VALENTINA VLADIMIROVNA TERESKHOVA

Nata il 6/3/1937 a Bolshoe Maslennikovo, era figlia di un comandante di un plotone di carri armati deceduto durante la II Guerra mondiale. 

Ebbe un’infanzia difficile ed iniziò presto a lavorare come operaia, prima in un’industria di pneumatici e, successivamente, come sarta e stiratrice presso un’industria tessile. Diplomatasi alle scuole serali, sviluppò una grande passione per il paracadutismo.

Dopo molti tentativi infruttuosi di entrare alla scuola per cosmonauti, finalmente, nel 1962, riuscì ad essere ammessa, insieme ad altre quattro, nel gruppo di prescelte per effettuare il primo volo di una donna nello spazio.

Valentina Tereskhova alla scuola di paracadutismo

Il 16/06/1963 venne lanciata, a bordo della Vostock 6, per una missione di quasi quattro giorni. Il giorno precedente, sempre dal cosmodromo di Baikonur, fu lanciata la Vostock 5 con a bordo Valerji Bykovskji. 

Fu, quindi, la seconda volta nella storia dell’Umanità (la prima fu con Vostock 3 e 4 con a bordo Nikolajev e Popovic), che due veicoli spaziali con persone a bordo, si trovassero contemporaneamente in orbita.

La Vostock 6, per la quale la cosmonauta scelse l’identificativo di “Cjaika” (Gabbiano), effettuò ben 49 orbite, rientrando il 19 giugno nei pressi di Novosibirsk. 

Fu acclamata in tutta l’Unione Sovietica e conferita del titolo di pilota-cosmonauta oltre che dell’Ordine di Lenin. Fu anche la prima civile ad andare nello spazio, poiché non era stata mai membro delle forze armate.

La Tereskhova dopo il rientro "ritoccato"

Fin qui la narrazione “ufficiale”. In realtà il volo della Vostock 6 sfiorò la tragedia.

Come rivelato nel 2007 dalla stessa Tereshkova, ora parlamentare della Duma di Stato della Federazione Russa, durante il volo venne colta da crampi, nausea e dolori fortissimi. Perse anche i sensi, rinchiusa in uno spazio angusto e stretta nella tuta. Il suo collega della Vostock 5 provò a chiamarla via radio ma lei rispose con un flebile lamento. 

Inoltre, alla 30^ orbita, il controllo a Terra, si accorse che l’apogeo si stava pericolosamente alzando, con il rischio che la navicella potesse sfuggire dall’orbita e perdersi nello spazio. Impossibilitata a governare la sua traiettoria (le Vostock erano totalmente telecomandate, il cosmonauta poteva solo fare piccole manovre di orientamento), ebbe paura di morire. 

Solo dopo qualche ora il controllo di volo riuscì a riprogrammare l’accensione dei retrorazzi facendo scendere la Vostock. Ma questa manovra di deorbita mandò la capsula fuori dalla zona designata, rischiando di precipitare in un lago. 

Grazie alla sua perizia di paracadutista sportiva della Tereshkova, riuscì ad evitare il peggio. Cadde, però, sbattendo violentemente la testa su di una roccia, cosa che le provocò un grosso livido in faccia.

Quando venne recuperata, con la tuta sporca di vomito e sangue ed il volto tumefatto, fu soccorsa e, qualche giorno dopo, riportata sul luogo dell’atterraggio a “ripetere” la scena del recupero con una tuta pulita ed il viso non più tumefatto.

Il controllore, autore dell’errore di calcolo della durata dell’accensione del secondo stadio, le fece giurare di mantenere il segreto fino alla sua morte, cosa che la Tereshkova fece.

Il suo fu l’ultimo volo della Vostock, successivamente sia le Voshkod che le Sojuz, misero il pilota in grado di manovrare completamente la navicella.

Valentina Tereskhova ed Andrian Nikolajev nel giorno delle loro nozze. si riconoscono, nella foto, Gagarin, a sinistra, e Bykovskji, a destra.

Delle cinque donne prescelte per la squadra femminile di cosmonauti, solo Valentina Tereshkova volò nello spazio: Zhianna Erkina, Tatjana Kutnetzova, Valentina Ponomarjeva e Irina Solovjeva non volarono mai. Soltanto vent’anni dopo il volo della Vostock 6, un’altra donna, Svetlana Savitskaja andò nello spazio.

Valentina Tereshkova è stata sposata col collega Andrjian Nikolajev, Cosmonauta della Vostock 3, dal quale ebbe una figlia. Si dice che il matrimonio venne combinato dai vertici del PCUS per dimostrare al mondo che i figli di due persone andate nello spazio potevano essere normali come gli altri. 

Nel 1982, la Tereshkova divorziò da Nikolajev, sposando Jurji Saposhnikov. Non ha mai più volato nello spazio e dal 1966 è attiva in politica. 

Ad oggi è, come detto, presidente della Duma di Stato. 

Grande appassionata di auto sportive, ha visitato gli stabilimenti Alfa Romeo guidando in pista, a Balocco, una GT Junior.

Valentina Tereskhova oggi, portavoce della Duma di Stato della Federazione Russa.

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL  17/11/2020
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