Luna-25 Vs. Luna-24: l'evoluzione della specie


47 anni quasi esatti separano il lancio dell’ultima stazione automatica destinata all’esplorazione della superficie lunare, Luna-25, con quello della precedente missione della serie, Luna-24, avvenuto il 9 agosto 1976.

In questi anni, l’evoluzione tecnica, in primo luogo, ed obiettivi diversi della missione, evidenziano differenze sostanziali tra i due veicoli automatici che di comune hanno solo il nome: Luna.

Luna-24: raccogli e spedisci

E8-5M: la sigla forse dirà poco alla maggior parte delle persone.
Si tratta del modello della sonda, E8-5, che identifica la seconda serie di stazioni automatiche dedicate all’allunaggio morbido.
Sviluppate sempre da quello che oggi è chiamato NPO Lavoichkin, dalla serie E6 in avanti hanno consentito all’Unione Sovietica l’allunaggio morbido sul nostro satellite naturale. Con Luna-9, il 3/12/1966 un oggetto costruito dall’Umanità si posava dolcemente sulla superficie lunare.
Luna-24 era una stazione automatica destinata a funzionare solo un giorno lunare, 14 giorni terrestri, sul suolo selenico.
La sua caratteristica più importante era, però, la possibilità di spedire sulla Terra campioni di terreno raccolti, come nel caso di Luna-24, a latitudini equatoriali: 12°45’N, Mare Crisium.

La traiettoria, diretta come in Luna-25, ha portato Luna-24 all’allunaggio solo quattro giorni dopo il lancio, avvenuto il 9 agosto 1976 dal Cosmodromo di Baikonur, per mezzo di un lanciatore Proton-K.

Schema di volo di Luna-24. (Credito: Roscosmos)

Devo solo scavare…
Peso, 5.795 Kg dei quali 514,8 destinati al modulo di rientro verso la terra, era sprovvista di pannelli solari.
Un impianto RTG avrebbe fornito energia elettrica sufficiente ad alimentare la stazione automatica nei suoi 14 giorni di vita operativa.
Solo 170 grammi di terreno vennero raccolti dal trapano lunare LB-09 (dal russo “Luny Bur” - trapano lunare) nel bacino Fahrenheit, poco distante al luogo dove la sfortunata Luna-23 si era schiantata al suolo nel 1974.
Pochi minuti dopo l’allunaggio il trapano LB-09 venne posizionato da terra per iniziare il suo lavoro.
Come un trapano domestico a percussione, forò una dozzina di cm. di terreno sollevando una “carota” che, convogliata in un sistema di contenimento a spirale, venne posizionata nel modulo di rientro destinato alla terra.
Il 19 agosto 1976, 22h 49’ dopo l’allunaggio, il modulo di rientro KT partiva verso il nostro pianeta dove sarebbe arrivato, il 22 agosto 1976, atterrando nei pressi della città di Surgut nella Siberia Occidentale.

Il campione di terreno evidenziò una forte componente di alluminio (19%) e ferro (16%) con una modesta quantità di titanio (1%).

Luna-24 funzionò per tutti i 14 giorni previsti effettuando test delle apparecchiature ed, in particolare, eseguendo ulteriori test dell’LB-09 in previsione di una missione su Marte che mai ebbe, però, luogo.

Luna-24. (Credito: NPO Lavockhin / Russianspaceweb)

Progettata per durare

Luna-25, 47 anni dopo, ha un approccio radicalmente diverso.
Solo il nome, che venne attribuito negli ultimi anni (precedentemente la missione era catalogata come “Luna-Grunt” dal russo “Grunt” - “terreno”) ed il profilo di volo accomunano la vecchia E8-5M con quasta stazione automatica, sempre realizzata dall’NPO Lavochkin.
Per il resto è tutto diverso.
Non più un solo giorno lunare, 14 giorni terrestri,  ma un intero anno terrestre.
Allunaggio alle latitudini polari meridionali dell’emisfero visibile, in una zona compresa tra 68 e 69°S.
Pannelli solari, disposti in verticale per essere interessati all’irraggiamento della nostra stella durante le lunghe fasi in cui, a quelle latitudini, il nostro Sole si trova quasi parallelo al terreno e mai allo Zenith.
Nessun modulo di rientro, che sarà presente nella futura missione Luna-27, ed un sofisticato laboratorio minerario in grado di raccogliere, per mezzo di un braccio robotizzato, ed analizzare il terreno sottostante.
Il tutto in previsione di un prossimo insediamento umano sulla superficie selenica dal 2030 in poi.

La strumentazione scientifica a bordo di Luna-25. Credito: Roscosmos / IKI-RAS

La strumentazione di bordo

35 Kg di apparecchiature, oltre a pannelli solari e batterie in grado di sostenere la stazione automatica per 365 giorni, fanno parte della dotazione scientifica di Luna-25.

Esternamente, il braccio robotizzato LMK (Lunny Manipuljatornij Komplex) è l’elemento più evidente. Un braccio meccanico, telecomandato da terra grazie alla visione offerta dalla camera LIS-TV-RPM, che preleverà i campioni di terreno sottoposti all’analisi della strumentazione di bordo.
La camera LIS-TV-RPM servirà anche per l’analisi spettrografica ad infrarossi del campione.

Lo stesso verrà sondato dall’analizzatore laser LAZMA-LP che ne fornirà anche l’esame isotopico.

Un rivelatore di radiazioni e neutroni (ADRON-LP), uno spettrometro panoramico per il rilevamento di particelle ionizzate (ARIES-L) ed un dispositivo di monitoraggio della polvere per misurare i flussi di particelle nel terreno lunare (PML), completano la dotazione scientifica sviluppata dall’Accademia delle Scienze (IKI-RAS).

L’allunaggio in diretta

Spettacolare sarà, grazie alla telecamera STS-L, la ripresa in tempo reale dell’allunaggio, previsto per il 21 agosto 2023.

Secondo le indicazioni di Roscosmos, le riprese, soprattutto della polvere lunare sollevata dal motore di frenata, serviranno a stabilire la consistenza del terreno a quelle latitudini che si prevede piuttosto compatto ed accidentato.
La telecamera STS-L ha già fornito il 14 agosto 2023, le prime spettacolari immagini della terra e della Luna riprese durante l’ultima correzione di rotta di Luna-25 prima dell’inserzione nell’orbita polare lunare.
Teniamoci pronti! Sarà uno spettacolo assistere a questo ritorno sulla Luna.

Collage di immagini riprese il 13/8/2023 dalla camera STS-L. (Credito: Roscosmos / IKI-RAS)

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL 18/08/2023

English version on: www.spacevoyaging.com

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