'era la ferita profonda
la piaga innominata. quella che c'era prima
un po' prima, non molto prima, proprio fino al momento
in cui lui s'era sistemato, quella da cui usciva la paura,
usciva e faceva strage di luminescenza.
ecco, adesso lì, quando ascolta lui, e lo ascolta sempre,
c'è un sorriso dolce e sfrontato. uno di quei sorrisi
fatti per farsi baciare. e lui la bacia, sì, la bacia sempre.
4.
il re mago conosce ogni parte di lei
essendo ovunque ovunque la tocca e sorprende
e lei lui, insieme. volano insieme ad ali spiegate
ali sottili, colorate, che prendono il vento
volano insieme sempre
5.
il re mago ha una parte oscura? sì, ha una parte
oscura. non s'era mai vista, perché il re mago
è un mago sopraffino. ma un giorno che era distratto
una fattucchiera gli diede qualcosa, una pozione,
un veleno, una bevanda poco spiritosa.
lui si deconcentrò, si confuse ed è come non è
venne fuori la parte nera. ebbe paura lei?
sì, ebbe paura, una paura come quella che c'era prima
un po' prima, non molto prima, proprio fino al momento
in cui lui s'era sistemato.
6.
e allora finì la storia? no, no: la storia non finì
perché c'era l'ovunque, l'insieme, il sempre.
c'era il tutto contro il niente.
lei si prese la parte scura, come lui
s'era preso la sua paura. e continuarono
a volare per quello spazio ricreato,
quello spazio che era vuoto, e che lui aveva abitato.
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