IL PROGRAMMA luna

Dai palloni d'acciaio ai robot semoventi passando per “L’Internazionale”: la storia delle sonde automatiche lunari sovietiche.

Subito dopo il lancio del primo satellite artificiale della terra, lo Sputnik-1, nell’ottobre 1957, l’obiettivo dell’esplorazione spaziale sovietica venne puntato sul nostro satellite, la Luna. 

Il programma omonimo, realizzato dall’OKB-1 e dall’NPO Lavochkin tra il 1958 ed il 1976, attraverso passaggi successivi, si prefiggeva di raggiungere la superficie lunare, orbitare intorno al nostro satellite, atterrare morbidamente su di esso ed esplorarne il suolo riportandone, infine, a terra campioni. In totale saranno più di quaranta missioni del programma Luna ad essere lanciate ma solo 24 ne ottennero la designazione ufficiale, secondo una nota e simpatica tradizione russa. le altre passeranno alla storia come anonime Kosmos con un numero progressivo che ne definisce il destino infausto: non riuscirono a lasciare l’orbita terrestre…

Sebbene tutte con la designazione Luna (Lunik in occidente), erano in realtà delle sonde di modelli molto diversi, a seconda dello scopo che la sonda stessa aveva come obiettivo di missione.

Esistevano difatti le sonde della prima generazione, quelle destinate al solo impatto con la superficie lunare, che erano designate E-1 ed E-1A.

La seconda generazione fu quella delle E2A ed E3, destinate alla fotografia della superficie del nostro satellite in particolare del lato a noi nascosto, mediante una traiettoria di rientro libero, cioè un’orbita ad otto intorno al sistema Terra-Luna.

Alla terza generazione delle sonde Luna appartenevano le sonde E-6 ed E-6M, destinate all’atterraggio morbido sulla superficie selenica.

Le E-6S erano sonde destinate ad orbitare stabilmente intorno alla Luna.

Le sonde della quinta generazione, le E-6LF erano destinate alla mappatura della superficie lunare, mentre quelle della sesta generazione, le E-6LS erano destinate a creare dei ponti radio per le future missioni lunari con equipaggio che, come sappiamo, non avvennero mai.

Alla settima generazione di sonde Luna, appartenevano i modelli E-8. A queste sonde il compito di far sbarcare sulla superficie lunare i primi robot semoventi della storia a camminare sul suolo di un altro corpo celeste: i Lunokhod.

L’ottava generazione del progetto furono le sonde E-8LS, satelliti artificiali pesanti dotati di apparecchiature di alta precisione.

L’ultima generazione, finora, fu quelle delle E-8-5 ed E-8-5M. Furono le prime sonde automatiche a riportare a terra campioni del suolo di un altro corpo celeste. Purtroppo, il primato fu sminuito dal successo delle missioni Apollo della Nasa.

Ma raccontiamo la storia di questo programma, lungo e travagliato.

Luna-2 ed il suo "Pallone d'acciaio" (Quello nella foto è quello di Luna-1, missione poi parzialmente fallita. Infatti, nella scritta, c'è il mese di gennaio anziché settembre, in cui Luna-2 impattò al suolo) 

Luna 1 (E-1) fu lanciata il 2 gennaio 1959. Sebbene fallì l’obiettivo di impattare il suolo lunare, fu il primo oggetto immesso dall’uomo in un’orbita eliocentrica. Inoltre, essendo dotato di un piccolo dispositivo per il rilascio di gas, fu la prima cometa artificiale della storia. In ultimo rilevò per prima il vento solare. Luna 2 (E-1A), lanciata il 12 settembre 1959, fu il primo oggetto costruito dall’Uomo a raggiungere un altro corpo celeste. Impattò la superficie lunare nella zona del Mare della Serenità il giorno 15. Fu anche il primo oggetto costruito dall’Uomo a rilasciare dei “souvenir” sul suolo di un altro corpo celeste. Infatti, al momento dell’impatto, piccole cariche esplosive rilasciarono dei gagliardetti con lo stemma dell’Unione Sovietica con le scritte “СССР СЕНТЯБРЬ 1959 (URSS settembre 1959)” e “СОЮЗ СОВЕТСКИХ СОЦИАЛИСТИЧЕСКИХ РЕСПУБЛИК (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche)”. Una copia di uno di questi gagliardetti venne donata dal Segretario generale del PCUS, Nikita Kruscev, al Presidente degli Stati Uniti dell’epoca: Dwight Eisenhower.

