“Io sono la vera vite: il Padre mio è il coltivatore.
Tutti i tralci che in me portano frutto, li toglierà via: e tutti quelli che portano frutto, li rimonderà, perché fruttifichino di più.
Voi già siete mondi in virtù della parola che vi ho annunziato.
Tenetevi in me, e io in voi.
Come il tralcio non può da se stesso dar frutto, se non si tiene nella vite: così
nemmeno voi, se non vi terrete in me.
lo sono la vite, voi i tralci: se uno si tiene in me, e io mi tengo in lui, questi porta gran frutto, perché senza di me non potete far nulla.
Quelli che non si terranno in me, gettati via a guisa di tralci seccheranno, e li raccoglieranno, e li butteranno sul fuoco, e bruceranno.
Se vi terrete in me, e rimarranno in voi le mie parole, qualunque cosa vorrete, la chiederete, e vi sarà concessa.
Il Padre mio è glorificato in questo, che portiate gran frutto, e siate miei discepoli.”
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Commento
1. La vera vite.
Gesù aveva già presentato sé stesso come il pane della vita (6, 35, ecc.) e come il granello di frumento (12, 24) e come la vera luce (1, 9; 8, 12); ora il calice consacrato, che finita la cena Egli aveva presentato ai suoi discepoli, gli suggerì con tutta probabilità l'allegoria della vite. Già nell'A. T. Israele era stato paragonato a una vigna (Salm. 79, 8-19; Is. 5, 1 e ss.; Ezech. 15, 2-6; 19, 10; Os. 10, 1). Questa vigna eletta di Dio però non portò quei frutti che Dio si aspettava, e fu abbandonata.
Gesù invece è la vera vite che copre dei suoi tralci fecondi tutto il mondo. Più che non la vite materiale Egli ha in sé e comunica la linfa vitale, cioè la sua grazia, che è il principio e l'anima della vita soprannaturale, ai suoi tralci, vale a dire ai fedeli, che a lui sono uniti, e li rende fruttiferi.
Il Padre è il coltivatore, sia perché ha piantato questa vite mandando il suo Figlio nel mondo a farsi uomo, e sia perché veglia di continuo sui suoi tralci e ne ha somma cura.
2. Tutti i tralci, ecc.
Per mezzo del S. Battesimo tutti i fedeli sono diventati tralci di questa mistica vite, ma questi tralci si dividono in due classi: gli uni non danno frutti di opere buone, e questi saranno troncati dal coltivatore; gli altri invece portano frutti, e questi saranno purgati colle tribolazioni, colle tentazioni, ecc., affinché, distaccati da ogni affetto terreno, producano frutti sempre più abbondanti e sempre più saporiti.
3. Siete mondi.
Voi siete già stati rimondati, come i tralci, in virtù della mia parola, ossia dei miei insegnamenti, che avete ascoltati e praticati con ogni docilità.
4. Tenetevi in me, ecc.
Purificati dalla mia parola, tenetevi strettamente uniti a me per mezzo della fede e delle buone opere; ed io mi terrò unito a voi comunicandovi di continuo nuovo succo vitale.
Come il tralcio, ecc. lo sono l'unico principio della vita soprannaturale. Come la vite non riceve dai tralci né l'essere né il vegetare, ma i tralci devono alla vite tutto ciò che hanno; cosi ancora lo posso fare senza di voi, ma voi nulla potete senza di me, ossia senza la mia grazia: e come i tralci per fruttificare devono stare uniti alla vite, così ancora, affinché voi possiate dar frutti di vita eterna, è necessario che stiate a me intimamente uniti.
5. Non potete far nulla
che sia utile alla salute eterna senza di me, ossia senza la mia grazia.
6. Quelli che non, ecc.
Triste sorte riservata ai tralci che non si tengono uniti alla vite. Saranno gellati via, cioè separati da ogni comunicazione colla vite e col suo succo vitale, e seccheranno e poi verranno condannati a essere bruciati. Altrettanto avverrà a coloro che non si tengono uniti a Gesù. Privati della sua grazia, impotenti a fare il bene, cadono dapprima nella insensibilità, per cadere poi nel giorno stabilito nelle mani di Dio vendicatore, ed essere condannati al fuoco dell'inferno.
7. Se vi terrete in me, ecc.
Gesù accenna ai vantaggi che loro procurerà questa intima unione. Se adunque staranno uniti a lui, e in loro rimarranno le sue parole, ossia se ubbidiranno e metteranno in pratica i suoi insegnamenti, qualunque cosa vorrete, ecc., Dio in certo modo ubbidirà a loro, appagandoli in tutti i loro desideri.
8. In questo, ecc.
Questa unione procura ancora un altro grande vantaggio, cioè la gloria di Dio, la quale sarà tanto maggiore quanto più abbondanti saranno i frutti portati, e quanto più perfettamente si saranno mostrati discepoli di Gesù imitando più da vicino i suoi esempi. Il futuro: sarà glorificato sta per il presente: è glorificato. Alcuni traducono così l'ultima parte del versetto: e così portando gran frutto, diverrete miei (veri) discepoli.
(Commento al Vangelo secondo Giovanni di P. Marco M. Sales O.P., Edizione Effedieffe 2015, pp. 98-99)
Commento dei Padri della Chiesa su Gv 15,1-8
Gesù la vera Vite