Omelia della IV Domenica di Pasqua - Anno A
«Io sono la porta delle pecore»
Ogni anno, nella quarta domenica di Pasqua, la Chiesa presenta alla nostra riflessione la figura del buon Pastore e richiamandoci a pregare per le vocazioni sacerdotali e religiose (è la giornata Mondiale delle vocazioni).
Gesù: Pastore e Messia
Il Salvatore nel Vangelo, parlando della sua missione, afferma di essere il Buon Pastore e i suoi seguaci a un gregge (le pecore che seguono la sua voce), ed Egli non solo è il Pastore, ma anche alla “porta” dell’ovile, attraverso la quale il gregge entra e esce come a casa propria.
Gesùè la porta unica e insostituibile della salvezza. Come il recinto delle pecore ha un solo ingresso, attraverso il quale entra ed esce il pastore legittimo, così c'è una sola via di salvezza per gli uomini in Dio; c'è un solo accesso verso il Padre. Questo accesso è occupato da Gesù in persona. Egli non solo ne è il custode, ma anzi è la porta stessa. Con questa autodesignazione Gesù legittima la sua qualifica di «buon pastore» e di pastore unico del gregge, che chiama le pecore per nome, le conta, le conduce fuori e, secondo l’uso dell’Oriente, le guida ai pascoli precedendole.
Il Pastore che conduce il gregge
Secondo l'uso dell'Oriente, ancora oggi il pastore non va dietro il gregge, come invece avviene da noi in Europa, ma lo precede; e le pecore seguono con naturalezza la figura del pastore che conoscono per istinto. È premura di ogni pastore, che ha nel gregge tutto il suo capitale, di assicurarsi pascoli buoni, dove il gregge non soffra né la fame né la sete. Le pecore seguono docilmente la voce del padrone perché «la conoscono»; mentre l'apparizione di estranei causa scompiglio nel gregge. Le pecore, dal canto loro, seguono docilmente la figura del pastore, perché conoscono la sua voce e l’ascoltano.
Il gregge chi è? Il gregge significa l'umanità; ma in primo luogo esso è la Chiesa, che fa parte dell’ovile di Cristo.Gesù è il Buon Pastore della Chiesa, poiché ne è il capo vero, la guida spirituale e reale di tutta la Chiesa.
Il senso della guida di Gesù, quale Buon Pastore, lo possiamo ritrovare esprime nel Salmo 22, al quale abbiamo risposto col ritornello dello stesso Salmo.
La guida che Gesù svolge nella Chiesa a beneficio dell'umanità intera, della Chiesa è quella di farci passare attraverso la porta che è lui stesso, per entrare in una situazione nuova di grazia, di libertà, di prosperità, di felicità, di salvezza. E’ questa la sua missione: che le pecore “abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (ivi, 10). Tutto ciò avviene praticamente attraverso la Parola di Dio, i Sacramenti, il governo della Chiesa.
Missione della Chiesa: annunziare Gesù, Signore e Cristo e la Chiesa per la salvezza
La stessa missione di Cristo è stata affidata alla Chiesa, sua Sposa, suo Corpo e suo «gregge». La Chiesa, «universale sacramento di salvezza» (Lumen gentium, n. 48), «segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano» (ivi, n. 1), ha la missione inderogabile di raccogliere in unità gli uomini, liberandoli dalla loro «dispersione».
I veri dai falsi pastori nella Chiesa
Nella Chiesa è Gesù stesso che sceglie dei collaboratori, pastori, per continuare a tempo pieno la sua missione (il Papa, i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi). Torna perciò la necessità del nostro impegno e della nostra preghiera per favorire l'insorgere delle vocazioni sacerdotali e religiose. Necessità di pregare per il Papa. Necessità di pregare per ottenere pastori santi e difenderci dai falsi pastori.
