Approvato il progetto esecutivo della R.o.s.

Durante una riunione tenutasi ieri, 2 luglio 2024, Yuri Borisov, CEO di Roscosmos, ha annunciato la formalizzazione del progetto esecutivo della stazione orbitale nazionale russa R.O.S. (Российская орбитальная станция) di cui ho hià parlato in un precedente approfondimento. Definito anche lo stanziamento federale di 680 miliardi di Rubli, pari a 7.172.959.390 €, necessari per portare a compimento la realizzazione della stazione. 

Le tappe del programma

Secondo un diagramma, pubblicato il 3 luglio, il primo passo sarà quello di testare, nella rampa di lancio del Cosmodromo di Vostochnij la versione a grandezza naturale della versione A5M del lanciatore pesante Angara.

Così già successo per la versione A5, verrà testato in situ uno speciale prototipo chiamato NJ completamente operativo tranne per l’accensione dei motori RD-191. Questo test, previsto intorno ad ottobre 2026 certificherà la prontezza del sistema integrato prima del lancio della versione senza equipaggio della nuova navicella pilotata Orjiol, previsto nell’agosto 2027, e del modulo base NEM già in avanzato stadio di realizzazione perchè originariamente destinato alla ISS, previsto nel dicembre 2027.

Nel febbraio 2028 la stazione verrà implementata con il modulo universale UM, un modulo d’interconnessione simile al modulo Prichal della ISS e dal modulo airlock SHM.

In questa prima fase dell’allestimento, la stazione, che orbiterà ad un’altitudine di 380 Km con un’orbita inclinata di 97° sull’equatore verrà visitata dagli equipaggi delle Orjiol e rifornita da una versione speciale della nave cargo Progress chiamata Progress-ROS.

Data la particolare orbita, tutti i lanci verranno effettuati da Vostochnij.

Successive implementazioni della stazione avverranno con l’aggiunta, nel 2029 di un ulteriore modulo base con la possibilità di agganciare, entro il 2032 di ulteriori due moduli base formando così una struttura a croce. 

Schema cronologico delle tappe per l'allestimento della ROS così come pubblicato da Yurij Borisov in conferenza stampa. Credito: Roscosmos

Una stazione semi automatica

La particolare orbita prevista per la ROS, oltre a consentirle di sorvolare, per la maggior parte della sua traiettoria, il territorio della Federazione Russa e le zone artiche, attraverserà parte delle Fasce di Van Allen. Ciò renderà obbligatorio il soggiorno dell’equipaggio per tempi più ridotti rispetto alla ISS che opera in zona libera dalle fasce di radiazioni che avvolgono la terra. Per questo motivo è previsto che la stazione operi per molto tempo in modalità automatica.

La particolare condizione servirà anche a testare le capacità umane di resistenza in condizioni ambientali tipiche della navigazione nello spazio profondo in previsione di future missioni oltre l’orbita lunare. 

L'orbita della ROS. Credito: Roscosmos

Una stazione a vita illimitata

Diversamente dalla ISS e similmente alla Tiangong cinese, la particolare forma a croce consente l’intercambiabilità dei moduli base permettendo il prolungamento virtualmente a tempo indefinito della ROS.
Degno di nota, infine, il concetto di base del modulo NEM che rappresenterà il nuovo standard dei componenti la stazione.
Diversamente dai moduli attualmente in uso sulla ISS e sulla Tiangong, derivati dalla sezione abitativa FGB della rivoluzionaria navetta pesante sovietica TKS, si è abbandonato il concetto del modulo con al suo interno la sezione (pressurizzata) dedicata alle apparecchiature vitali come motori ed impiantistica, necessario all’epoca per la difficoltà ad eseguire lunghe EVA per la manutenzione, si è mutuato, una volta tanto, lo schema Italiano del modulo Columbus (Italiano perché pochi sanno che i moduli pressurizzati della ISS nella sezione Occidentale sono costruiti in Italia dalla Altec e dalla Thales Alenia). Fuori le apparecchiature che possono essere raggiunte da un’EVA con il risultato di un ambiente più spazioso e meno rumoroso all’interno.

Il modulo NEM (Научно-энергетический модул - modulo scientifico/energetico) che rappresenterà il modulo base della ROS. Credito Russianspaceweb

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL 04/07/2022
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