Mt 2,1-12
Oggi è la solennità dell’Epifania. Epifania è parola greca che significa rivelazione, manifestazione. E’ la festa della manifestazione di Gesù al mondo, è fa festa della chiamata di tutti i popoli alla fede ed alla vita cristiana nella Chiesa per la salvezza. Infatti, nel giorno di Natale abbiamo celebrato la manifestazione di Gesù al popolo eletto, al quale, tramite i pastori di Betlemme, Dio fece giungere per primo l’annuncio della nascita del Salvatore. Oggi, con la festa dell’Epifania, celebriamo la manifestazione di Gesù al mondo intero, rappresentato dai Magi venuti dal lontano Oriente, rappresentanti dei pagani di tutti i popoli della terra. In tal modo, afferma san Paolo nel passo della seconda lettura, si attua il grande mistero, sconosciuto alle generazioni passate e rivelato da Gesù agli apostoli: ossia che anche i pagani “sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo, e ad essere partecipi della promessa per mezzo del vangelo” (Ef 3,6). La Festa dell’Epifania dà al mistero dell’Incarnazione una nuova prospettiva e il significato più consolante: l’universalità della salvezza. Anche la prima lettura biblica dei Profeta Isaia, sette secoli prima della nascita di Gesù, afferma con accenti vibranti di gioia: in Gerusalemme sorgerà una luce che illuminerà tutti i popoli della terra, che accorreranno ad essa: “Cammineranno i popoli alla tua luce, e i re allo splendore del tuo sorgere … Tutti verranno da Saba portando oro e incenso” (60,1-5). Il Figlio di Dio facendosi uomo ha portato il fulgore irradiante della sua luce divina, rischiarando le tenebre del peccato che avvolgevano l’umanità. Attratti dalla sua luce divina, tutti i popoli si volgeranno a Gesù e riconosceranno in Lui il loro Dio.
Il cammino di fede
La straordinaria vicenda dei Magi narrata dal Vangelo è un fulgido esempio di cammino che ogni uomo deve percorrere per giungere a Cristo. Una stella misteriosa li guida, è Dio, creatore degli astri che chiama, ma soprattutto è loro guida l'attrazione irresistibile interiore della grazia, della loro fede, che li conduce al loro Salvatore a Betlemme, al quale esprimono la loro fede e il loro amore, che li introduce nella famiglia di Dio, nel nuovo Regno di giustizia, di amore e di pace. Dice il Vangelo: “Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratosi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra” (ivi, 11). E il loro cuore fu ricolmo di grandissima gioia.
I Magi rappresentano gli uomini di buona volontà di tutti i tempi che sono in cerca di Dio e della verità.
Dio Padre ha chiamato anche noi a Cristo, attraverso testimonianze esterne: la Chiesa, la predicazione, i sacramenti, la nostra famiglia cristiana; e interne: l'impulso della sua grazia. Noi abbiamo accolto questa chiamata. E siamo qui, oggi, per ringraziare il Signore per la nostra vocazione cristiana, il massimo dono divino, e per impegnarci a viverla durante questo nuovo anno.
Per questo dobbiamo essere i Magi di oggi, questi simpatici cercatori di Dio. Chi cerca Dio lo trova. Come per i Magi, così anche per noi, la fede è la luce che, illuminando la nostra vita, ci sostiene, ci guida nel cammino e ci permette di incontrarci con Gesù, luce e speranza del mondo. Domandiamoci: è viva la luce della nostra fede?
A quelli del nostro tempo non manca la luce. Da quando il Verbo si è fatto carne, tutta la terra è stata inondata dal suo divino splendore. Se in tanti cuori si annidano ancora le tenebre del peccato, della indifferenza o del rifiuto di Dio, ciò non è dovuto alla mancanza di luce, ma alla voluta cecità degli uomini. Erode, i capi dei sacerdoti e gli scribi, anche se illuminati dalla luce interiore della verità, si rifiutarono di accettarla. La notizia della nascita di un nuovo re, portò nei loro cuori turbamento e spavento. Nonostante la testimonianza esplicita delle Scritture, questi restarono chiusi nella loro incredulità, anzi Erode cercò persino di sopprimerlo. I Magi, al contrario, risposero con fede all’invito e non mancarono di trovare il neonato Messia. L’umiltà, la sincerità e la purezza di cuore consentono all’uomo di trovare la strada della verità che conduce a Gesù. Nei Magi ammiriamo soprattutto l’esempio luminoso della loro fede intrepida. Fu questa che li spinse a lasciare ogni cosa e a intraprendere un viaggio lungo e difficile; a perseverare con coraggio, anche nei momenti difficili del cammino; a superare la profonda delusione provata a Gerusalemme per l’indifferenza e l’incredulità dei suoi abitanti.
I doni
Un altro aspetto di questa solennità è l’offerta dei doni. I Magi offrono a Gesù oro, incenso e mirra. Quindi oggi è anche la festa dei doni la festa dei doni, anzitutto del dono infinito di Gesù al mondo, come afferma Gesù stesso: Il Padre ha così amato il mondo, tutta la famiglia umana, da dare (= dare alla morte) il Suo Figlio unigenito, perché fosse il Suo salvatore (cf. Gv 3, 16); è la festa dei doni che noi facciamo a Gesù; è la festa dei bimbi (che rappresentano Gesù) che ricevono i doni dai genitori e tanti che li ricevono. Quindi l'epifania è pure la festa dei nostri doni al nostro Salvatore sull'esempio dei Re Magi, è il dono che noi facciamo soprattutto di noi stessi, e delle nostre cose.
Chi trova Dio lo adora. Chi adora, dona tutto se stesso, non solo le sue cose. Siamo entrati nella Casa del Signore. Lo troviamo con Maria. Lo adoriamo. (importanza della genuflessione, lo stare in ginocchio) E’ qui! Gli presentiamo i nostri doni. Diamo gli omaggi:
L'incenso della pietà: preghiera quotidiana, familiare; Santificazione della festa: Messa, i sacramenti,confessione, comunione.
L'oro della grazia, della vita cristiana, da custodire e accrescere, il dono della fedeltà, nella carità verso Dio e verso il prossimo.
La mirra della nostre sofferenze, fastidi, i sacrifici, le mortificazioni, penitenza, richiesta per evitare il male e fare il bene. Gesù li accetta; così santifichiamo l'anno.
I Magi sono stati i primi missionari della Buona Novella nel loro paese pagano. E lì che hanno dato inizio alla loro missione di far conoscere il Messia, Re e Salvatore. Ricordiamoci che la fede è un dono di Dio, e quindi è un dono di cui dobbiamo rendere partecipi anche gli altri. L’Epifania è la festa della fede, ma anche dell’apostolato della fede. Insieme ai Magi, ringraziamo il Signore per il dono della fede e adoperiamoci in tutti i modi per diffonderla a tanti uomini che non l’hanno o devono riacquistarla. Rivolgiamoci alla Vergine Santa, la “Stella del mare”, perché con il chiarore della sua fulgida luce, attiri noi e tutti i popoli della terra alla vera fede nel suo Figlio Gesù.
Adorazione dei Magi