Inizio del nuovo anno
Eccoci per grazia di Dio all'inizio di un nuovo anno. Non dipende da noi la fine di questo nuovo anno, non siamo sicuri di arrivare al termine. Dipende da noi il cominciarlo bene. E all’inizio del nuovo anno siamo soliti scambiarci gli auguri. In genere ci auguriamo un altro anno di vita, di buona salute, di tranquillità familiare, di migliori affari economici. Ricordiamoci che non basta desiderare una vita ricca di anni o di altro bene terreno. Non basta vivere a lungo; è importante, invece, vivere bene, utilizzando sapientemente i momenti preziosi della nostra vita. Anche una vita breve può essere ricca di santità e di opere buone, così come, al contrario, una vita lunga di anni può essere vuota, piena di cose inutili e senza nessun anelito per le realtà divine ed eterne. Padre Pio da giovane, in uno dei suoi componimenti scolastici, scriveva: “Oh, se tutti arrivassero a comprendere la preziosità del tempo, certamente ognuno si sforzerebbe di spenderlo lodevolmente”. E’ questo l’augurio più bello, il bene più grande che possiamo augurarci: vivere santamente la nostra vita, impegnandoci ad usare veramente bene il tempo che Dio ci dona, osservando i comandamenti e i voleri del Signore.
E la Chiesa ci aiuta a cominciare bene questo anno, consacrandone il primo giorno con la solennità di Maria SS. Madre di Dio volendo che il nostro primo sguardo si posi sulla Madre di Gesù e il nostro primo atto d’amore sia verso Colei che è anche nostra Madre. La Vergine Madre, con la sua divina e materna presenza, è per l’umanità segno e speranza di un mondo migliore. Ella è il nostro aiuto ed è motivo di consolazione il pensiero che Ella ci sarà vicino e ci accompagnerà lungo il cammino di questo nuovo anno. A Lei ci rivolgiamo con fiducia filiale, perché ci aiuti a viverlo santamente.
Solennità della Madre di Dio.
La maternità divina di Maria è la conseguenza del suo apporto materno per il dono del Salvatore. Siccome il Figlio di Maria è Dio, e non semplice uomo, illumina con gli splendori della sua divinità anche la maternità di Maria e dà a Maria il privilegio e la missione unica di essere la Madre del Figlio di Dio secondo la natura umana, che Maria gli ha donata, collaborando con lo Spirito Santo. È un dogma di fede, definito già nei primi secoli della Chiesa, nel terzo concilio ecumenico, il concilio di Efeso, con queste parole: «I santi padri non dubitarono di chiamare la santa Vergine Madre di Dio. non certo perché la natura del Verbo o la sua divinità avesse avuto l'origine del suo essere dalla santa Vergine, ma perché nacque da lei il santo corpo dotato di anima razionale a cui è unito sostanzialmente, si dice che il Verbo è nato secondo la carne». Il concilio successivo di Calcedonia inserì il titolo di «Madre di Dio» nel simbolo di fede definito: «Insegnamo a confessare un solo e medesimo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo ( ... ) generato dal Padre prima di tutti i secoli secondo la divinità e in questi ultimi tempi per noi e per la nostra salvezza da Maria Vergine e Madre di Dio secondo l'umanità». Questa verità della fede è rivelata a noi nei testi della sacra Scrittura che narrano la nascita di Gesù da Maria, verità professiamo oggi con gioia e con conoscenza perché si tratta di maternità conscia e libera, motivata dalla più pura carità verso Dio e verso ognuno di noi.
Nei vari testi liturgici dell’odierna celebrazione, non mancano espliciti riferimenti al mistero della divina maternità di Maria. La prima lettura riporta il testo un’antica benedizione, molto in uso presso gli ebrei e che i sacerdoti impartivano al termine delle celebrazioni liturgiche: “Ti benedica il Signore e ti protegga! Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace” (Nm 6,24-26). In essa si auguravano al popolo i doni messianici della presenza del Signore e della pace. La Chiesa, all’inizio del nuovo anno, fa propria questa benedizione e ce la imparte attraverso la Madre di Dio. La Vergine Santa, che è “la benedetta … fra le donne” (Lc 1,42), oggi, presentandoci Gesù, “il benedetto frutto del suo grembo” (ivi), ci dona con Lui la pienezza della pace, della salvezza e ogni altro bene.
Anche la seconda lettura della Messa fa riferimento alla divina maternità di Maria. Nel brevissimo ma prezioso accenno: “Dio mandò il suo Figlio, nato da donna” (Gal 4,4), san Paolo mette in risalto tutta la grandezza di Maria nel suo ruolo di Madre: è attraverso il suo consenso al progetto salvifico di Dio che Gesù si inserisce nella nostra storia e può portare a termine l’opera della nostra salvezza.
