Bogdana e Olinto

Sono seduti al tavolo di fronte al mio da un po'. Non si sono scambiati una parola, tranne al momento di ordinare. «Vuoi il vino?» «No, coca cola.» «Bene, allora un quarto di vino e una coca.» Hanno mangiato con notevole appetito, per poi appoggiarsi alle sedie sospirando, sempre in silenzio.

Lei è brevilinea, massiccia, polpacci da contadina inguainati in leggings assurdi. Vanta però enormi seni che prorompono dalla scollatura, sodi, lisci e bianchi. I capelli sono color grano maturo e gli occhi due fanali fiordaliso. E' coperta d'oro come la Madonna di Pompei e avrà trentacinque anni.

Lui è sui quarantacinque, quasi calvo, la barba lunga, lo sguardo un po' torvo, decisamente sovrappeso. Cerca di nascondere la pancia con una camicia abbondante tenuta fuori dai pantaloni, che lo fa sembrare ancora più basso.

Le donne del paese, quando vedono Bogdana girare con tutti quegli ori addosso, si danno di gomito e bisbigliano: «Quella l'ha intortato proprio bene, il povero Olinto.» Bogdana e Olinto si sono sposati un mese fa, e la cosa ha fatto sensazione in quell'angolo di mondo, dove la parola globalizzazione è altrettanto priva di realtà di, che so,stakeholders o default. «Ma non poteva scegliersi una di qui?», si chiedono le donne.

Olinto, a dire il vero, ci aveva provato, ma nessuna di loro l'aveva voluto. Un contadino, anzi, peggio: un piccolo allevatore. Vivere lontani dal paese, soli con il padre di lui, sempre in mezzo alle bestie, ai tafani, svegliarsi alle quattro per la mungitura, mai una vacanza. E poi, lui non era mai stato un Adone. Per di più, mutanghero e scontroso. Le donne, quando Olinto ci provava, ridevano e lui, dopo un po' si era rassegnato.

Poi, quando suo padre era peggiorato e non riusciva più a stargli dietro, era arrivata Bogdana, la badante ucraina. Due mesi dopo la morte del vecchio, si erano sposati.

«Figurati, quella, pur di mettere le mani sulla roba, si sarebbe sposata pure il vecchio», sibilano le donne sulla porta della chiesa, subito prima di andare a Messa.

Adesso Bogdana si sistema le tette nella scollatura, con un gesto antico, che non vedevo da anni. Poi alza gli occhi, quei suoi incredibili fanali azzurri, e guarda il suo Olinto, con una tale intensità d'affetto che le tracima dalla labbra. «Amore...», sussurra. Lui risponde allo sguardo, il viso che s'allarga in un sorriso. «Bogdana, amore mio...», mormora. Pagano e se ne vanno, la mano nella mano.