Nell’ovile di Cristo, purtroppo, non sono mai mancati, e non mancano nemmeno ai nostri giorni, i falsi pastori, coloro, cioè, che hanno la pretesa di essere i “salvatori del mondo”, ma che in realtà sono banditi e ladri, poiché la loro opera non produce altro che distruzione e morte tra le file del gregge. Il Signore nel Vangelo ci dice di stare attenti ai falsi pastori, a questi lupi in veste di agnello, soprattutto al lupo per eccellenza, a satana che Gesù definisce “menzognero e omicida fin dal principio”. Questi è il nemico infernale del gregge, che la Scrittura chiama anche “leone ruggente” e “drago”, perché è sempre pronto a carpire le pecore al “buon Pastore” e a sbranarle, non appena queste si allontanano dal gregge. Oggi non pochi uomini pensano che sia giunto il tempo di vivere in piena autonomia, di liberarsi dalla dipendenza divina, illudendosi in tal modo di essere liberi e autonomi, di non avere capi, pastori. Ma come un gregge senza pastore è destinato alla distruzione, ancor più l’umanità senza Dio che la guida e la protegge sarebbe destinata alla rovina e a soccombere alla ferocia del demonio.
«Gaude, Maria Virgo, cunctas hareses sola interemisti in universo mundo». Ora è verità di fede che la Beatissima Vergine Maria portandoci Gesù, ci ha portato la vita dell'anima. Ma Gesù non è solo Vita, è anche Verità, come si è detto. Di conseguenza, col portare a noi la verità, ha svelato ogni errore passato, presente e futuro; e Maria sarà sempre come la base su cui si aggirano tutte le verità, che ci legano a Dio, e che annientano tutti gli errori. Come Maria è la vera Madre di Gesù, Figlio di Dio, nato Uomo da Lei nel tempo, così nessun altro meglio di Lei, può essere più adatto a farci conoscere e seguire il Figlio suo Dio-Uomo. Ed è per questo che la Beatissima Vergine è un potente aiuto a conoscere e confermare le verità della fede e per diventare perfetti discepoli di Cristo.
Maria SS. Madre delle vocazioni.
Pregare per le vocazioni
Pregare per le vocazioni. Tutti siamo quindi invitati anzitutto a pregare per i sacerdoti, religiosi e religiose che il Signore ha già chiamato a servirlo nella sua Chiesa; in secondo luogo, abbiamo tutti il dovere di pregare perché il Signore, «padrone della messe», mandi numerosi e zelanti operai nella sua Chiesa. In questi ultimi tempi quello delle vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa è diventato - soprattutto in molti Paesi europei - il problema più acuto della vita ecclesiale: la diminuzione degli aspiranti al sacerdozio, le defezioni e l'invecchiamento del clero sono fattori che rendono molto problematica la situazione attuale. Questo fatto è connesso certamente anche con fenomeni sociali che hanno inciso profondamente nelle nuove generazioni: la diminuzione dei figli per cui la stessa famiglia si trova meno disposta a lasciare spazio a una scelta vocazionale nel suo seno; la difficoltà che molti giovani hanno di impegnarsi per tutta la vita e totalmente in un determinato ambito, con scelta irrevocabile. A questi fattori si aggiunge poi l'impressione in molti genitori di considerare come «perduto» un figlio che si dona al Signore! Quest'impressione è un pregiudizio infondato, poiché il figlio sacerdote e la figlia suora rappresentano il più grande dono che il Signore fa ad una famiglia e risultano anche affettivamente i figli più affezionati agli stessi genitori.
Ma il problema delle vocazioni c'interpella tutti, poiché «una Chiesa senza sacerdoti è una Chiesa senza vita». Una Chiesa senza la presenza del sacerdote che, in nome di Cristo e nella persona di Cristo, celebra l'Eucaristia, diventa un monumento di storia dell'arte, senza vita; una Chiesa senza la presenza silenziosa e nascosta dei sacerdoti che stanno ore e ore al confessionale, si ridurrebbe a museo, freddo e inospitale; una Chiesa senza preti è come una comunità senza guida, come un gregge abbandonato a se stesso e disperso. Cfr. S. Curato d’Ars
Perciò, nella preghiera chiediamo che le famiglie cristiane sentano il desiderio e la gioia che il Signore possa chiamare uno anche dalle proprie famiglie. Una comunità che vuol restare cristiana, tenendo accesa la lampada della fede, deve dare essa stessa i cultori del tempio e gli annunciatori del Vangelo, e pregare affinché questi ministri svolgano il loro ufficio secondo l’esempio di Cristo, il Buon Pastore e da cui deriva ogni ministero.