Omelia della XXVII Domenica del TO - Anno C
« Signore, aumenta la nostra fede » (Lc 17, 5)
La Liturgia di questa prima domenica del mese di ottobre, dedicato alla Madonna del Rosario e alle Missione è tutta imperniata sul tema della fede.
Aver fede significa “credere”, fidarsi, ritenere per certo ciò che qualcuno ci dice, anche se non lo vediamo e non lo possiamo costare. Abbiamo una “fede umana” che riguarda le cose naturali, e questi atti di fede umana ne facciamo ogni giorno (ad es. già quando ci nutriamo ci fidiamo del cibo che compriamo o ci viene portato a tavola, o ci fidiamo quando qualcuno ci dice qualcosa, ad esempio attraverso i notiziari o leggiamo ecc).
La “fede divina” invece è soprannaturale, è un suo dono, ricevuto attraverso Gesù e la sua Chiesa, e riguarda il rapporto con Dio come origine e come fine: è Lui stesso ci ha detto che Egli esiste, che è la fonte della vita, e per mezzo di Gesù ci ha rivelato che è Uno ma in tre Persone, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo (Trinità), che tutti noi siamo chiamati ad essere suoi figli mediante la grazia del Battesimo, insegnandoci a vivere da figli di Dio, evitando il male (il peccato) e facendo il bene. Il Signore ci ha parlato delle verità del giudizio, del premio e del castigo eterno, l’Inferno, del Paradiso. A tutte queste verità noi dobbiamo aderire, credere, basandoci proprio sull’autorità di Dio e su ciò la che la Chiesa Cattolica ci propone a credere.
Ci sono verità rivelate che non sono facilmente comprensibili dalla ragione umana, i (misteri della fede, ad es. la Trinità delle persone) non le possiamo comprendere per la limitatezza della nostra intelligenza, superano la nostra capacità di vedere, ma sono realtà realissime, anche se noi non le vediamo e noi crediamo come un cieco che non vede la realtà ma si basa su quello che gli si dice, oppure come il sole che non possiamo fissare con i nostri occhi limitati.
Dubitare della verità di fede o non credere significa offendere Dio, come s'offende un padre se si accorge che suo figlio non crede a quanto egli dice, o un maestro se un alunno non crede a quanto egli insegna.
Cosa è quindi la fede?
La fede é quella virtù soprannaturale per cui crediamo, sull'autorità di Dio, ciò che Egli ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa.
Ciò che Dio ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa, si conserva nella Sacra Scrittura e nella Tradizione.
La Sacra Scrittura è la raccolta dei libri scritti per ispirazione di Dio nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, e ricevuti dalla Chiesa come opera di Dio stesso.
La Tradizione è l'insegnamento di Gesù Cristo e degli Apostoli, fatto a viva voce, e dalla Chiesa trasmesso fino a noi senza alterazione.
La Chiesa sola può con autorità farci conoscere interamente e nel vero senso le verità contenute nella Scrittura e nella Tradizione, perché a lei sola Dio affidò il deposito della Fede e mandò lo Spirito Santo che continuamente l'assiste, affinché non erri.
L'esistenza di Dio rimuneratore e i due misteri principali, (Trinità e Incarnazione, Passione, morte di Gesù) si debbono credere anche con espresso atto di fede.
(Catechismo S. Pio X, nn. 232-237)
Noi tutti, quindi, col battesimo abbiamo avuto il dono della fede, e dobbiamo sempre conservarla e aumentarla con l’aiuto di Dio (la preghiera), ma anche con la nostra buona volontà, professandola e testimoniandola agli altri, propagandola in tutto il mondo, come hanno fatto i nostri padri, i santi, i missionari, gli avventurieri cristiani (es. Cristoforo Colombo)…
Sarà nostro compito, impegno di conoscere le verità rivelate e viverle mediante la lettura della Sacra Scrittura, (San Girolamo diceva: "Ignorare le Scritture ignorare Cristo"), studiare la dottrina cristiana, il catechismo, partecipare alla S. Messa domenicale. Si approfondisce così la fede e la si rafforza.
Con la fede bisogna anche giudicare anche gli avvenimenti della storia e della vita, e abbandonarsi tutto a Dio liberamente, e fidandoci di Lui, vivendo di fede. Nella prima lettura c’è il richiamo del Signore a vivere di fede e di abbandonarsi a Lui. Il profeta Abacuc (1, 2-3; 2, 2-4) si lamenta con Dio per le condizioni desolate del suo popolo. Finalmente Dio risponde al suo profeta con una visione nella quale esorta alla costanza perché la giustizia verrà fatta a suo tempo: « Se ritarda, aspettala, perché senza dubbio verrà ». Ed ecco come: « soccombe chi non ha l'animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede » (ivi 3-4). Dio può tardare a intervenire, ma è certo che interverrà a favore di quelli che credono in lui e a lui si affidino. « Dio collabora in tutte le cose al bene di coloro che lo amano » (Rm 8, 28).
La seconda lettura (2 Tm 1 6-8.13-14), infine, richiama l’aspetto della fede professata e testimoniata nella vita. La fede bisogna anche testimoniarla e professarla anche con la vita, tra le prove e le persecuzioni devo dimostrare che accetto la verità cristiane, non ne ho vergogna e le difendo. S. Paolo scrive a Timoteo: «Cerca di non arrossire della testimonianza per nostro Signore, né di me, suo prigioniero; ma soffri anche tu con me per il Vangelo, con la forza di Dio» (ivi 8)
Dopo queste riflessioni circa le caratteristiche della fede sorge spontanea la preghiera che si legge nel Vangelo del giorno: «Signore, aumenta la nostra fede! » (Lc 17, 5-10). E’ una stupenda petizione che potremmo spesso utilizzare come giaculatoria durante il giorno, soprattutto nei momenti di difficoltà, poiché anche noi, come gli Apostoli, ci troviamo a volte con poca fede nei momenti di pericoli, di tentazione, di debolezza spirituale o di dolore. Alla richiesta degli Apostoli, il Maestro risponde: “se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe” (ivi). Queste divine parole del Salvatore ci lasciano profondamente stupiti e ci fanno capire che tutto è possibile a chi crede. La fede, come dono di Dio, ha in sé una forza straordinaria capace di operare cose impossibili all’uomo. Certo per esercitare la fede così, occorre umiltà, dobbiamo ritenerci sempre servi inutili perché appunto il Signore opera soprattutto quando ci riteniamo suoi poveri servitori, delle nullità.
Chiediamo quindi l’aumento della fede soprattutto mediante l’aiuto della Madonna, modello di fede (Beata te che hai creduto!), preghiamola soprattutto col S. Rosario (mese del Rosario): tra le promesse che Madonna fa a chi recita il Rosario quotidiano è proprio quella di conservare e accrescere la fede, difendiamo la nostra fede dalle insidie del male, e propagandiamo la fede come i santi missionari.