Una piccola curiosità: anche Luna-1 era dotata dello stesso pallone d’acciaio. Ovviamente, sui gagliardetti non c’era scritto Сентябрь (settembre), ma Январь (gennaio).

Il primo oggetto costruito dall’uomo ad effettuare una corretta manovra di rientro libero (un’orbita ad otto intorno al sistema Terra-Luna) fu Luna-3 (E-2A). Lanciata il 4 ottobre 1959, trasmise la prima foto della storia del lato nascosto della Luna. Restò in funzione fino al 22 ottobre trasmettendo 46 immagini.

La prima immagine del lato oscuro della Luna: Luna-3 (ottobre 1959) 

La sonda Luna-3 

Dopo alterne fortune, Luna 9 (E-6) effettuò il primo atterraggio morbido su di un altro corpo celeste il 3/2/1966. Registrò anche un altro primato: fu il primo oggetto costruito dall’Uomo ad effettuare una trasmissione dalla superficie di un altro corpo celeste, inviando a Terra delle foto panoramiche del sito di allunaggio. Per realizzare le foto a 180 gradi, fu utilizzato un ingegnoso stratagemma, molto russo: per evitare di montare un pesante motore che facesse ruotare la fotocamera, venne montato, davanti all’obbiettivo di questa, uno specchio ricurvo. Nessuna parte in movimento, meno possibilità di guasti… Ingegnoso anche il sistema di atterraggio: antesignano dei Rover marziani americani come il Pathfinder, allunò balzellon balzelloni protetto da un guscio gonfiabile (una specie di antesignano degli air-bags). Una volta fermata la sua corsa selenica a base di salti, il guscio venne espulso e la struttura di atterraggio, a forma di petalo, si aprì stabilizzando il lander. Curiosa la storia dei dati delle immagini inviate dalla superficie lunare, intercettate prima della loro diffusione ufficiale da parte della Tass, dal radiotelescopio britannico di Jodrell Bank. Trasmesse nello stesso standard delle telefoto che i corrispondenti inviano ai giornali, vennero immediatamente pubblicate dalla stampa inglese. In seguito, si seppe che non si trattò di una disattenzione sui protocolli di sicurezza. In realtà si volle deliberatamente, come per lo Sputnik-1 fare in modo che in occidente si potesse intercettare la trasmissione, insolitamente effettuata con uno standard internazionale. Fu propaganda indiretta che ottenne il risultato sperato: mettere l’occidente in uno stato di grande preoccupazione riguardo alle capacità del programma spaziale sovietico.

Luna-9 

Schema dell'atterraggio "balzellon-balzelloni" di Luna-9 

Le foto panoramiche (col trucco) di Luna-9 

Luna 10 (E-6S) fu il primo oggetto ad entrare in orbita stabilmente attorno ad un altro corpo celeste. Lanciata il 31/3/1966, entrò in orbita lunare il 3 aprile successivo inviando in tutto il mondo, come primo segnale, la riproduzione dell’inno rivoluzionario bolscevico “L’Internazionale”. Strutturalmente simile alle sonde del tipo E-6, destinate a depositare un oggetto sulla superficie lunare, erano modificate con un sistema di retrorazzi in grado di frenarle fino all’inserzione orbitale lunare. Per questo motivo erano contraddistinte dalla lettera S come Sputnik (Satellite, appunto). Compì 470 orbite intorno al nostro satellite misurando vento solare, campi magnetici e radiazioni sulla superficie lunare.


Luna 16 (E-8-5) fu una missione, destinata all’allunaggio morbido, che vide il debutto di un nuovo tipo di lander. Lanciata il 16 settembre 1970 ed allunata il 20 settembre successivo era molto simile all’analogo Surveyor americano. Fu il primo che, per mezzo di un piccolo vettore, il 21 settembre, riuscì a riportare dei campioni che atterrarono sulla Terra il 24. 

