La Chiesa, dopo aver celebrato la festa di tutti i Santi, c'invita oggi a pregare e ad offrire suffragi per i fedeli defunti che non godono ancora la visione di Dio, che stanno in Purgatorio purificandosi, “affinché qualunque eventuale residuo di umana debolezza, che possa ancora ritardare il loro felice incontro con Dio, sia cancellato definitivamente” (Papa Giovanni Paolo II).
La realtà del Purgatorio e i suffragi
La Chiesa insegna che il Purgatorio è il luogo o stato dove l’anima si purifica, espiando nel dolore, ogni residuo di peccato, perchè niente d'imperfetto può entrare in Cielo. Dio è così puro che anche la più piccola traccia d'imperfezione ha bisogno di essere purificata, prima che l’anima entri nella Sua beatitudine eterna, attraverso pene purificatrici che, affermano i teologi e i mistici, sono talmente grandi che le sofferenze di tutto il mondo rispetto ad un attimo di pene nel purgatorio sono un nulla. Sono pene acerbissime!
Pertanto le anime defunte che si stanno purificando, siccome non possono meritare, aspettano di essere aiutate da noi con le nostre preghiere, i nostri suffragi per entrare così in Paradiso. Solo i nostri suffragi possono abbreviare le loro sofferenze e affrettare il loro ingresso in Paradiso. Infatti, noi, pellegrini su questa terra d’esilio, formiamo con le anime gloriose dei Santi del Paradiso e i fedeli defunti del Purgatorio, un solo grande corpo, il Corpo Mistico di Cristo che è la Chiesa. Tra noi e loro esiste un vincolo indistruttibile, una piena comunione di beni spirituali. Le anime beate del cielo intercedono per noi, e noi possiamo innalzare preghiere al Signore per le anime sofferenti del Purgatorio, perché Dio le introduca presto nel suo regno.
La S. Messa
Prima di tutto dobbiamo far celebrare le SS. Messe. La S. Messa ha valore infinito, il Sangue di Cristo purifica le nostre anime e le anime dei defunti. E’ il più grande suffragio che sorpassa ogni preghiera, ogni penitenza, ogni opera buona (tutte le opere buone sono opere degli uomini, mentre la Messa è opera di Dio). Né può essere diversamente perché come insegna S. Tommaso, una sola goccia del Sangue di Gesù, per il suo valore infinito, può salvare tutto l’universo da ogni delitto. Meglio partecipare da vivi che da morti! Ogni Messa partecipata si farà meno purgatorio.
Il S. Rosario
L'insegnamento tradizionale della Chiesa sostiene l’efficacia del S. Rosario nell’alleviare le anime purganti dalle loro sofferenze e liberarle dal Purgatorio. S. Teresa d’Avila ammaestrava e raccomandava alle sue monache di recitare il Rosario, perché ogni Ave Maria è un sollievo, un ristoro. Ella ha lasciato scritto che una volta, iniziando a recitare il Santo Rosario, fu rapita in estasi e vide il Purgatorio, che aveva la forma di un grande recinto, in cui le anime penavano tra le fiamme purificatrici. Alla prima Ave Maria che ella recitò, vide subito un getto d'acqua freschissima cadere sulle anime a refrigerarle; così alla seconda Ave Maria, così alla terza, alla quarta... Capì allora la Santa di quanto sollievo la recita del Santo Rosario fosse alle anime purganti, e non avrebbe voluto interromperlo mai. Per questo sant'Alfonso de' Liguori raccomandava ripetutamente: «Se vogliamo aiutare le anime del Purgatorio, recitiamo per loro il Rosario che arreca grande sollievo».
P. Pio considerava il Rosario come un gioiello da tesoreggiare particolarmente per liberare le anime del Purgatorio. Per questo una volta donando una corona del Rosario ad un’anima disse: “Ti affido un tesoro: sappi tesoreggiare. Vuotiamo il Purgatorio”. Ad una donna rivelò che doveva recitare 200 corone del Rosario per liberare l’anima del fratello dal Purgatorio. E Negli Atti del Processo di beatificazione di san Giovanni Massias, domenicano, leggiamo che la Madonna gli apparve sul letto di morte e gli rivelò che per l'incessante recita del Santo Rosario egli aveva liberato dal Purgatorio un milione e quattrocentomila anime.
Che bella carità potremmo fare tutti alle anime purganti, recitando per loro molti Rosari!
