(Lc 2,15-20)
Andare con gioia ad adorare il Signore
Abbiamo ascoltato nel Vangelo di oggi che i pastori, dopo aver ricevuto l’annunzio della nascita del Salvatore, si recarono senza indugio alla grotta e trovarono Maria, Giuseppe e il Bambino che giaceva nella mangiatoia. Dopo averlo visto e adorato, riferirono, tra la meraviglia dei presenti, ciò che del bambino era stato detto loro e se ne tornarono glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto.
In quella notte e in quel giorno quindi i pastori compirono un esemplare cammino di fede. Con cuore molto sensibile e con disponibilità essi accolsero l'annuncio dell'evento salvifico; passando dall'oscurità della notte alla luce interiore della fede del Messia, e poi all'incontro personale con lui: i pastori «andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il Bambino, che giaceva nella mangiatoia» (Lc 2, 16). Dopo, a loro volta, anche i pastori lodano e glorificano Dio per quanto hanno visto e udito e si rendono testimoni al mondo delle meraviglie operate dal Signore.
Carissimi anche noi, come i pastori, su invito della Chiesa, siamo venuti con gioia ad adorare il Signore. Siamo venuti con fede per rendere ossequio al nostro Salvatore. In quel bimbo noi riconosciamo il Figlio di Dio. Infatti il Bimbo che si chiama Gesù, è Dio. E’ la Seconda Persona della Santissima Trinità che si fa bambino, che si fa uomo, nato dal grembo verginale di Maria. “Il Verbo si è fatto carne”. E’ il Dio invisibile che si fa visibile, che parla a noi direttamente e opera per la nostra salvezza. E’ il Dio infinito, immenso che si fa piccolo, che si fa bimbo per invitarci ad accostarci a Lui senza timore, con confidenza. E’ il Dio che si fa bimbo per comunicarci la vita divina. E’ il Dio che viene dal Cielo per portarci in Cielo. Quale gioia sapere che noi siamo amati da Lui, che siamo l’oggetto della sua venuta!
Il significato del Natale
Il Natale, quindi, è la nascita del nostro Salvatore. Natale significa nascita. Gesù significa Dio che salva (Salvatore). Gesù nasce per essere il Salvatore nostro, di tutta l'umanità, riversando sulla miseria della nostra condizione umana la pienezza della sua divinità.
Insieme ai pastori, sostiamo anche noi davanti a quella grotta, dove tutto ci parla di umiltà, di povertà, di obbedienza, di amore divino. [Pensiamo all’importanza del presepe, che ci fa riflettere, dovremmo allestirlo in tutte le nostre case. (il primo fu San Francesco).] Dinanzi a quella mangiatoia restiamo stupefatti e senza parole pensando al modo come Gesù si è presentato al mondo: debole, piccolo, indifeso, nell’oscurità, nel silenzio e nella più estrema povertà. Non ha voluto nascere nel tepore di una casa o in uno degli alberghi di Betlemme, ma ha voluto per reggia una squallida grotta e una mangiatoia come trono regale. Quanta povertà intorno a Gesù! Poveri i suoi genitori, poveri i pastori, suoi cortigiani e primi adoratori. Ovunque in quella gelida grotta risplende la povertà regale voluta e amata dal Figlio di Dio.
Già nella nascita Gesù viene proclamato anticipatamente per quel che egli si rivelerà nella sua morte e risurrezione, vale a dire, il vero Messia, Salvatore del mondo attraverso la croce, la sofferenza. L'arte cristiana ha espresso la profondità teologica dell'orientamento del Natale alla Passione con due simboli significativi: il primo simbolo consiste nel raffigurare spesso la mangiatoia in forma di sepolcro o di croce; il secondo simbolo è ricorrente soprattutto nelle raffigurazioni pittoriche della Madonna col Bambino. In molte di tali opere Maria ha uno sguardo mesto e pensoso, e il Bambino ha gli occhi chiusi, quasi dormiente. Queste forme artistiche e esprimono una grande verità teologica: il Figlio di Dio si è fatto uomo ed è nato per poter morire sulla croce, per noi per la nostra salvezza.
Così quanti insegnamenti ci vengono da quella grotta e da quella mangiatoia! Com’è stridente il contrasto tra la povertà del Natale di Gesù e lo spreco e il lusso del natale che noi celebriamo; tra la via del silenzio e del nascondimento scelta da Gesù per venire in mezzo a noi e la gioia gaudente e chiassosa della gente che affolla le nostre città! Il Natale va perdendo sempre più il suo significato profondamente religioso e corre il rischio di degenerare in una festa pagana. E’ necessario che ritroviamo il significato originario del Natale e recuperi il suo senso religioso. Amiamo la povertà, non attacchiamoci ai beni terreni che passano, amiamo le cose del Cielo, amiamo Dio che è tutta la nostra ricchezza. Chiediamo a Gesù Bambino i doni dell’umiltà, della povertà, della semplicità.
