"La luna è dura!"

luna-9 e quei rimbalzi che fecero la storia

Era il 3 febbraio 1966. Rimbalzando al suolo lunare, la sonda sovietica Luna-9 effettuò il primo allunaggio morbido della storia posandosi sulla superficie dell'Oceano delle Tempeste nella zona equatoriale dell'emisfero visibile del nostro satellite naturale.

Modello della sonda Luna-9 esposto al Museo della Cosmonautica di Mosca

"La Luna è dura..."

Così scriveva Sergei Pavlovic Korolev nei suoi appunti quando immaginava il veicolo che sarebbe atterrato sul suolo lunare. Confidando che il terreno del nostro satellite naturale avesse una certa consistenza e che, diversamente a quello che molti credevano, non facesse affondare un oggetto nella polvere, studiò un apparato in grado di posarsi sulla Luna sfruttando questa caratteristica e, per frenarne la caduta, in attesa di sviluppare un efficiente sistema di retrorazzi, pensò che avrebbe potuto... Rimbalzare al suolo come un pallone...
Luna-9 era una sonda del tipo E-6, appartenente alla terza generazione delle stazioni interplanetarie realizzate, a partire dal 1958, dall'ufficio di progettazione Lavochkin. Erano una serie di veicoli standardizzati, alla cui famiglia appartenevano anche le sonde interplanetarie MV destinate a Marte e Venere schematicamente molto semplici: un veicolo da trasporto alla cui sommità era alloggiato un contenitore sferico contenente il veicolo da discesa vero e proprio. A seconda della destinazione poteva essere uno scaldabagno venusiano  come nelle sonde Venera oppure un Lander che si apriva a petalo come per le Mars e le Luna della serie E-6 ed E-6S.
Il veicolo da trasporto, antesignano dello Sky crane delle missioni Curiosity ed Opportunity, si avvicinava al terreno fino ad una certa altitudine, dopodiché un sistema meccanico (a molla...) rilasciava un pallone che, al suo interno, conteneva il Lander vero e proprio. Dopo una serie di rimbalzi al suolo, il pallone si sgonfiava ed, aprendosi, faceva rotolare il Lander che chiuso aveva anch'esso la forma di una palla. Questi apriva poi i suoi petali che facevano anche da zampe di atterraggio e, quindi, il veicolo di discesa, saldamente sistemato al suolo, poteva iniziare a lavorare.

Rappresentazione artistica di Luna-9 sulla Luna

La foto col trucco

Fu il primo oggetto costruito dall’Uomo ad effettuare una trasmissione dalla superficie di un altro corpo celeste, inviando a Terra delle foto panoramiche del sito di allunaggio. Per realizzare le foto a 180 gradi, fu utilizzato un ingegnoso stratagemma, molto russo: per evitare di montare un pesante motore che facesse ruotare la fotocamera e che, nei rimbalzi della caduta si sarebbe potuto guastare, venne montato, davanti all’obbiettivo di questa, uno specchio ricurvo. Nessuna parte in movimento, meno possibilità di guasti… 

Le foto panoramiche (col trucco) riprese da Luna-9 dalla superficie dell'Oceano delle tempeste.

Lo scherzo da "pope"

Curiosa la storia dei dati delle immagini inviate dalla superficie lunare, intercettate prima della loro diffusione ufficiale da parte della Tass, dal radiotelescopio britannico di Jodrell Bank.
Trasmesse nello stesso standard delle telefoto che i corrispondenti inviano ai giornali, vennero immediatamente pubblicate dalla stampa inglese. In seguito, si seppe che non si trattò di una disattenzione sui protocolli di sicurezza. In realtà si volle deliberatamente, come per lo Sputnik-1 fare in modo che in occidente si potesse intercettare la trasmissione, insolitamente effettuata con uno standard internazionale.
Fu propaganda indiretta che ottenne il risultato sperato: mettere l’occidente in uno stato di grande preoccupazione riguardo alle capacità del programma spaziale sovietico. 

La stampa inglese annuncia lo Scoop, ma fu uno "scherzone da pope" ingegnato ad arte...

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL 3/2/2024
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