O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria! Oggi celebriamo la festa onomastica della Madonna, Madre di Dio e Madre nostra. Come qualche giorno dopo il Natale si celebra il SS.mo Nome di Gesù, così dopo la festa della Natività di Maria (8 settembre), si glorifica il suo Santo Nome. Otto giorni dopo la nascita della singolare Bambina, come era uso presso il popolo d'Israele, i suoi genitori ispirati da Dio, la chiamarono Maria. Perciò durante l'ottava della sua natività, la Liturgia ha una memoria, una festa che ci fa onorare il suo Nome.
Così festeggiamo l'onomastico della Madonna, la ´più Madre di tutte le madri’ perché Madre dell'Uomo-Dio e madre nostra. Ma qual è il motivo di questa festa? Innanzi tutto dobbiamo rendere gloria a Dio Padre per il Nome di Gesù cioè per la Persona adorabile del Figlio e per la sua potente missione di salvezza: “Nel suo Nome - canta il prefazio del giorno - è tutta la nostra salvezza: davanti a Lui si piega ogni ginocchio in cielo, sulla terra e negli inferi. Ma ´accanto al nome di Gesù -ancora il prefazio a proclamarlo – Dio ha voluto che risuoni sulla bocca dei fedeli anche il Nome di Maria: il popolo cristiano guarda a Lei come a sua fulgida stella, la invoca come Madre e nei pericoli ricorre a Lei come a sicuro rifugio”.
Il Nuovo Testamento si apre con questo Nome, come un'aurora che precede il Sole, Gesù Cristo». Ë l'evangelista Luca a narrare con documentazione di storico, che ´il nome della Vergine’ cui stato inviato l'angelo Gabriele, mandato da Dio a Nazareth era Mariaª (Lc 1, 26). Il primo a salutarla con il saluto più alto - Ave, piena di grazia - è Gabriele, potremmo dire, Dio stesso. Quel giorno, a Maria appare la sua missione, essere la Madre del Figlio di Dio fatto uomo, e che Dio ha cercato proprio Lei così piccola e umile, affinché ´tutte le generazioni,nei secoli a venire, possano chiamarla beata” (Lc 1, 48).
Il nome della Vergine: Maria.Tra gli esseri umani non c'è grandezza più alta della sua; non c'è Nome, dopo quello di Gesù, più venerato e amato del suo. Lo hanno colto e cantato i geni maggiori dell'umanità tra i quali emerge Dante Alighieri che dopo aver confessato che il suo ´il nome del bel Fior ch'io sempre invoco e mane e sera” (Par, XXIII, 88), pone sulle labbra di s. Bernardo il cantore di Maria, la preghiera più sublime che mai un uomo le abbia innalzato: ´Vergine Madre, figlia del tuo Figlio, / umile e alta più che creatura, / termine fisso d'eterno consiglio” (Par, XXXIII, 1-3), vedendo saldarsi in lei la storia e l'eternità. A Maria, un altro genio dell'arte e della fede, ha consacrato la poesia, la preghiera e la vita, il Manzoni nostro, che nel V degli Inni sacri, intitolandolo proprio ´Il Nome di Maria”, così la contempla ogni giornata santificata dalla preghiera a Lei.
Forse mai alcuno l'ha espressa in forma efficace del grande s. Bernardo di Chiaravalle, il cantore di Maria, commentando proprio il passo dell’Annunciazione e in modo particolare spiega l’etimologia del nome Maria ma anche la sua grandezza spirituale e l’importanza d’invocare.
Anche noi oggi possiamo a approfondire il significato di questo nome, per amarlo sempre più e diffonderlo sempre più, perché attraverso la conoscenza e l’amore si ha la salvezza. Maria è la libera trascrizione in greco dell'ebraico Miryam. Miryam risulterebbe da due radici: una egiziana (Myr = l'amata), l'altra ebraica (yam, che è un'abbreviazione di Yahweh). Quindi: l'amata da Dio. Altre origini possibili: Mir è Colei che illumina, che rende visibile il disegno di Dio. O ancora, in siriaco Mar o Mary è la Signora, nostra Signora per eccellenza.Tuttavia, dalla quasi totalità dei linguisti del nome di Maria viene derivato dal termine "mare": Domina maris, Stella maris, mirra maris, amarum mare.
Anzitutto Maria viene denominata "mare" perché è la confluenza sterminata di tutti i doni dello Spirito Santo, definiti nelle Sacre Scritture "acque purissime" (Ez 36,25 e passim); perché in Lei affluiscono le grazie di tutti i santi.