Accogliere Gesù nella propria vita
La povertà della grotta ci richiama anche ad accogliere Gesù e a non rifiutarlo (non c’era posto per loro nell’albergo): accogliere Gesù nella nostra vita, nei nostri cuori, nella nostra società.Non rifiutiamolo con il peccato, con il peccato mortale. Non chiudiamo la porta in faccia, spalanchiamo le porte, come più volte il Papa Giovanni Paolo II nel suo Pontificato esortava:“Aprite, spalancate le porte a Cristo”. In alcuni paesi c’è anche l’usanza, come segno di disponibilità di accoglienza di Gesù, di accendere una luce sul davanzale di casa per indicare che si è disponibili ad accogliere Gesù.
Accogliamolo soprattutto nella preghiera, nei sacramenti, specialmente nella comunione,nei poveri, nei bisognosi, negli ammalati, nei bimbi.
I bimbi… Accogliere i bimbi: Oggi non si accolgono i bimbi, si rifiutano non si amano i bimbi e addirittura si uccidono! Come?... Si purtroppo, pensiamo alla mentalità e cultura della morte, che porta a non avere i figli con la propaganda dei mezzi anticoncezionali (pillole ecc) tutte cose diaboliche; in una famiglia figli si contano sulle dita della mano e per lo piu si evitano per motivi egoistivi.
Pensiamo alla triste piaga dell’aborto … milioni di bambini vengono uccisi nel grembo della madre Dal 1978 in Italia sono stati uccisi circa 6 milioni di bambini. Nel mondo ancora milioni e milioni di bambini uccisi. Dove siamo arrivati! ... Fratelli purtroppo anche oggi, come ai tempi di Gesù c’è ancora una grande la strage di innocenti, purtroppo con una condizione ancora peggiore e in una società che si definisce civile: è la madre stessa che uccide – è il medico che uccide – è lo Stato che lo permette.
Per questo, in questo giorno del Natale, giorno della vita, dobbiamo pregare Gesù Bambino che venga accolto ogni bimbo; dobbiamo pregare e fare sacrifici per la vita; In questo giorno dobbiamo proporci di operare a favore della vita. Anche per tanti ci deve essere il Natale, la nascita.
Infine, i pastori, certamente, non si saranno messi in cammino senza doni per il neonato. Nel mondo orientale di allora era inconcepibile presentarsi a una persona importante senza alcun regalo. Avranno portato quello che avevano a disposizione: qualche agnello, formaggio, latte, ricotta. Non si è poi tanto lontani dal vero immaginando la scena così come la rappresentano gli innumerevoli presepi di questi giorni e la ricordano i semplici canti natalizi del popolo cristiano. Maria e Giuseppe, stupiti e pieni di gioia, invitano i timidi pastori a entrare: vedano il Bambino, lo bacino e lo cullino e gli offrano i loro doni...
Neanche noi possiamo andare alla grotta di Betlemme senza un dono. Maria che cosa gradirà di più? Certo un'anima più innamorata, più pura, più allegra perché cosciente della sua filiazione divina, meglio preparata a ricevere il Signore dopo una Confessione più contrita; la Confessionec he magari Dio aspetta da tempo, e la ispira... Quindi il dono più grande che possiamo fare a Gesù è proprio questo fare una santa confessione, riceverlo nella Santa Comunione e testimoniarlo al mondo con una vita santa.
Annunziare al mondo la Nascita del Salvatore
I pastori poi furono, insieme agli angeli, anche i primi messaggeri della Nascita di Gesù. Anche noi dobbiamo annunciare Cristo, annunciare la sua nascita che salva. Annunziarla a tutti anche a coloro che stanno ancora nelle tenebre. Annunciarla soprattutto con buona condotta della nostra vita, più coerente con la nostra fede.
Chiediamo alla Madonna questa grazia: di accostarci e accogliere Gesù degnamente nei nostri cuori, e di testimoniarlo con la nostra vita.. Chiediamo a Lei questa grazia perché Gesù è venutoper mezzo di Maria ed è Lei che lo presenta al mondo, come lo presentava ai pastori e ai primi adoratori che accorrevano a Lui.
Quindi è Lei che ci deve aiutare e presentarci al suoi Figlio e renderci testimoni della Natale di Gesù. Chiediamo questa grazia in questa S. Messa e la chiederemo ogni giorno soprattutto con la recita dei misteri gaudiosi del Santo Rosario.
La Nascita del Salvatore