Una Progress modificata per il lancio del primo modulo della stazione ROS

Con il lancio del modulo NEM, primo elemento della stazione spaziale nazionale Russa ROS, previsto intorno al 2026, si rende necessario disporre di un sistema di trasporto di merci e carburante che possa garantire il mantenimento dei primi moduli da assemblare in orbita.

Nelle more dell’entrata in funzione dei nuovi sistemi di trasporto PTK-Orjol/ROS, il cui impiego è condizionato all'approntamento delle strutture di terra dedicate situate al cosmodromo di Vostochny, si è pensato di adattare le Progress MS all’attracco ed al rifornimento della stazione con pesanti modifiche strutturali.

Schema della stazione spaziale russa ROS. Credito: Roscosmos 

Un programma continuamente in evoluzione

Una delle prime proposte sviluppate per la stazione ROS, prevedeva che il modulo NEM (dal russo: modulo energetico e di ricerca) venisse assemblato agganciandolo, inizialmente, alla ISS ed in seguito alla dismissione di quest’ultima, portato alla sua orbita di destinazione, che avrà inclinazione di 97°. In questo modo la Progress si sarebbe potuta lanciare sia da Baikonur che da Vostochny utilizzando il lanciatore Sojuz 2.1a mantenendo intatte le sue capacità di carico sia in termini di carburante che in termini di materiale da consegnare alla stazione.

Nel 2023, Roscosmos ha cambiato i piani d’assemblaggio della stazione spaziale nazionale, decidendo di effettuare tutti i lanci direttamente nell’orbita ad alta inclinazione di destinazione dal nuovo cosmodromo della regione dell’Amur.

Ciò però comporta però, in attesa che le nuove navicelle da trasporto con equipaggio e merci PTK-Orjol/ROS possano entrare in funzione, la duplicazione delle strutture a terra destinate alle Progress che già si trovano a Baikonur e, soprattutto, il cambio di lanciatore dal Sojuz 2.1a al 2.1b, in grado di raggiungere l’inclinazione di orbita finale senza penalizzare la capacità di carico della navicella da trasporto.

Il veicolo da trasporto PTK-Orjol/ROS. Credito: Roscosmos/Russianspaceweb

Le modifiche alla Progress

La modifica principale da implementare sulle Progress da lanciare verso la ROS, sarà quella che riguarda il sistema di attracco. La stazione spaziale nazionale, infatti, sarà dotata di un meccanismo di aggancio ibrido chiamato ASA che sostituisce il longevo SSVP finora montato su Sojuz, Progress e sui moduli della sezione russa della ISS eccezion fatta per il nodo Prichal dove il sistema ASA ha fatto il suo debutto. ASA, garantisce una luce di passaggio ben più ampia (920 mm contro 800) ed una maggiore stabilità in fase di aggancio, prevenendo le oscillazioni che i veicoli in attraggo sperimentano durante le fasi di consolidamento dell’attracco, a fronte di un peso maggiore di 45 Kg.

Il sistema ASA, inoltre, può essere facilmente modificato dalla fase attiva a quella passiva semplicemente con l’applicazione di un anello adattatore. L’installazione di questo meccanismo, studiato espressamente per la PTK-Orjol, richiede che venga sostituito anche il sistema di avvicinamento KURS-NA con il nuovo sistema IPS studiato appositamente per la ROS. Ciò comporterà la perdita di circa 50 Kg di capacità di carico.

Le modifiche al sistema di attracco della sezione GrO della Progress-MS. Credito: Roscosmos/Russianspaceweb

Le modifiche al modulo NEM

Per poter accogliere le Progress, anche il modulo NEM sarà modificato in ordine da consentire, in caso di mancato attracco con il sistema automatico IPS, l’utilizzo del dispositivo di telecomando da bordo che conosciamo con il nome di TORU e che ha fatto il suo esordio già ai tempi della MIR. Non essendo stato previsto il suo impiego in fase di progettazione originale, il NEM verrà riorganizzato nella sua struttura interna ed anche nella configurazione esterna con l’aggiunta delle caratteristiche sagole di bersaglio ad uso dell’operatore al TORU.

Nel complesso, si tratta di una sfida ingegneristica impegnativa ma che consentirà alla stazione ROS di poter rispettare la tabella di marcia del suo assemblaggio, già attualmente condizionata dal ritardo del programma Orjol e della piena operatività del cosmodromo di Vostochny oltre che dalle ripercussioni economiche causate dalla guerra Russo Ucraina e delle conseguenti sanzioni economiche verso la Russia.

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL 27/11/2023 ed, in lingua inglese, su www.Spacevoyaging.com
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