Al nome di Maria viene dato l'attributo di mare amaro per le angosce da Lei sofferte ai piedi della croce, tanto che la Chiesa si rivolge a Lei con le parole di Geremia: "Magna est velut mare contritio tua" e Le applica le parole della Scrittura: "...vocate me Mara, hoc est amaram, quia amaritudine replevit me Omnipotens" (Ruth, 1, 20). S. Bernardino da Siena (Sermo I de Nom. Mariae) dice che Maria è oceano di amarezza, perché in Lei si riversano tutte le sorgenti del dolore e delle tribolazioni: "In quam tot fluctus et flumina amarissima intraverunt"; ma più ancora S. Bonaventura dice (Spec. B.VM., 3) che Maria fu mare amarissimo per Satana: "O quam amara et timenda est Maria daemonibus", i quali "fluunt et pereunt, sicut cera a facie ignis, ubicumque inveniunt huius nominis devotam invocationem".
L'appellativo di "stella del mare" viene conferito a Maria da molti santi S. Ildefonso, S. Bernardo,. È Lei, infatti, che ha dato al mondo "il raggio eterno dell'eterno sole" (Dante). La stella rischiara le tenebre della notte, Maria rischiara nei cuori dei peccatori le tenebre della colpa, per questo motivo S. Bernardo incita gli uomini a tener fisso lo sguardo a questa stella.
Altra denominazione di Maria è mirra maris, amarezza del mare. Dicevano i naturalisti che la mirra, per la sua amarezza, ha la virtù di preservare i corpi dalla corruzione. Per questo motivo essa divenne, presso i Dottori della Chiesa, il simbolo della mortificazione e della penitenza che, amareggiando la carne e il senso, preserva l'uomo dal peccato. Ed essi applicarono a Maria le parole dell'Ecclesiastico: "Quasi myrra electa dedi suavitatem odoris" (24,20), perché Lei, spandendo tutt'intorno le sue fragranze, fa sentire le angustie e gli sconforti dei piaceri del mondo; e, amareggiando i piaceri del mondo, fa anelare a quelli del cielo. Asserisce S. Antonino (Summa 4, tit. 15, CC. 14) che non vi è creatura che possa eguagliarsi a Maria nella pratica della mortificazione. Invochiamo il nome di Maria, sempre. Invocando il nome di Maria, viene dissipata la mestizia e nell'animo si infonde una dolcezza soave. Il nome benedetto di Maria sia sempre sul labbro e nel cuore dei credenti. Accogliamo l’invito di S. Bernardo, invito che fa commentando il Vangelo dell’Annunciazione che abbiamo ascoltato:
“Tu che sai di essere sballottato tra le tempeste e gli uragani del pelago di questa vita, più che di camminare sulla terra, non distogliere gli occhi dal chiarore di questa stella, se non vuoi essere travoltodalle procelle. Se insorgono i venti delle tentazioni se urti negli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria. Se l'ira, se l'avarizia, se i desideri della carne scuotono la navicella della tua anima, guarda a Maria... Nei pericoli, nelle angustie, nel dubbio, pensa a Maria, chiama Maria. Non si allontani dalla bocca, non si allontani dal cuore; e per ottenere l'aiuto della sua preghiera, non tralasciare di imitare la vita. Se vai dietro a Lei, non devierai; se la preghi, non disperi. Se Lei ti guida, non cadi; se ti protegge, non puoi aver paura; sotto la sua guida non sentirai la fatica; con il suo aiuto, arriverai alla meta e potrai sperimentare in te stesso quanto giustamente si dica ´Il Nome della Vergine era Maria”.
Per invocare questo Nome, che cosa c'è di più efficace e di più bello che sgranare il Rosario come i poveri e i piccoli, come i Pontefici, i geni cristiani e i santi, e ripeterle 50, 100, 150 volte al giorno: ´Ave Maria... Prega per noi peccatori… adesso e nell’ora della nostra morte’ Amen!
In Spagna la prima celebrazione
La Spagna, con l'approvazione di Roma, fu la prima a celebrarla nel 1513; nel 1683, il Papa Innocenzo XI (beatificato da Pio XII nel 1956) la estese a tutta la Chiesa, per ringraziare Maria della vittoria che Jan Sobieski, re di Polonia, riportò sui turchi che assediavano Vienna e minacciavano l'Occidente cristiano. E’ stata ripristinata nell'ultima edizione del Messale romano per venire incontro a quel vastissimo movimento di culto, devozione e amore alla Madonna, sempre vivo nella Chiesa, animato anche dal numero grandissimo di donne che portano questo bellissimo nome.