La civetta di Atena

Dove sarà l'ulivo che piantò sulla collina

la Dea dagli occhi scintillanti?

Dove l'argento delle sue foglie e il nero del tronco

[contorto?

Vorrei nascondermi lì,

ché il sole mi ferisce gli occhi

: io sono fatta per vedere nella notte più fonda,

per discernere e capire.

Non lo trovo più

e non trovo più lei, la vergine Dea della saggezza,

Atena che nacque armata

dalla testa spaccata del padre Zeus,

Atena che mi portava sulla sua spalla

e mi proteggeva al riparo dell'Egida.

Ero con lei quando mutò Aracne in un ragno

e la Gorgone in pietrificante mostro.

Dalla sua spalla sentii il duetto con il sagace Odisseo,

menzogna contro menzogna,

fino al disvelamento.

Ero con lei sempre, sempre.

Ma dov'è ora la mente divina,

la sua capacità di analisi e di pensiero?

Quale mostro l'ha sopraffatta e costretta all'oblio?

Lei non c'è più

ed io vago sola nella notte buia

con gli occhi spalancati che s'arrossano

e canto il mio canto

che un tempo portava saggezza

ma ora

è solo presagio di morte.