Circoncisione
La solennità della Maternità divina di Maria, ricorre nell'ottava della natività di Gesù e nella ricorrenza di un importante evento salvifico di Gesù che ebbe luogo otto giorni dopo la sua nascita nella stessa Betlemme: la Circoncisione. Il racconto evangelico prima descrive la visita dei pastori alla grotta della natività. Insieme a Gesù i pastori la trovano tutta assorta nella contemplazione del Figlio, di cui scruta ogni evento che si svolge attorno a Lui per comprenderne in profondità la missione. E’ la Vergine Madre che porge Gesù ai pastori per farlo adorare. E otto giorni dopo c’è la circoncisione. La circoncisione è un rito religioso, che si compiva dagli Ebrei, per ordine di Dio, otto giorni dopo la nascita di ogni bambino. Si compiva in casa, e in tale circostanza il bambino riceveva il nome ed entrava a far parte del popolo ebreo, erede delle promesse divine. E’ la Madonna che, nel rito della circoncisione, lo offre al Padre e indica il nome da imporre al Figlio, rivelatole dall’Angelo nell’Annunciazione: “lo chiamerai Gesù” (Lc 1,31), nome che significa “Dio salva”, Salvatore. Gesù è portatore agli uomini del suo mistero di amore e di salvezza. Nella legge e religione cristiana alla Circoncisione è subentrato il sacramento, il Battesimo, che ci fa diventare figli ed eredi di Dio, membri della Chiesa e ci rinnova spiritualmente purificando dal peccato e arricchendo di una nuova vita, la vita cristiana, la vita di figli di Dio. La circoncisione di Gesù ci richiama perciò il nostro Battesimo. (che si dovrebbe fare nelle prime settimane!) È richiamo molto opportuno oggi: vogliamo che questo anno sia tutto coerente al nostro Battesimo, cioè sia un anno cristiano, ricco di opere buone.
Preghiera per la pace. Difendere la vita.
Inoltre, in questo giorno, segnato dallo scambio di auguri, un'aspirazione particolare è rivolta alla pace. Infatti, per volere del Papa, già dal 1967, oggi, in tutto il mondo si celebra la Giornata mondiale della pace. Si prega per la pace interiore ed esteriore degli individui e dei popoli, sia operando per la pace, diventando operatori di pace . “Beati i pacifici perché saranno chiamati Figli di Dio” (Mt 5, 9). Infatti, non basta aspettarci la pace dal cielo, bisogna operare, costruire la pace, perciò bisogna ricordare le parole del Papa: « La pace si difende difendendo la vita ». Invece si pensa: per aver la pace bisogna distruggere la vita dell'avversario, per esempio, pensate distruggere il feto, con l’aborto. No! La pace è per la vita e la vita e per Dio! La vita umana deve essere rispettata e protetta a partire dal suo concepimento. Sin dal primo istante della sua esistenza, bisogna riconoscere all'essere umano i diritti della persona, tra i quali il diritto inviolabile alla vita. L'aborto è un peccato gravissimo contro la vita. Né va dimenticato che l'aborto volontario è e rimane un «abominevole delitto» anche laddove gli Stati lo abbiano legalizzato. Ciò perché il diritto alla vita è un diritto inalienabile della persona che non dipende né dai genitori, né dallo Stato. Chiesa sempre condannato: chi commette o aiuta qualcuno a fare l’aborto incorre nella scomunica.
Padre Pio, una volta, disse una frase che deve far seriamente riflettere sulla gravità e sulle conseguenze nefaste che l'aborto, da lui definito «abominevole delitto», porta con sé: «Se per un solo giorno non avvenissero peccati contro la vita nascente, come contropartita Iddio darebbe al mondo la pace e la cessazione da ogni guerra». Della stessa opinione era anche la novella beata Teresa di Calcutta, la quale reputava l'aborto la prima causa delle guerre nel mondo.
Quindi, gli auguri di «Buon Anno» siano accompagnati dalla preghiera e dal nostro sforzo personale, comunitario e sociale, per costruire un mondo di pace, soprattutto difendendo la vita. Affidiamo alla Madonna Maria, Madre di Dio, questo anno e affidiamo anche il dono della pace. Ella è anche Madre della pace. «Cristo è nato, è nata la pace», affermava già san Leone Magno. Gesù, proprio in quanto è Salvatore di tutta l'umanità, è il Principe della pace e la nascita del Redentore è stata accompagnata dal saluto di pace per tutti gli uomini. Confermata dal Risorto.
La Madre di Dio