Se mi seguite da tempo sapete che la TKS fu un veicolo versatile e potente, molto avanti per i suoi tempi, ingiustamente mai utilizzato per i voli umani.
Se non lo sapete, vi rimando al mio libro “Noi abbiamo usato le matite!” pubblicato sia in forma cartacea sia in formato Ebook, oppure all’articolo già pubblicato su questa pagina.
La Kosmos 1686 venne lanciata il 27/9/1985 per spostare in un orbita sicura la stazione spaziale Saljut-7, dopo la sua dismissione. Ma conteneva anche un importante strumento, il Pion-k, un telescopio che poteva osservare dettagli della superficie dell'ordine del metro. Per consentire ciò, la sezione VA della TKS è stata privata della torre SAS, eliminata tutta la parte necessaria al rientro (paracadute, scudi e motori di frenata) e ricavato, in ciò che rimaneva della sezione abitativa VA, un abitacolo per l’operatore al telescopio.
La TKS "Kosmos 1686" ha trasportato la Saljut-7, dopo lo storico "trasloco spaziale" eseguito da Leonid Kizim e Vladimir Solovjev verso la MIR, nell'orbita record di 475 km di apogeo che si riteneva sicura per il suo successivo recupero da effettuarsi con una Buran. Ma un'improvvisa attività solare fece decadere rapidamente il "trenino spaziale" formato dalla Saljut e dalla TKS, facendoli precipitare in maniera incontrollata il 7/2/1991 sulla città argentina di Capitan Bermudez, fortunatamente senza fare danni.
Un ringraziamento ad Алексей Широнин ed alla pagina КОСМОС ВОКРУГ НАС per il materiale fotografico.
Infografica della TKS "Kosmos 1686"
Vista in sezione della sezione VA della Kosmos-1686
Foto, ripresa dalla Sojuz T-15, della Saljut-7 agganciata alla Kosmos-1686
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