L'IMMACOLATA
(Lc 1, 26-28)
Tre raggi dell’Immacolata.
Nelle parole di saluto rivolte dall'Angelo alla Vergine SS. nell’atto di annunziarle la sua divina maternità, noi possiamo vedere implicitamente, alla luce della interpretazione tradizionale, il grande e singolare privilegio di cui oggi celebriamo la festa: l'Immacolata!...
Disse l'Angelo: « Salve, o piena di grazia; il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne ».
Si notino bene tre cose: la Vergine Santissima vien detta piena di grazia, congiunta con Dio, benedetta tra le donne.
Sono tre affermazioni che la pongono, equivalentemente, al di fuori di quella sfera ammorbata dalla colpa nella quale si muovono tutti i miseri figli di Eva. Vien salutata, infatti, piena di grazia, talmente piena da non esserne stata mai priva, neppure per un solo istante della sua esistenza; vien salutata unita a Dio, talmente unita, da non esserne mai stata divisa, col peccato, neppure un istante; vien salutata benedetta fra le donne, talmente benedetta da non essere mai stata, sia pure per un istante, oggetto di maledizione da parte di Dio. Ella apparve dunque in questo mondo come una candida aurora, senza l'ombra della colpa: « quasi aurora consurgens».
Tutto ciò ci apparirà evidente se noi ci fermeremo a fare una rapida analisi dei tre eloquentissimi incisi del saluto dell'Angelo : sono come tre raggi dell'Immacolata.
Primo raggio la piena di grazia.
Salve, o piena di grazia! La Vergine SS. viene salutata piena di grazia,
Non solo. Questa pienezza di grazia, è talmente una proprietà della -Vergine SS., da costituire e da sostituire in certo qual modo il nome stesso di Lei. L'Angelo, infatti, non dice : « Ave, o Maria, piena di grazia », ma dice semplicemente : « Ave, o piena di grazia! ». Quell'appellativo: « piena di grazia », è come il nome proprio, e quindi è come una proprietà della Vergine Santissima. Ma ciò che costituisce la proprietà ossia il proprium di una persona o di una cosa, conviene ad essa non solo in qualche tempo determinato, ma sempre. Cosi per esempio, è proprio del sole risplendere; per questo il sole sempre risplende. La pienezza di grazia, dunque, essendo una proprietà di Maria, dovette esservi sempre in Lei; non soltanto allorché venne salutata piena di grazia, ma sempre, fin dal primo istante della sua esistenza. Ma dove è la grazia, non vi può essere il peccato, poiché la grazia è luce ed il peccato è tenebra; e dov'è la luce non vi può essere la tenebra. In forza dunque della sua pienezza di grazia, ossia di questa sua proprietà, la Vergine Santissima non dovette mai trovarsi in peccato, dovette quindi essere concepita immacolata.
Secondo raggio: la congiunzione con Dio
Non basta. L'Angelo, inoltre, aggiunge: « Il Signore è con te » ossia : il Signore fu ed è con te, in modo tutto particolare, con la sua sapienza, potenza, bontà; fu ed è in te per proteggerti sempre sotto l'ombra delle sue ali, come la pupilla del suo occhio. Non vi è nessuna parola, nel saluto dell'Angelo, che circoscriva dentro certi limiti di tempo questa particolare presenza di Dio in Maria. Dio fu in Lei particolarmente presente in ogni istante della sua vita, fin dal primo istante della sua cara e gloriosa esistenza. Ma dove è presente Iddio, non può essere presente il demonio, ossia il peccato. Tanto più che la Vergine Santissima era stata scelta all'alta missione di schiacciare- la testa del serpente infernale che aveva ingannato la prima donna e l'aveva spinta al peccato. Maria, dunque, fin dal primo istante della sua personale esistenza, senti Dio presente in se stessa, si senti figlia di Dio, e quindi apparve immune dalla colpa d'origine che ci priva della presenza paterna di Dio.
Terzo raggio : la benedetta fra le donne.
L'Angelo, infine, coerentemente alle eloquenti affermazioni dei due incisi precedenti, dice ancora: « Benedetta tu fra le donne! ». Quant’è eloquente anche questo terzo inciso! La Vergine SS., infatti, vien dichiarata benedetta in modo tutto particolare, in sommo grado, senza alcun limite di tempo, quindi sempre. Ma dove è presente la benedizione di Dio, non può essere presente in alcun modo la maledizione ereditaria che è costituita dal peccato originale. Come, infatti, secondo la S. Scrittura, uno è il peccato per antonomasià, ossia il peccato originale, cosi pure una è la benedizione per antonomasia, ossia l'immunità dal peccato originale, causa della maledizione di Dio. Nelle parole rivolte dall'Angelo alla Vergine SS.: «Benedetta tu fra le donne», chi non vede un parallelismo antitetico con le parole rivolte da Dio, subito dopo la colpa originale, al serpente: « Maledetto tu fra le bestie della terra » ?... Come dunque la particolare maledizione del serpente fu effetto e pena del peccato originale, così la particolare benedizione di Maria fu effetto e premio della sua preservazione dal peccato originale.
Ave, o Immacolata!
Il saluto dunque dell'Angelo a Maria : « Salve, o piena di grazia, Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne! » equivale, in poche parole, a quell'altro: « Ave, o Immacolata! ». Nel primo inciso, infatti, viene espressa la causa formale della sua esimia purezza originale, ossia, la grazia: « Salve; o piena di grazia! »; nel secondo inciso viene espressa la causa efficiente di una tale purezza, ossia Dio : « Il Signore è con te»; nel terzo inciso viene espresso il duplice effetto o frutto della duplice causa (formale ed efficiente) di una tale purezza, ossia : il frutto della piena preservazione dalla maledizione e il frutto della singolare benedizione: « Benedetta tu fra le donne! ».
In altre parole, quindi, l'Angelo disse: « Ave, o Immacolata! ».
Si, « Ave, o Immacolata », ripetiamo anche noi! E' col più vivo sentimento di gioia e col più acceso entusiasmo che noi oggi, con la Chiesa, ti rivolgiamo questo saluto, il tuo saluto! Poiché sentiamo che la gioia, la grandezza e la gloria della madre, si riflette spontaneamente anche sui figli. E noi, o Vergine, da buoni figliuoli, godiamo oggi della tua stessa gioia, ci sentiamo grandi della tua stessa grandezza, ci sentiamo circonfusi della tua stessa gloria!
T rahe nos Virgo Immaculata, post te! Trascinaci, o Vergine Immacolata, dietro di te! Noi vogliamo correre, per quanto ci è possibile. dietro il profumo delizioso dei tuoi esempi; noi vogliamo sforzarci di essere meno dissimili che è possibile da te, Madre nostra.
Tu sei apparsa in questo mondo adorna della grazia, congiunta con Dio, benedetta da Dio. Noi invece, miseri figli di Eva, siamo apparsi in questo mondo privi della grazia; disgiunti da Dio, maledetti da Dio. Deh! impetraci, o Vergine Immacolata, che almeno nel restante della nostra vita e specialmente all'ultimo istante della medesima noi possiamo assomigliarti con l'essere adorni della grazia di Dio, congiunti a Dio, benedetti da Dio!
(P. Gabriele M. Roschini, Predicate il Vangelo, LICE Torino, 1943, pp. 168-170)
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