Lo sguardo intrappolato nella fuga orizzontale dei tetti
diventa capace di improvvisi scarti, deviazioni non ordinarie
dalla norma rettilinea. Contraddicendo innumerevoli
leggi della fisica ed anche qualche imperativo morale,
- stellato o meno - balza all'improvviso oltre le colline,
attraversa la linea arancione gravata dall'indaco delle nubi
che segnala con grazia ineffabile la curvatura della terra,
attraversa montagne, pianure, fiumi, autostrade e,
incurante del pericolo e dei limiti di velocità imposti
persino alla luce, infine plana, ricostruendo il tuo volto,
l'immagine del quale mi sorride: così sei sempre tu,
quel luminoso riflesso di una possibile me stessa.