L’ultimo volo dell’Antares 230+: il canto del… Cygnus?


Il 2 agosto 2031, alle ore 00:31 UTC, un lanciatore Antares 230+ si è levato in volo dalla base di lancio di Wallops Island.

Ha trasportato, verso l’orbita bassa terrestre, una navicella cargo Cygnus, destinata al rifornimento della stazione spaziale internazionale.

Si tratta della 18^ missione del lanciatore Antares, l'ultima della versione 230+ dotata dei due motori RD-181 di fabbricazione russa al primo stadio; a causa delle sanzioni imposte dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, la fornitura di questi motori da parte di NPO Energomash è stata sospesa e questi che hanno volato il due agosto scorso, erano gli ultimi due esemplari rimasti.

il motore che venne dal freddo

La storia del lanciatore medio Antares, inizia nei primi anni 2000 come evoluzione del progetto Taurus-II, uno studio di un lanciatore in grado di trasportare 8.000 Kg. nell’orbita bassa allo scopo di rifornire la ISS con la navicella cargo Euro-Americana Cygnus.
La prima versione dell’Antares, la 100, era equipaggiata con due motori a circuito chiuso Aerojet AJ-26 la cui storia è legata al fallimento del programma lunare sovietico.
Infatti altro non sono che i motori Kuznetsov NK-33, destinati alla versione definitiva del mega-lanciatore lunare sovietico N-1 che avrebbero dovuto essere distrutti dopo la cancellazione del programma, ma che vennero rocambolescamente salvati dalla distruzione.
Alla caduta dell’URSS un gruppo di ingegneri dell’ufficio di progettazione Kuznetsov, fondò una Joint Venture con degli investitori statunitensi chiamata Aerojet.
I motori, ribattezzati AJ-26 fornirono l’ossatura del nascente lanciatore Antares.

Al secondo stadio, invece, l’Antares si serve di un motore a combustibile solido Castor 30XL derivato dal’ICBM Minotaur.

Per il terzo stadio, sono previsti, a seconda del carico, tre differenti soluzioni: una a bi-propellente (BTS) e due a combustibile solido: Star-48 ed Orion-38.

Il motore NK-33. Credito: Rostech.ru

Il motore del Buran
Ma il legame tra l’ex URSS e l’Antares non finì qui.
A seguito del fallimento del lancio dell’Ottobre 2014, causato da fenomeni di corrosione e di affaticamento dei materiali dei motori AJ-26 rimasti, si decise di siglare un’accordo con la NPO Energomash per la fornitura dei più moderni e potenti (440 kN in più rispetto agli AJ-26) motori RD-181.
Si tratta della versione monocamera del motore a ciclo chiuso RD-170 che equipaggiava il lanciatore Energhia famoso per aver portato in orbita la navetta sovietica Buran nel suo unico volo automatico del novembre 1988.
Con questi nuovi motori si è passati dalla Serie 100 alla Serie 200 e 200+.

Purtroppo, lo scoppio del conflitto in Ucraina e le conseguenti sanzioni imposte dal governo statunitense alla Russia, hanno causato il fermo dell’importazione di questi motori.

Nel corso degli anni, le scorte degli stessi sono andate via via diminuendo: gli ultimi due RD-181 hanno volato il 2 agosto 2023.

L'Antares della missione NG-19 durante l'allestimento. Credito: NASA/Northrop Grumman

L’Antares 300

Per il futuro si sta sviluppando un nuovo motore, in collaborazione con Firefly Aerospace: il Miranda.

Questo nuovo motore, ancora in fase di test, garantirà una maggiore potenza di lancio con una spinta di 7.200 kN.

Ancora, però, non si è in grado di prevedere la data per la quale il primo Antares 300 potrà essere testato in volo. Questo, allo stato attuale, di fatto determina lo stop del programma Cygnus e la perdita, seppur temporanea, di un valido sistema di rifornimento e di propulsione aggiuntiva per la ISS.

Lo schema del lanciatore Antares 230+. Credito: Northrop Grumman

La nave cargo Cygnus

La navicella da rifornimento pressurizzata Cygnus è una collaborazione Euro-Statunitense realizzata nell’ambito del Commercial Resupply Services una serie di voli qualificati dalla NASA per il rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale, di cui fanno parte anche le Dragon ed, in futuro, la navetta riutilizzabile Dream Chaser.
E’ costituita da un modulo di servizio, realizzato dalla Northrop Gumman sulla base del sistema GEOStar, e da una sezione pressurizzata di 31m2 basata sul modulo PMM della ISS, realizzato dalla italiana Thales Alenia.
Dotata di motori di manovra, la Cygnus ha dimostrato capacità di utilizzo anche per modificare l’assetto e l’orientamento della ISS rendendosi di fatto uno strumento complementare alla nave cargo russa Progress.
Lo stop dei voli dell’Antares pone, di fatto, la ISS senza un’alternativa ai voli di rifornimento delle Progress e delle Dragon.

La nave cargo Cygnus. Credito: NASA

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL 03/08/2023

English version on: www.spacevoyaging.com

FacebookTwitterLinkedInLinkEmailLink