Luna-12 

Luna 17 (E-8) segnò un altro importante primato: fu la prima sonda dotata di un veicolo semovente semiautomatico. Infatti, fece sbarcare nel Mare Imbrium, il 17 novembre 1970, il Lunokhod che operò, telecomandato da Terra, per ben 11 giorni lunari (quasi 322 giorni terrestri). Nel progetto originale del profilo di missione Lunokhod era previsto che il piccolo rover avesse all’interno delle scorte di acqua ed ossigeno per un eventuale cosmonauta che, in caso di avaria, avesse dovuto attendere sulla superficie lunare l’arrivo di una missione di soccorso. Il progetto venne poi modificato dopo la rinuncia ad effettuare uno sbarco umano da parte dei sovietici. Ma, evidentemente, qualcosa di questo programma originario trapelò, alimentando la leggenda del Nano del KGB inviato in missione suicida sulla Luna dentro uno dei due Lunokhod.

Il secondo semovente lunare venne lanciato, a bordo della sonda Luna-21, l’8 gennaio 1973, allunando con successo il 12 successivo all’interno del cratere Le Monnier. Dotato di più avanzate telecamere TV, effettuò moltissime riprese televisive durante i suoi quattro mesi di esplorazione percorrendo più di 37 Km.

Purtroppo, il suo destino fu legato alla costruzione del particolare coperchio che conteneva i pannelli solari destinati a ricaricare le batterie di bordo. Durante la notte lunare, infatti, il coperchio veniva richiuso. Il pannello si era riempito, durante l’attraversamento di un piccolo cratere, di un consistente strato di polvere che, al momento della richiusura dello stesso, si riversò sullo scambiatore di calore intasandolo. Quando il coperchio venne riaperto, alla successiva alba lunare, lo scambiatore di calore intasato non riuscì più a smaltire l’enorme calore del giorno selenico causando l’avaria definitiva del semovente.

Era previsto il lancio di un terzo Lunokhod, ma il programma venne sospeso dopo il lancio del Luna-24. Il Lunokhod-3 è esposto nel Museo della Cosmonautica di Mosca.

I Lunokhod non erano dotati di guida autonoma; infatti, venivano telecomandati da terra da un team di cinque persone, di stanza in uno speciale complesso chiamato NIP-10 situato nella zona di Sinferopol, i quali usavano le telecamere frontali del semovente per muoverlo, per mezzo di Joystick, sulla superficie lunare.

Il programma Luna viene sospeso il 14/8/1976 con la missione n. 24.

La prima sonda del programma Luna lanciata dalla Federazione Russa: Luna-25, il cui lancio era previsto per il 22 agosto del 2022 dal cosmodromo di Vostochnji per mezzo di un lanciatore Sojuz 2.1b con uno stadio supplementare Fregat, è stata lanciata il 10 agosto 2023. Inizialmente prevista come sonda costituita da Orbiter e lander, era un laboratorio automatico sulla superficie che avrebbe dovuto studiare la composizione del terreno alla latitudine di 68°S vicino al polo sud Lunare.

Il 20 agosto successivo, durante la manovra di inserzione nell'orbita di discesa finale, un'errore di accensione ha portato il veicolo a schiantarsi sulla superficie nei pressi del cratere Pontecoulant.
Il programma dovrebbe proseguire con un nuovo tentativo di missione analogo a quello di Luna-25 e poi con altre tre sonde, un orbiter e due Lander di cui uno dotato anche di rientro dei campioni sulla terra. Come mia abitudine, non mi soffermo più di tanto alle missioni pianificate per il futuro perché, come abbiamo visto con la sonda ExoMars, l’attualità spesso scompagina i piani e manda all’aria il lavoro di anni ed anni.

Insomma, anni di successi intervallati da inevitabili fallimenti in cui spesso l’ingegnosità russa ha sopperito alle carenze della tecnologia disponibile. 

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL  19/04/2022
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