Lei sta in una stanza completamente buia. Un nero assoluto. C'era una porta, ma ora è chiusa. Serrata. E non sa più nemmeno dove si trovi. Esiste solo la stanza. E lei. Non ci sono finestre, non ci sono vie d'uscita, fessure da cui penetrino insetti o filtri un qualche barbaglio di luce. Non c'è niente. Solo la stanza. E lei. Nessun rumore, a parte il rumore sordo del suo cuore, che continua a battere. In questo nulla buio. Lei sa di avere piedi e mani e gambe. Ma non servono a niente in quella stanza. Non c'è niente da afferrare. Nessun posto dove andare. C'è solo la stanza. E lei. Che non ha paura. Non sente dolore. Non sente niente. Più niente. Sta lì. La schiena appoggiata alla parete, le gambe larghe. Come una bambola. E non fa niente. Non piange, non prega, non urla. Niente. Non c'è niente. A parte la consapevolezza del nulla.