sinfonia

*

non lasciarmi in questo vuoto di parole

che chiamano «silenzio»:

*

io

nata da uno squarcio della carne

dall'urlo della madre

l'intimità

la spinta potente dei fianchi

figlia di donna, io

grido

per l'aria che irrompe, svergina i polmoni

corrompe

e dà vita

*

adesso, i passi.

la salita indicibile verso gli altri

là dove insiste l'orizzonte

- piena luce allo sguardo

*

poi, la notte incostante

moltiplicata, prefigurata

che abbuia le ciglia

noi

sperse, sparse anime

tremanti, noi

gridiamo

*

resta l'amore

mani che si cercano

bocche-labbra

per suggere baciare

*

dire

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