Oggi, 15/06/2021, è morto, all’età di 92 anni, il Tenente Generale della VVS, due volte Eroe dell’Unione Sovietica, il cosmonauta Vladimir Aleksandrovic Shatalov.
Nato l’8/12/1927, a Petropavlovsk, oggi Kazakistan, era figlio di un ferroviere eroe della guerra russo-finlandese. Diplomatosi nel 1941, partecipò alla difesa di Leningrado. Entrato alla scuola di volo dell’aviazione militare nel 1945, completò la formazione nel 1949. Divenuto pilota istruttore fino al 1951, prestò servizio in vari reparti fino al 1963 anno in cui, con un totale di 2500 ore di volo su molti apparecchi diversi, venne arruolato nel corpo dei cosmonauti.
Fece parte dell’equipaggio della Sojuz-4, lanciata il 14/1/1969, che effettuò il primo aggancio con un altro veicolo spaziale, la Sojuz-5, con trasbordo di persone da un veicolo all’altro.
Shatalov pilotò da solo la Sojuz-4 fino all’aggancio con la gemella Sojuz-5 che aveva come equipaggio Aleksei Eliseev, Evgenji Chrunov (quello “scartato” da Leonov come comandante, al posto di Belyaev, della Voskhod-2) e Boris Voljnov. Il sistema di aggancio era di tipo “Soft docking” cioè consentiva l’attracco ma non il passaggio interno tra i due veicoli: Eliseev e Chrunov uscirono all’esterno della Sojuz-5 ed indossando le nuove tute “jastreb”, evoluzione della Berkut con cui Leonov aveva effettuato la sua storica passeggiata spaziale e modificate secondo le indicazioni di quest’ultimo, percorsero all’esterno il tratto che li separava dalla gemella Sojuz-4. Una volta che il trasbordo venne completato, le due navi si separarono rientrando la Sojuz-4 con Shatalov, Chrunov ed Eliseev, mentre Voljnov rientrò da solo con la Sojuz-5.
Tornò nello spazio con l’equipaggio della Sojuz-8 durante la missione a tre con le gemelle Sojuz-6 e Sojuz-7. La Sojuz-8 si sarebbe dovuta agganciare con la 7, mentre la 6 avrebbe fatto da “guardona” riprendendo la manovra dall’esterno. Lanciate il 13/10/1969, purtroppo fallirono l’aggancio. La missione fu portata a termine lo stesso compiendo vari esperimenti di manovre ravvicinate ma la spettacolare ripresa dell’aggancio in diretta non ci fu.
Il 22/04/1971, a bordo della Sojuz-10, si sarebbe dovuto agganciare, primo equipaggio nella storia ad abitare una stazione spaziale, alla Saljut-1; ma un difetto nel consolidamento dell’aggancio impedì l’apertura del portello di comunicazione. L’onore di essere il primo equipaggio a salire a bordo di una stazione spaziale toccò quindi alla Sojuz-11 che, purtroppo, passò alla storia per la tragedia che uccise i tre cosmonauti Patsajev, Dobrovolskji e Volkov al rientro sulla terra.
E’stato capo dello ZPK, il centro di addestramento dei cosmonauti, dal 1987 al 1991.
Ha scritto molti libri, tra cui “Le difficili strade dello spazio”, mai tradotto in Italia, che narra la storia della cosmonautica sovietica e la cooperazione con il programma spaziale americano.
Oltre alle molte decorazioni ed onorificenze, a lui è intitolato il Cratere Shatalov situato nel Mare di Mosca sul lato nascosto della Luna.
Gloria ai Conquistatori del Cosmo!
Vladimir Alexandrovic Shatalov
(1927-2021)
Francobollo commemorativo della missione congiunta Sojuz-4 e Sojuz-5, Gennaio 1969
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