Lo strano balletto del Kosmos 2499

"misterioso satellite russo esplode in 83 frammenti generando una nube di detriti che orbiterà per 100 anni!"

Ci risiamo, dirà l’utente medio, ecco i soliti Russi che riempiono il cosmo di detriti potenzialmente pericolosi! Vero, forse, solo in parte e vediamo perché.

Innanzitutto, presentiamo il misterioso sozzone spaziale.

Kosmos 2499 è stata la designazione data, ufficialmente, ad un satellite militare lanciato il 23 maggio del 2014 dal cosmodromo militare di Plesetsk, nel nord della Russia, per mezzo di un lanciatore leggero Rokot.

A dire il vero, dopo il lancio, le designazioni ufficiali furono solo tre: Kosmos 2496, 2497 e 2498. Si trattava di tre satelliti di comunicazioni militari Rodnik, piccoli veicoli derivati da un modello civile chiamato Gonets con cui condivide l’inconfondibile traccia radio. Ben presto ci si accorse che, come in una matrjoska, da tre oggetti se ne rilevarono quattro oltre allo stadio superiore del Rokot, oramai inerte, chiamato Briz-KM.

Un detrito? Cosi sembrava, forse un frammento del Briz, si pensò in principio, ma poi successe qualcosa di strano. Il frammento iniziò a manovrare. Urca! Ma allora non si tratta di un detrito! Esclamarono gli osservatori a terra, accusando la Russia di aver lanciato delle armi segrete in orbita dalle finalità potenzialmente offensive. La risposta ufficiale di Roscosmos non tardò. Oltre a fornire formalmente la designazione dell’oggetto col nome Kosmos 2499, l’allora direttore generale dell’Ente federale russo, Oleg Ostapenko, nel dicembre del 2014, riferì pubblicamente che né il 2499 né il similare 2491, lanciato anch’egli a mò di matrjoska nel dicembre 2013 insieme ad altri tre Rodnik, non erano satelliti killer ma oggetti sperimentali per testare le capacità di avvicinamento, intercettazione e, potenzialmente, riparazione o traino, di satelliti alla deriva.

Se ne parla da anni e, in ambito Roscosmos, spesso negli ultimi tempi si è annunciata la possibilità di utilizzare minisatelliti per intercettare e trainare i detriti in orbite sicure, utilizzando motori ionici a basso impulso ma spinta continua.

Una capacità però che, se applicata in ambito militare, può effettivamente essere utilizzata come un’arma. Pensate, ad esempio, alla possibilità che questo oggetto ha di avvicinarsi senza essere visto (sembrerebbe non più grande di 50 cm) e di danneggiare parti vitali del suo bersaglio come i pannelli solari, rendendolo inutilizzabile.

Quindi è un’arma oppure no?

Secondo l’USAF sì, tant’è che dal 2014 ad oggi Kosmos 2499 è stato continuamente monitorato dai sistemi di rilevamento statunitensi. E’stato evocato anche un vetusto sistema antisatellite dei tempi della guerra fredda: Istrebel’Sputnik, il satellite da caccia.

Ma che manovre ha effettuato?

Improvvisamente, il detrito si è avvicinato al suo traghetto il Briz-KM, raggiungendolo, superandolo, rallentando per scendere di orbita per poi risalire, riavvicinarsi e rallentare di nuovo. In una danza spaziale che è durata fino al 2017. Tutto questo manovrando si di un’orbita con altitudine di circa 1.100 km.

Poi è successo qualcosa.

L’USSAF, le forze aerospaziali statunitensi, hanno rilevato un evento di rottura il 23 ottobre 2021 che ha prodotto 22 frammenti. Cosa sia successo, non si sa. Ma il Kosmos 2499 ha continuato ad orbitare fino al 4 gennaio del 2023 dove un evento disintegrativo così è stato definito dall’USSAF, ne ha fatto sparire la traccia e generando una nube di piccoli frammenti, circa 83, che da quell’altitudine è destinata a rimanere in orbita per almeno un secolo.

Pericolosi, beh anche un granello di polvere a quelle velocità, parliamo di velocità orbitali, quindi 7,91 Km/s circa 28.000 Km/h, è in grado di causare danni distruttivi. Chiedere alla Sojuz MS-22 per referenze…

Cos’è successo?

Questo non si sa. Potrebbe essersi disintegrato da solo? Forse potrebbe essersi autodistrutto ma, com’è successo anche nel 2021 in occasione del test antisatellite che ha deliberatamente distrutto il satellite Dvina le autorità militari federali russe ne hanno confermato la distruzione. In questo caso nessuno ha detto nulla. Direte voi: beh un satellite militare, che t’aspetti ti dicano??? Vero, ma nel caso del test, militare anch’esso, del 2021, il ministero della difesa russo l’annuncio l’ha dato, consapevole della torma di critiche che, giustamente, l’opinione pubblica mondiale gli ha riversato contro.

Potrebbe essere stato distrutto da un satellite ostile? Anche qui, forse. Vero è che l’USSAF non ha mai nascosto la preoccupazione circa le capacità di questo oggetto, ma sarebbe un deliberato atto bellico potenzialmente devastante. Dubito che si tratti di questo a meno di non sconfinare, e non è mia intenzione, nella fantapolitica.

Potrebbe, e visto quello che è successo alla Sojuz MS-22 il 15 dicembre 2022, sarebbe un’opzione probabile, essere stato colpito da delle micrometeoriti o da altri frammenti sulla sua stessa orbita.

Quella che è la forza strategica di un oggetto come il Kosmos 2499, essere piccolo ed invisibile, è la stessa di un micrometeorite che, però, può fare molto danno ed i fatti recenti nell’orbita bassa, ce ne hanno dato una evidente conferma.

La verità… Se si è trattato di un atto deliberato, prima o poi verrà a galla. Se si è trattato di un evento fortuito, non lo sapremo mai.

Ma vale la pena conoscere come stanno le cose, per evitare, come sempre, di creare allarmi ingiustificati.


Articolo pubblicato sulla pagina facebook "Le storie di kosmonautika" il 11/02/2023Link all'articolo 

Il lanciatore Rokot

Il satellite Rodnik

Lo stadio supplementare Briz-KM

Il minisatellite Yubileynji, probabile controparte "civile" del Kosmos 2499 (foto dal sito www.russianspaceweb.com)

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