qui d'altronde è casa di gabbiani impazziti, traditi
dal mare. scorie tra le scorie, vivono
gridando. li guardo roteare, grigi sul grigio
sembrano stanche imitazioni di sé
eppure la via di fuga è un tiro d'ala. appena
dietro l'orizzonte dei palazzi, c'è la vasta distesa liquida
nel suo letto di roccia. guarda, amore mio:
potremmo anche noi decidere per la deriva
attraversare la baia a colpi di vento, sporgerci
dalle murate a toccare le onde, mentre l'opera viva
taglia la superficie. un disegno di linee come un racconto
epico, una storia così bella da spalancare gli occhi.
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