Come ombre scure
si muovono nella notte
lacerano le ragnatele dei miei sogni
insinuandosi nel piacere
mi allontanano
tenui ma insistenti
sussurrano dentro
vibrano inconsulti
fino al pulsare delle tempie
si annidano nelle rigidità del mio collo
nelle pieghe del mio grasso
e lì vivono
Voraci si nutrono della mia incapacità