Festa del Battesimo del Signore
(Mc 1,7-11)
La Festa del Battesimo del Signore è il culmine del ciclo natalizio.
Il tema principale della celebrazione odierna è la manifestazione del Signore, come si ricava dalle orazioni. La preghiera di Colletta dice: «Padre onnipotente ed eterno, che dopo il battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio, mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo...». Qui Gesù riceve la massima testimonianza, quella di Dio Padre e dello Spirito Santo. Lo dice chiaramente anche la preghiera alternativa di Colletta: «O Dio, il cui unico Figlio si è manifestato nella nostra carne mortale...»; così pure come la preghiera sulle offerte: «Ricevi Signore, i doni che la Chiesa ti offre, celebrando la manifestazione del Cristo, tuo diletto Figlio...». Per questo Dom Prosper Guéranger, abate, fondatore della celebre abbazia Solesmes, chiamava questa festa «il secondo Mistero dell’Epifania». Così poi ne parla, cogliendone bene il senso: «L’Emmanuele si è manifestato ai Magi dopo essersi mostrato ai pastori; ma questa manifestazione è avvenuta nel ristretto spazio di una stalla a Betlemme, e gli uomini di questo mondo non l’hanno conosciuta. Nel mistero del Giordano, Cristo si manifesta con maggior splendore. La sua venuta è annunciata dal Precursore; la folla che accorre al Battesimo del fiume ne fa testimonianza, e Gesù esordisce alla vita pubblica» (L’Anno Liturgico, vol. I, EP, Alba 1956, p. 274).
Il brano evangelico di quest’anno (ciclo B) è tratto da san Marco, in cui la redazione dell’episodio del Battesimo del Signore è brevissima. Viene fatta precedere perciò da un accenno alla predicazione di Giovanni Battista. In effetti, questa scelta rispecchia bene l’intenzione dell’evangelista, che vuol far notare la superiorità di Gesù rispetto a Giovanni. Giovanni andava predicando alle folle che accorrevano a lui per farsi battezzare: «Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo» (Mc 1,7s).
Giovanni predicava presso il Giordano. Da notare che questo fiume rivestiva per gli ebrei un significato profondamente religioso per le meraviglie che Dio vi aveva operato. Pensiamo soprattutto al momento del suo attraversamento da parte del popolo di Dio, guidato da Giosuè. Questo passaggio segnò l’inizio del compimento della promessa divina del dono di una Terra in cui stabilirsi, promessa fatta da Dio ad Abramo e alla sua discendenza. È l’inizio della conquista della terra di Canaan e dell’insediamento in essa da parte di Israele. È la fine definitiva della schiavitù di Israele e della sua condizione di popolo nomade. È il segno tangibile della fedeltà di Dio all’Alleanza stretta con il suo popolo (cf. Gs 3-4; Gen 12,1s; Nm 33,51; Dt 4,21s; 9; 11, ecc.). Pensiamo anche ai prodigi profetici compiuti presso il Giordano, come il passaggio da parte di Elia all’asciutto (2Re 2,8), la guarigione di Naaman il siro che su ordine di Eliseo si lava sette volte nel fiume e viene guarito dalla lebbra (2Re 5,14).
Giovanni Battista si era stabilito lì per predicare ed amministrare «un battesimo di conversione per il perdono dei peccati» (Mc 1,4). San Marco nota che il Battista riscuoteva molto “successo”, infatti, «Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati» (ivi, 5).
Un giorno anche Gesù si presentò da Giovanni per essere battezzato. San Marco non aggiunge alcun commento, lasciando il lettore con un grande interrogativo: se Gesù è «santo» e «Figlio dell’Altissimo», come dice l’angelo Gabriele apparendo alla Vergine Maria, come mai si fa battezzare anche lui? Come mai si mischia insieme ai tanti che ascoltavano la predicazione del Battista e si facevano battezzare «confessando il loro peccati»? San Matteo, nel riferire l’episodio, è più completo e ci aiuta a dare una risposta a questa apparente difficoltà, riferendo un breve dialogo svoltosi in quel momento tra il Battista e Gesù: «Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?”. Ma Gesù gli disse: “Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì» (Mt 3,13-15).
Queste parole ci fanno capire che Gesù si assoggetta al battesimo di Giovanni non perché ne avesse avuto bisogno ma perché quella era la volontà del Padre. Ma perché Dio Padre voleva questo da Gesù? Si tratta di una disposizione divina provvisoria, come riferisce san Matteo: «Lascia fare per ora». Questo gesto ha dunque un significato più profondo: Gesù, vero Dio e vero uomo, è santissimo, tuttavia assume in tutto, eccetto il peccato, la natura umana per redimerla. Con il suo battessimo Gesù si fa carico di tutti i nostri peccati e li cancella, purificando l’uomo e rendendolo gradito a Dio. Questa è la fase dell’umiliazione fino alla morte. Poi verrà il momento della glorificazione definitiva, con la risurrezione e ascensione in cielo.
A confermare la santità di Gesù interviene Dio stesso, squarciando i cieli e dichiarando solennemente: “Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto» (Mc 1,11).
La celebrazione di oggi è anche rivelazione degli effetti del nostro battesimo, come prega il Prefazio: «Nel battesimo di Cristo al Giordano, hai operato segni prodigiosi per manifestare il mistero del nuovo lavacro». San Gregorio Nazianzeno (Uff., II lett.) dice che Gesù entrò nell’acqua per santificarla e, senza dubbio, «per seppellire in essa tutto il vecchio Adamo, santificando il Giordano per riguardo a noi; e così, il Signore che era spirito e carne, ci consacra mediante lo Spirito e l’acqua». Per noi il frutto di questa celebrazione consiste nell’«ascoltare con fede la parola del Figlio di Dio, per poterci chiamare ed essere davvero figli di Dio» (Orazione dopo Com.).
Il Battesimo del Signore ci deve ricordare il nostro battesimo: la Madonna ci insegni ad essere fedeli alle promesse fatte in quel giorno, ci aiuti ad essere fedeli alla dignità di figli di Dio che abbiamo ricevuto. Ci sostenga e ci protegga nel mare in tempesta di questo mondo perché possiamo camminare speditamente verso la meta della nostra esistenza: la perfetta comunione con Dio, ora e per l’eternità.
Preghiamo per coloro che ancora non sono battezzati, affinché possano ricevere questo grande dono che apre loro le porte del Cielo; preghiamo per tutta la Chiesa, affinché sia sempre fedele al mandato di Cristo di andare, di annunciare il Vangelo e battezzare tutte le genti, ricordando a tutti che il Battesimo è necessario per la salvezza!
Battesimo di Gesù (Perugino)