Ops

«C'è il sole». Lei lasciò ricadere la pesante tenda scura e quella semplice constatazione smise di essere vera. La stanza ripiombò nel buio e le uniche parole che avessero interrotto il silenzio dopo aver brevemente riverberato divennero nulla, assorbite dalle tenebre. Se ne perse in pochi secondi addirittura il ricordo, indicibilmente lancinante. Insopportabile.

Vivevamo nella Casa immersa nell'oscurità. Non che non sapessimo della luce. E quando quel gesto l'aveva inopinatamente riportata fra noi, tutti, tutti, spalancammo gli occhi, a berne fino all'ultimo fotone. La Casa non era la caverna, non eravamo costretti, legati. Liberi di andare e venire, l'oscurità l'avevamo scelta. Con inaudita determinazione.

L'assenza di luce, implicava il silenzio. Di cosa mai avremmo potuto parlare? Di tutto ciò che non volevamo vedere? Così tacevamo. E percorrevamo la vita in questo modo. Cieche larve, ombre scure sullo scuro.

precedente: essere umani/esseri umani

successivo: Anche l'assenza