«Il Signore ti conceda pace»
Oggi è il primo giorno dell'Anno Nuovo. Sentimenti di speranza e di attesa si affollano nel nostro cuore. Auspici di pace, di gioia e di buona salute abbiamo ricevuto e dato, scambiandoci l'augurio di Buon Anno!
Ma qual è la cosa migliore in senso assoluto che possiamo augurare agli altri? Di essere buoni, santi cristiani. Questo è senza dubbio l’augurio più bello, perché ci augura il bene più grande, quello di una vita cristiana all’insegna della santità. Non basta desiderare una vita ricca di anni o di altro bene terreno, perché non è il vero bene dell’uomo, ma l’importante è vivere bene il tempo che il Signore ci concede: Anche una vita breve, di pochi anni, come quella dei beati Francesco e Giacinta di Fatima, rispettivamente di nove e sette anni, di Santa Teresina (24 anni), può essere più ricca di grazia, di santità, di meriti e di opere buone di tanti altri che vivono a lungo, ma conducono una vita vuota, piena di banalità, o di peccati. Non basta guardare l’orologio, il nuovo calendario, quindi è necessario vivere bene il tempo, secondo la volontà di Dio. Non serve neanche essere curiosi di sapere ciò che accadrà nella nostra vita e nel mondo. Non è necessario consultare l’oroscopo, la fortuna (è una perdita di tempo e anche peccato di superstizione) perché tanti avvenimenti dell’anno dipendono solo dalla nostra volontà, perciò possiamo già da oggi decidere come vogliamo che vadano. Per esempio, se oggi decidiamo, per tutto il nuovo anno, di pregare di più, di recitare il Rosario ogni giorno, di non mancare mai alla Messa domenicale, di confessarci spesso, di lottare le nostre passioni, di riconciliarci con le persone a cui portiamo rancore, di osservare bene i comandamenti di Dio, di vivere meglio le virtù della fede, dell’umiltà, della carità, è garantito che tutte queste opere buone porteranno un gran bene non solo alla nostra anima, ma alle famiglie e all’umanità intera. A Fatima la Madonna disse ai tre fanciulli che le guerre, le persecuzioni e tanti disastri e rovine nel mondo potevano essere evitati se gli uomini avessero pregato. Possiamo affermare, quindi, che le sorti dell’umanità dipendono dal bene che decidiamo e ci impegniamo di voler fare da quest’oggi in poi.
E’ importante iniziare, quindi, l’anno con la benedizione di Dio, specialmente con questa S. Messa e che è stata espressa nella prima lettura, con una antica formula di benedizione: «Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace» (Nm 6, 24-26). Si auspica anche il dono della pace, oggi è anche la giornata mondiale della pace, pace è ciò di cui l'umanità ha più bisogno, che si implora soprattutto con la preghiera. E la benedizione di Dio scende su di noi, per Gesù Cristo, per mezzo di Maria, la benedetta fra tutte le donne. In questo stesso giorno, ottava del Natale, la festa civile è arricchita dalla celebrazione dalla solennità di Maria SS. Madre di Dio.
La salvezza è iniziata proprio con Maria, umile e grande ancella di Nazaret. Col suo «Sì» alla parola di Dio e all’incarnazione del Verbo, Maria ha accolto in sé «le primizie» dell'amore di Dio, lo ha portato in grembo e lo ha donato al mondo. Proprio attraverso Maria e grazie a lei il Verbo della Vita si è fatto uomo ed è venuto nel mondo ed è venuta quindi la Benedizione di Dio. C'è quindi un significato profondo nell'iniziare il Nuovo Anno proprio con la festa di Maria, Madre di Dio e Madre nostra. In lei, Madre della Vita, che è Cristo, noi incontriamo la sorgente stessa della vita. Proprio grazie a Maria il Verbo si è fatto carne (Gv 1, 14), il Figlio di Dio è divenuto vero uomo, restando vero Dio; ha condiviso in tutto la nostra condizione umana. Nasce dal grembo di una donna, “nato da donna” dice San Paolo.
E tutta la Chiesa (dell'Oriente e dell'Occidente) onora «Maria sempre Vergine, Santissima Madre di Dio (dogma solennemente proclamato nel Concilio Ecumenico Efesino del 431). Infatti Maria SS. è Madre di Dio perché generò Gesù, che è Persona Divina. Essa è a pieno titolo la Madre di Dio.
