Pushpak Viman: lo spazioplano riutilizzabile indiano
il 22 marzo 2024 si svolgeva, con successo, il secondo collaudo (RLV-LEX-02) del veicolo riutilizzabile indiano RLV (Reusable Launch Veichle). Ribattezzato Pushpak Viman, come la leggendaria nave volante del Dio della ricchezza Kuber presente nel Ramayana, è un dimostratore tecnologico che prefigura il futuro mini-shuttle indiano in grado di operare in orbita ed atterrare autonomamente, un pò come la Shenlong cinese e l’X-37B statunitense.
Rappresentazione artistica del satellite Resurs-P. Credito: Roscosmos
I collaudi dell’RLV
Il primo volo autonomo dell’RLV si è svolto il 2 aprile 2023, quando un elicottero dell’IAF (L’aeronautica militare indiana) ha trasportato il piccolo spazioplano, versione in scala dello spazioplano definitivo, ad un altitudine di 4,5 Km sopra la base militare di Chitradurga, nello stato federale della Karnataka.
L’RLV, già allineato con la testata della pista d’atterraggio, ha effettuato una perfetta discesa atterrando perfettamente a centro pista. Le apparecchiature di controllo a bordo, tutte di produzione indiana, hanno compensato gli effetti del vento mantenendo costante il sentiero di discesa.
Il secondo test, svoltosi il 23 marzo 2024, si è svolto sempre nell’area sperimentale dell’aeroporto di Chitradurga. Trasportato all’altitudine di 4,5 Km, stavolta è stato sganciato con un assetto ed un’orientazione inusuali.
Il veicolo, grazie a dei piccoli getti di controllo ed alle superfici aerodinamiche, ha svolto autonomamente tutte le manovre necessarie per posizionarsi in un assetto stabile ed allinearsi perfettamente al corretto sentiero di discesa. Inoltre la velocità in finale è stata mantenuta superiore ai 250 Km/h per simulare il rientro a terra da un volo orbitale.
Il successo del secondo esperimento, va sommato al test suborbitale effettuato il 23 maggio 2016 dove un booster HS-9 lanciato dal centro spaziale di Sriharikota ha trasportato un RLV a 65 Km di altitudine che è rientrato nell’Oceano Indiano alla velocità di Mach 3,9.
L’RLV Pushpak Viman è lungo 6,5 metri con un’apertura alare di 3,5 La versione definitiva non dovrebbe discostarsi dalle dimensioni dell’X-37/b o dello Shenlong.
Modello in scala 1:1 del satellite Resurs-PM esposto al MAKS. Credito: Roscosmos
L’ambizioso programma spaziale indiano
"Ci sono alcuni che mettono in dubbio l'importanza delle attività spaziali in una nazione in via di sviluppo. Per noi non c'è ambiguità di scopo. Non abbiamo la fantasia di competere con le nazioni economicamente avanzate nell'esplorazione della luna o dei pianeti o con il volo spaziale con equipaggio.
Ma siamo convinti che, se vogliamo svolgere un ruolo significativo a livello nazionale e nella comunità delle nazioni, non dobbiamo essere secondi a nessuno nell’applicazione delle tecnologie avanzate ai problemi reali dell’uomo e della società”.
(Vikram Ambalal Sarabhai)
Con queste parole, molti anni fa il padre dell’astronautica indiana, Vikram Sarebhai, stigmatizzava l’importanza per un paese in via di sviluppo, di perseguire ambizioni senza limiti in campo scientifico che avranno ricadute positive per il benessere di tutta la popolazione.
Oggi, queste profetiche parole, stanno trovando il loro compimento: l’ISRO, l’organizzazione di ricerca spaziale indiana, porta avanti uno dei più avanzati programmi spaziali al mondo. In pochi decenni dalle parti dei razzi suborbitali Rohini trasportati su biciclette, siamo passati alle stazioni automatiche sulla Luna e Marte.
E’naturale conseguenza pensare ad un veicolo riutilizzabile autonomo, ma all’occorrenza con capacità anche di trasporto di equipaggio, per affrontare le sfide spaziali della seconda metà del XXI secolo.