La prima inevitabile imperfezione che contraggono le anime di tutti i poveri figli di Adamo è il peccato originale. Solo Maria ne fu libera. Essa è l'Immacolata Concezione. Vediamo brevemente il significato e le prove di questo insigne privilegio.
I - Il significato del privilegio
L’Immacolata Concezione suppone innanzitutto l'elevazione del genere umano, nella persona dei nostri progenitori, all'ordine soprannaturale, mediante la grazia santificante. Dio, infatti, non pago di aver dato ai nostri progenitori - ed in loro a tutti i discendenti - i doni naturali, ossia l'anima e il corpo, dovuti alla loro natura di uomini, diede loro anche doni del tutto indebiti, ossia doni soprannaturali, qual è la grazia santificante (vera partecipazione della natura divina) e le virtù infuse, nonché i doni preternaturali, ossia l'integrità (vale a dire il pieno assoggettamento dell'appetito sensitivo alla ragione), l'impassibilità e l'immortalità. Tutto questo cumulo di doni, naturali, soprannaturali e preternaturali, i nostri progenitori l'avrebbero trasmesso a tutti i loro discendenti, a condizione però che essi avessero reso un atto di sudditanza a Dio, astenendosi dal mangiare il frutto vietato.
Adamo, il primo uomo, dietro l'istigazione di Eva, sedotta dal serpente infernale, rifiutò a Dio questo atto di omaggio e venne a perdere così, per sé e per i suoi discendenti, i doni indebiti alla sua natura, ossia i doni soprannaturali e preternaturali, rimanendo coi soli doni naturali, ossia l'anima e il corpo.
Questo primo peccato - detto appunto originale - per ragione della solidarietà con Adamo, dal quale tutti discendono, si trasmette, insieme alla natura umana, a tutti i suoi posteri, come richiama S. Paolo nella lettera ai Romani (5, 12-19), ove asserisce che tutti gli uomini hanno peccato in Adamo loro capo morale: «in quo omnes peccaverunt» (Rom. 5, 12).
La Vergine SS., appunto perché discendente da Adamo per via di naturale generazione, avrebbe dovuto contrarre questo peccato originale, avrebbe dovuto apparire in questo mondo come noi, vale a dire, senza i doni preternaturali e soprannaturali, e perciò priva della grazia santificante, soggetta al demonio. Dio però - come definì solennemente Pio IX l’8 dicembre del 1854 - per privilegio concesso a lei sola, e perciò singolare, in previsione dei meriti del Redentore suo Figliolo, a Lei precedentemente applicati, nel primo istante della sua esistenza, fu preservata dall’incorrere la colpa originale.
II - Le prove del privilegio
La S. Scrittura, la Tradizione e la ragione proclamano altamente un tale insigne privilegio.
I. La Sacra Scrittura
Nessun passo del Vecchio e del Nuovo Testamento ci dice esplicitamente che la Vergine non ha contratto il peccato originale, ce lo dicono però implicitamente due passi: uno del Vecchio Testamento (il Protovangelo, Gen 3,15) ed uno del Nuovo Testamento (il saluto dell’Angelo a Maria, Luca 1, 28).
Il Protovangelo, il primo annuncio della redenzione fatto da Dio ai nostri progenitori nell’Eden dopo la caduta, afferma: «Io porrò inimicizie fra te e la donna, fra la discendenza tua e la discendenza di Lei. Ella ti schiaccerà il capo, e tu tenderai insidie al suo calcagno» (Gen 3,15). Il testo parla di una speciale e illimitata inimicizia, un’opposizione continua tra il diavolo (il peccato) e la donna predetta (Maria SS.), simile a quella tra il diavolo e Cristo. Questa opposizione non sarebbe completa se Maria fosse stata soggetta al peccato originale, anche solo per un istante. Inoltre, il testo genesiaco afferma che Maria e suo Figlio avrebbero riportato un pieno trionfo sul diavolo e sul peccato, sostituendo i vinti (Adamo ed Eva) con i vincitori (Cristo e Maria). Un tale trionfo non sarebbe stato completo se Maria fosse stata soggetta alla colpa e vinta dal diavolo fin dal primo istante della sua esistenza.
L’Immacolata Concezione, inoltre, è implicita nel saluto dell’Angelo alla Vergine nell’Annunciazione: «Ave o piena di grazia; il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne» (Lc. 1,28). Queste parole indicano che Maria è sempre stata piena di grazia, unita a Dio e benedetta, senza mai essere stata priva di grazia, separata da Dio o maledetta. I Padri interpretano questo saluto come un riconoscimento dell’Immacolata Concezione di Maria.
2. La Tradizione
Nei primi tre secoli della Chiesa, l’Immacolata Concezione era implicita nel paragone tra Eva e Maria, nella purezza di Maria e nella sua maternità divina. Dal IV secolo, la professione esplicita del privilegio aumentò, specialmente nella Chiesa Orientale, fino a diventare oggetto di discussione teologica nei secoli XI e XII, culminando nella sua piena affermazione, specialmente attraverso la scuola francescana, che ha avuto nel B. Giovanni Duns Scoto il principale assertore e difensore. L’opposizione al privilegio, sebbene provvidenziale, non ne ha mai oscurato la verità.
3. La ragione
Anche la ragione ci dimostra che Dio, essendo onnipotente, poté preservare la Vergine SS. dalla colpa originale, in modo tale che il suo opposto (ossia, la contrazione della colpa originale da parte della Vergine SS.) sarebbe stata cosa del tutto sconveniente. Era conveniente, infatti, per la SS. Trinità data la sua speciale relazione con Maria: da Dio Padre, perché un giorno avrebbe dovuto avere in comune con lei il proprio Divin Figliolo; da parte del Figlio, il quale un giorno l'avrebbe avuta per Madre; dallo Spirito Santo il quale un giorno l'avrebbe avuta per Sposa. Infine, Maria, destinata a intercedere per l’umanità, doveva essere gradita a Dio, il che escludeva la colpa originale.
III - La voce del Magistero
Pertanto, il Sommo Pontefice Pio IX, appagando le ardenti brame di tutto l'orbe cattolico, l’8 dicembre 1854 definiva solennemente come dogma di fede, quindi come verità rivelata e che tutti devono credere, l’immunità di Maria SS. dalla colpa originale. Alla voce del Sommo Pontefice faceva eco, appena quattro anni dopo, la Vergine stessa. Apparendo infatti a Lourdes nel 1858, a Santa Bernardetta che chiedeva del suo nome, Ella sorridendo, rispose: «Io sono l'Immacolata Concezione». Quasi volesse dire: Io sono colei che il Vicario del mio Divin Figlio ha definito poco fa Immacolata! Era la sanzione posta dal cielo alla definizione fatta sulla terra dal Vicario di Cristo. E i continui, strepitosi miracoli che la Vergine compie a Lourdes in favore di chi la invoca sotto questo bel titolo, mostrano chiaramente quanto esso sia caro al suo cuore, e quanto le piaccia di essere esaltata a motivo di questo suo singolare privilegio.
Preghiamo l’Immacolata affinché ci aiuti a vivere una vita santa, libera dal peccato!
Audio Omelia
L'Immacolata Concezione (Murillo)