Le Indulgenze
Applicare le Indulgenze, mediante opere, preghiere, che la Chiesa attinge dai meriti di Cristo e della Madonna, in sconto dei peccati e che si possono lucrare ogni giorno (es. dopo la S. Comunione, dopo il S. Rosario, dopo la lettura della Sacra Scrittura, durante il Giubileo ecc).
Pregare ogni giorno per i defunti
Pertanto oggi e in questo mese di novembre preghiamo o offriamo suffragi per i nostri cari defunti, però continiuamo a farlo ogni giorno, pregando per loro, soprattutto per coloro verso i quali abbiamo doveri di riconoscenza e di giustizia per quanto hanno fatto per noi sulla terra. Non possiamo dire di pregare o di aver pregato abbastanza o che le anime dei nostri cari già sono in Cielo, senza una particolare rivelazione. Un’anima può rimanere in Purgatorio anche per molti anni, secoli o addirittura fino alla fine del mondo.
Esempi
Un sacerdote, religioso cappuccino, chiese un giorno a Padre Pio da Pietrelcina di celebrare una Messa di suffragio per il suo papà. Dopo la celebrazione, Padre Pio disse al confratello: “Oggi tuo padre è andato in Paradiso!”. “Oggi?” – esclamò il Frate con gran meraviglia: “Ma, mio padre è morto trent'anni fa!”. Padre Pio replicò: “Figlio mio, tutto si paga davanti a Dio!”.
A Fatima la Madonna rivelò a Lucia che una sua giovane amica, morta dopo una violenza carnale alla quale non si era opposta, sarebbe rimasta in Purgatorio ad espiare fino alla fine del mondo!
L'aiuto essenziale per i defunti
Ricordiamoci, quindi, che i defunti non hanno bisogno delle nostre lacrime, e tanto meno di splendidi marmi o di fiori per le loro tombe, ma hanno bisogno dei nostri suffragi: Messe, Comunioni, Rosari, penitenze, sacrifici, indulgenze. Le anime del Purgatorio ricambiano con generosità i suffragi che noi offriamo per loro, ottenendo dal Signore per noi grazie e favori d'ogni genere.
Aspiriamo al Paradiso
L’odierna commemorazione dei fedeli defunti, oltre al dovere di pregare per i nostri defunti, c’invita a riflettere spesso sul mistero della morte, perché è il momento più decisivo e solenne della vita e che, perciò, esige una profonda preparazione per essere affrontata con dignità e serenità e raggiungere il Paradiso. Dobbiamo vivere santamente il tempo presente!
Tante volte rifuggiamo dal pensiero della morte, perché questa ci umilia e contrasta le nostre ambizioni. Invece dobbiamo pensare alla morte, anzi vivere come se fosse l’ultimo giorno, per prepararci meglio ad accoglierla e considerarla secondo la fede, cioè come la porta che permette all’anima, creata immortale e ad immagine di Dio, di entrare nella vita eterna, se si muore in grazia di Dio. Al contrario vivendo malamente, senza osservare i comandamenti, e morendo col peccato mortale si va all’inferno. La morte è il momento della verità.
Difatti, subito dopo, Dio ci giudicherà; e sarà un giudizio tremendo, un vero rendiconto di tutta la nostra vita. Allora appariremo quel che siamo stati, con tutte le nostre colpe, anche le più nascoste. “Tutto si paga davanti a Dio!”. Teniamole presente queste parole di Padre Pio, per non correre il rischio di trovarci, al termine della nostra vita, di essere condannati da Dio nel fuoco eterno dell’inferno o a soffrire a lungo nel Purgatorio. Vigiliamo, perciò, stiamo attenti, purifichiamo la nostra anima dai peccati e dai difetti con la penitenza, la mortificazione, la preghiera, per essere trovati degni, al momento del giudizio, di entrare subito nella gioia piena e infinita di Dio.
Inoltre dobbiamo pensare anche alla resurrezione, credere che Gesù è morto e risorto, con la sua risurrezione, ha vinto la morte e che, come Lui è risorto, anche noi risorgeremo. I buoni per la risurrezione alla vita e cattivi per la resurrezione di condanna.
Ricordando, quindi, oggi i nostri fratelli defunti con i nostri suffragi e impegnandoci a pregare sempre per loro ricordiamo anche la Patria beata del cielo, il Paradiso, aspiranda ad essa, senza passare per il Purgatorio!
La Vergine Maria ci dia il coraggio e la forza di fare della nostra vita un tempo di purificazione e di penitenza!
Le anime sofferenti del Purgatorio intercedano per noi!