Dio mandò il suo Figlio, nato da donna
San Giovanni Damasceno precisa:
«Come, infatti, è Dio colui che è nato da lei ' così, per conseguenza, è Madre di Dio, colei che generò il vero Dio che prese carne da lei. Noi diciamo che Dio, senza dubbio, è nato da lei, non già perché la divinità del Verbo trasse da lei il principio dell'esistenza; ma perché lo stesso Verbo, che è stato generato prima dei secoli, al di là di alcun tempo, ed esiste insieme col Padre e lo Spirito Santo senza indugio e da sempre, negli ultimi tempi si racchiuse nel seno di lei per la nostra salvezza, e col prendere la nostra natura umana da lei fu generato senza che mutasse la propria natura [divina]. La santa Vergine, infatti, non generò un semplice uomo, ma il Dio vero; non puro spirito, ma rivestito di carne umana; né [questo avvenne] in modo tale che, portato il corpo dal cielo, venne a noi per mezzo di Maria, come attraverso un canale; ma prese da lei corpo umano della nostra medesima natura, che in lui sussistesse» (SAN GIOVANNI DAMASCENO, De fide orthod. 3, 12, PG 94, 1027). E giustamente san Gregorio di Nazianzo poteva scrivere: «Se uno non crede che Maria la Santa, è Madre di Dio, è fuori della divinità». Infatti, negare la divina maternità di Maria porta alla negazione della divinità di Cristo. E se si nega questa verità fondamentale non si è più cristiani.
Nello stesso passo della lettera ai Galati, san Paolo, ribadendo la realtà storica e umana dell'incarnazione del Figlio di Dio, ne esprime anche la finalità salvifica: egli è «nato da una donna» ed è «nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli» (Gal 4, 5). Gli aspetti della redenzione sono espressi in forma negativa (riscattare gli uomini dalla «legge», cioè dalla schiavitù del peccato) e in forma positiva (renderci figli di Dio). Il Figlio è disceso dal cielo in terra, affinché l'uomo potesse salire dalla terra al cielo. «Infatti - affermava sant'Atanasio - il Figlio di Dio si fece Figlio dell'uomo perché i figli dell'uomo, cioè di Adamo, diventassero figli di Dio. Di fatto, il Verbo che lassù fu generato dal Padre fuori dal tempo in modo inesplicabile, incomprensibile, viene quaggiù generato nel tempo da Maria Vergine e Madre, perché quelli che prima furono generati quaggiù siano poi generati lassù, cioè da Dio» (SANT'ATANASIO, De Incarnat. 8, PG 26, 995A).
Maria SS. così accogliendo nel suo seno verginale il Figlio di Dio, è diventata Madre di Dio e il Paradiso di Dio, «l'Immenso e l'Incontenibile», ha preso la sua dimora, l’Eterno è entrato nel tempo. Tramite Maria la stessa pienezza e infinità di Dio, la sua grazia, si sono fatte dono di salvezza per tutta l'umanità
La Madonna generando Gesù ha generato anche noi. Ella non è solo la Madre di Gesù, e Madre di Dio, è anche vera Madre nostra, della Chiesa, di noi tutti, fratelli di Gesù. Il pensiero che la maternità divina di Maria si estende fino a ciascuno di noi dovrebbe suscitare in noi affetti di tenerezza filiale verso di Lei. Molti Santi si commuovevano fino alle lacrime pensando a questa realtà e chiamavano Maria col dolce nome di “Mamma”. Quando fu chiesto a S. Pio da Pietrelcina qualcosa sulla Madonna, egli rispose: “La Madonna è la nostra Mamma!” senza riuscire a contenere la commozione e le lagrime. Lo stesso Santo, in una lettera al direttore spirituale scrive che“questa tenerissima Madre” gli riversa nel cuore “tali e tante grazie” da sentirsi “tutto bruciare” tanto da non poterne più. Vorrebbe “volare per invitare le creature tutte… di amare Maria” (Ep II, 356).
Nel segno di questa grande solennità, oggi cominciamo un nuovo anno. Veramente non poteva esserci un modo migliore di iniziarlo. Lo sguardo materno della Vergine Madre e la sua dolce presenza ci rendono fiduciosi che Ella ci sarà vicino e ci accompagnerà, con amorosa sollecitudine, lungo tutto il cammino del nuovo anno. A Lei consacriamo questo anno. A Lei ci rivolgiamo con fiducia filiale, perché ci aiuti a vivere santamente ogni giorno. Impegnamoci a vivere quest’anno con Lei: Recitare il Rosario ogni giorno, S. Messa domenicale, frequenza ai sacramenti, opere buone…