(Lc 23,35-43)
Celebriamo oggi la solennità di Cristo Re: la solennità della regalità di Cristo, della sua sovranità, del suo potere e del suo dominio su tutto l'universo e quindi anche su ognuno di noi. È una celebrazione che corona tutto l'anno liturgico: siamo infatti all'ultima Domenica, con la prossima avrà inizio il nuovo.
a) La solennità di Cristo Re ha ragione di essere, anche oggi in cui i re vanno scomparendo, perché la regalità di Cristo è anteriore ed indipendente da qualsiasi regalità terrena; anche se non ci fossero re sulla terra, Gesù sarebbe egualmente re, perché la Sua non è una regalità come quella terrena e politica. Anche se venissero a mancare tutti i re sulla terra, Gesù continuerebbe ad essere re, perché è re per investitura divina.
b) Inoltre, la regalità di Gesù ha ragione perenne di essere perché è un servizio indispensabile dei nostri massimi interessi; servizio che continua perciò Gesù continua ad essere re e ad offrirci il servizio della sua autorità e dei suoi poteri regali. Guai a noi se Gesù cessasse di essere Re! Anche noi cesseremmo di essere cristiani, figli di Dio, principi ereditari del cielo, destinati a regnare con Lui! Il suo regno è un regno di verità, di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace. Gesù non è un tiranno, è un Re di amore.
La regalità eterna e universale di Cristo è prefigurata, nell’Antico Testamento, dalla regalità del re e profeta Davide. La prima lettura narra l’episodio della sua elezione e consacrazione a re di tutto Israele. In quella occasione egli divenne il capostipite di quella dinastia da cui, secondo la promessa del Signore, dovrà nascere il Messia atteso, il cui Regno non avrà fine e Regno non solo di un popolo, ma di tutti i popoli, e costituito da tutti quelli che permettono a Dio di regnare in loro, nei loro pensieri, nei loro affetti, nella loro vita, nella loro famiglia, nella loro patria, Regno che trova la sua espressione visibile nella Chiesa e che un giorno si trasformerà nel Regno glorioso dei cieli.
E’ soprattutto nella seconda lettura, di S. Paolo, che ci viene presentato Gesù, Re glorioso e ci indica ititoli della sua regalità, della sua signoria, della sua sovranità su di noi. Egli è Re perché è il nostro creatore, è il creatore di tutto l'universo; quindi gli apparteniamo ed esistiamo per lui, viviamo per lui, agiamo per lui, che ci dà la vita, ce la conserva, ce la sostiene nell'essere e nell'agire.
Egli è Re perché è il nostro Redentore, che ha dato il suo sangue per renderci figli di Dio, membri del Regno terreno di Dio, che è la Chiesa, eredi del Regno celeste di Dio, che è la vita eterna. Infatti, l’uomo e la creazione stessa, col peccato originale, erano stati assoggettati al potere di satana. Il nostro Salvatore, con la sua morte redentrice, li ha liberati e riconquistati; e ora, come Re supremo dell’universo, Egli esercita su ogni realtà creata il suo dominio incontrastato e assoluto. “ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto”.
E la pagina del Vangelo di questa domenica ci aiuta a comprendere la natura misteriosa della regalità di Cristo, cioè come si manifesta, come viene esercitata. Il commovente episodio in essa riportato ci presenta Gesù nel momento più umiliante e doloroso della sua esistenza, mentre muore sospeso sulla croce tra gli insulti sprezzanti della folla e dei soldati che gli gridano: “Se tu sei il re dei giudei, salva te stesso” (Lc 23,37). All’apparente fallimento della vita e missione di Gesù sulla croce, proprio lì, sul Calvario che, morendo per noi, Gesù è divenuto Re, e manifesta la sua potente regalità, non nella forza ma nell’amore. Il suo è un Regno ineffabile di amore, nel quale ci ha trasferiti dopo averci perdonati, redenti e liberati dalla potestà delle tenebre di satana, con l’offerta della propria vita. Ed è dalla croce che emanano i segni sorprendenti di questa regalità. Difatti, uno dei malfattori, colpito dal comportamento umile e mansueto di Gesù, si rende conto della sua innocenza e percepisce il mistero profondo di quella regalità crocifissa. Illuminato dalla Grazia divina, si rivolge al Salvatore e lo supplica con umile e commossa preghiera: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”(ivi, 42). E Gesù, fino a quel momento silenzioso, non fa attendere la sua risposta: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso” (ivi, 43). Il buon ladrone con un atto di fede umile e profonda,con il riconoscimento di questa regalità, si è assicurato all’ultimo istante un posto nel Regno dei cieli! E da quel “oggi” pronunziato dal Salvatore, è iniziata la salvezza eterna dei credenti.
Cristo regni nei nostri cuori
Celebrare così, oggi, la Regalità di Cristo è un impellente dovere di riconoscenza, di accoglienza e di corrispondenza con obbedienza al soavissimo impero del nostro Re divino. Con questa celebrazione e con l’atto di consacrazione finale, noi riconosciamo e professiamo Cristo Re dell’universo. Ci impegneremo a farlo regnare dentro di noi e attorni a noi, una presenza e regalità che si attualizza nel cuore e nella mente, nella volontà e nei pensieri, nei sentimenti e nelle parole, perché tutto il nostro essere appartenga veramente a Cristo nostro Re.
E’ necessario infatti che Egli regni in primo luogo nella nostra intelligenza, mediante la conoscenza della sua dottrina e la perfetta sottomissione e il costante e amoroso assenso alle verità rivelate; che regni nella nostra volontà, la quale deve obbedire e identificarsi sempre più compiutamente con la volontà divina; è necessario che regni nel nostro cuore, affinché nessun affetto si frapponga al nostro amore a Dio; che regni nel nostro corpo, tempio dello Spirito Santo.
E’ importante che Gesù regni negli individui, nelle famiglie, nella società (accogliere le leggi divine e ilVangelo) già da ora perché è il Signore. Il suo regno, infatti, ci libera dalla schiavitù del peccato, dell’errore e della morte e ci introduce nella libertà dei figli di Dio e nella vita eterna. E’ bene accettarlo per entrare poi al termine della nostra vita nel suo Regno Celeste, in Paradiso.
Ci aiuti in questi santi propositi la Madonna, Regina dell’Universo, la quale come Corredentrice svolge proprio un ruolo di potente mediazione nel far accogliere e diffondere il Regno del Figlio suo, che è Regno di pace, di amore e di verità.
Audio Omelia
Cristo Re