Luna-15
chi trova un amico...
Era il 13 luglio del 1969.
Qualcuno lo interpretò come l'estremo tentativo di battere gli americani nella corse verso la Luna. Nulla di più sbagliato: Luna-15 era solo il tentativo di riuscire a stabilire un primato: far atterrare una sonda automatica sulla Luna e riportare a terra, primi nella storia, campioni di suolo di un altro corpo celeste completamente in automatico.
Per questo scopo era stato sviluppato il modello E-8-5. Una grande evoluzione rispetto ai precedenti modelli di lander lunari visti fino a quel momento. Pochi strumenti: un rilevatore di radiazioni, una fotocamera stereoscopica e, soprattutto, una trivella ed un modulo di rientro destinato a riportare pochi grammi del suolo lunare verso la Terra.
Missione semplicissima: allunare, trivellare, depositare i campioni, lanciare, atterrare.
Dicevamo era il 13/7/1969 e da Baikonur si levò in volo un Proton-K con a bordo la sonda lunare. Negli stessi giorni, a Cape Canaveral, fervevano i preparativi per un'altra missione destinata alla Luna: Apollo-11.
Destinazione: Mare della Tranquillità, molto vicino al sito previsto per l'allunaggio di Luna-15 ma, a differenza di questa, a bordo di Apollo-11 c'erano degli astronauti.
I luoghi di allunaggio di Apollo-11 e Luna-15
Facciamo un passo indietro
Era il 1962 e Gherman Stepanovic Titov, secondo uomo ad andare nello spazio con la Vostok-2, si recò in visita negli USA insieme al capo dei reclutatori del corpo dei cosmonauti il Generale Kamanin. In questa visita conobbe il Presidente Kennedy, molti astronauti tra cui John Glenn ed uno sconosciuto Frank Borman, appena reclutato nel corpo degli astronauti della NASA.
Gli spaziali non hanno bandiera: parlano la stessa lingua e Borman e Titov divenero subito amici.
Qualche anno dopo, era la fine di giugno 1969, Frank Borman, reduce dallo storico volo di Apollo-8 intorno alla Luna, venne invitato in Unione Sovietica. Nemmeno a dirlo, a fargli da Cicerone, il suo amico Gherman Titov.
L'astronauta americano Frank Borman (secondo da destra seduto) in Unione Sovietica tra i colleghi Tereshkova e Belyaev. Dietro a lui il suo amico Gherman Titov
Borman abbiamo un problema
Al ritorno dell'astronauta negli Stati Uniti, alla NASA scoppiò il panico: la traiettoria della sonda Luna-15 sembrava pericolosamente coincidente con quella di Apollo-11 soprattutto nelle fasi finali: Infatti sembrava che la stazione automatica sovietica dovesse effettuare l'allunaggio proprio nella notte tra il 20 ed il 21 luglio in una zona, il Mare delle Crisi, pericolosamente vicina al sito di allunaggio del LEM.
Ci si ricordò dell'amicizia tra Borman e Titov ed il primo, reduce dal viaggio in Unione Sovietica, venne incaricato di contattare l'amico oltrecortina per ottenere più informazioni possibili sul volo di Luna-15. Titov non solo mise in contatto Borman e la Nasa con Mstislav Keldysh, capo all'epoca dell'Accademia delle scienze sovietica, ma questi fornì alla controparte statunitense tutti i piani di volo, le frequenze radio e la telemetria della loro sonda automatica.
La minuta dl telegramma che Mstislav Keldysh spedì a Frank Borman
Lo scambio di telegrammi tra Keldish e Borman
Epilogo dolce ed amaro
Luna-15 non interferì con il volo di Apollo-11: se ne restò in orbita lunare, che raggiunse il 17/7/1969, fino al 21 e poi tentò l'allunaggio. Purtroppo i contatti con la sonda vennero interrotti dopo 4' quando Luna-15 si trovava a 3 Km di altitudine. Sembra si sia schiantata sul costone di una montagna nella zona del Mare delle Crisi alla latitudine 17°N 60°E.
Apollo-11, sappiamo tutti, effettuò un perfetto allunaggio (con qualche brivido finale) scrivendo la storia all'alba (italiana) del 21/7/1969.
Cosa andò storto a Luna-15? Non si sa: sicuramente un'errore nella traiettoria preimpostata nel computer (analogico) di bordo. Ma forse quei giorni d'attesa nell'orbita lunare per dare la precedenza all'equipaggio statunitense di Apollo-11 potrebbero aver modificato le condizioni della discesa del veicolo. Chi lo sà.
Fu però quello il primo momento ufficiale di collaborazione tra le due superpotenze in ambito spaziale che, anteponendo la sicurezza degli equipaggi alle ragioni della politica e della propaganda segnarono l'avvio di quel processo sfociato, nel 1973, negli accordi Kossygin-Nixon sulla cooperazione in ambito spaziale che poi portarono alla storica missione Apollo-Sojuz del 1975.
Era luglio anche quel giorno storico: il 15/7/1975 quando due navicelle si strinsero metaforicamente la mano sopra il fiume Elba dove, alla fine della II guerra mondiale, i due eserciti statunitensi e sovietici s'incontrarono.
Ed, anche in quell'occasione, artefici dell'impresa furono due amici: Alexei Leonov e Thomas Stafford. Anche quella un'amicizia che ha portato il mondo molto lontano.
Oggi viviamo in tempi difficili ma i recenti accadimenti, nello spazio, ci hanno dimostrato una volta di più che è proprio vero che da lassù si cambia la prospettiva. Nello spazio si collabora, senza pensare alle divisioni delle nazioni sulla Terra. Lassù tutti rischiamo e solo se siamo tutti, insieme, ce la facciamo: Frank Borman, Gherman Titov, Alexei Leonov e Thomas Stafford ce lo hanno insegnato.
Nota di colore
Per la cronaca, il primato della prima missione Sample-return della storia, l'URSS se lo aggiudicò con la sonda, gemella di Luna-15, Luna-16 che allunò il 24/9/1970 riportando a terra, in modalità automatica, poco meno di un etto di terreno lunare.
Se fossi in Roscosmos penserei seriamente a non pianificare una futura missione Luna-35: se è vero che due indizi costituiscono una prova il numero 5 nelle missioni Luna non porta molto bene... Luna-5 fu un fallimento, di Luna-15 ne abbiamo parlato ora e Luna-25, è storia recente.