Tsien Hsue-shen: il Korolev cinese

Il programma spaziale cinese è oggi forse il più ambizioso ed avanzato al mondo. Nel giro di pochi decenni la Cina è passata dal suo primo satellite artificiale, lanciato il 24/4/1970, ad una stazione spaziale orbitale permanente, sonde e rover su Luna e Marte ed un avanzato programma per l’esplorazione lunare umana.

Ma tutto nasce un giorno di dicembre del 1911 da un bambino, nato negli Stati Uniti, da genitori rifugiati dopo la rivolta avvenuta nella madrepatria nel 1899 nota come la rivoluzione dei Boxer.

Era l’11 dicembre 1911 e quel bambino si chiamava Tsien Hsue-shen

Un brillante studente

Ben presto il giovane Tsien si mise in luce arrivando a frequentare il Massachusetts Institute of Technology grazie ad una borsa di studio destinata ai figli dei profughi della Rivolta dei Boxer.

Divenuto un protetto del professor Theodor Von Karman, divenne uno dei fondatori addirittura del Jet Propulsion Laboratory partecipando allo sviluppo dei primi razzi sonda costruiti negli USA. 

Dietro le linee nemiche

Durante la Seconda Guerra Mondiale fece parte del Progetto Lusty: un programma che prevedeva l’impiego di eminenti scienziati in grado di identificare le strutture di lancio della Germania Nazista operando sotto copertura. Alla fine della guerra, Tsien si occupò del reclutamento di Wernher Von Braun e del suo gruppo di lavoro durante la famosa Operazione Paperclip.

Dallo stesso Von Braun ottenne un importante documento, intitolato Indagine sullo sviluppo dei razzi liquidi in Germania e le loro prospettive future. Questo documento segnò la tabella di marcia per lo sviluppo del programma missilistico e spaziale statunitense.

Le audaci intuizioni del giovane Tsien

Il lavoro a stretto contatto con gli scienziati reclutati nell’ambito dell’Operazione Paperclip, confermò molte delle geniali intuizioni sul volo supersonico del giovane Tsien che, a livello teorico e senza la possibilità di verificare le sue scoperte in un’apposita galleria del vento irrealizzabile all'epoca negli Stati Uniti, era riuscito a teorizzare.
In particolare lo sviluppo delle superfici alari a freccia dei velivoli transonici, furono vitali nello sviluppo dei primi jet statunitensi e dei bombardieri a lungo raggio B-52.

Parallelamente il suo studio si dedicò allo sviluppo dei piani del Silbervogel, che finirono anche nelle mani dei sovietici e che furono la base per lo sviluppo dell’X-20 Dyna Soar, dalla parte americana, e del Bombardiere di Keldysh dalla parte sovietica.
Dove sfociarono entrambi i progetti, lo sappiamo bene: da una parte lo Space Shuttle e, dall’altra, il Buran.

La caccia alle streghe

Nel 1949 Tsien era diventato uno dei più esperti consulenti dell’Esercito Statunitense, impegnato anche nella progettazione di motori a razzo spinti dell’energia nucleare.
Ma il destino di questo grande scienziato si stava incrociando con i tuoni della storia che stavano investendo il suo paese natale.
Pur avendo sposato la figlia di un consigliere militare del Generale nazionalista Chang Kai-shek era profondamente distante ideologicamente dalla politica del Quo-min-tang, il partito nazionalista avversario dei comunisti che, guidati da Mao Tse-dong stavano combattendo una sanguinosa guerra civile che vedrà la vittoria di questi ultimi.
Gli eventi precipitarono nel 1950 quando, poco prima che le forze nordcoreane invadessero la zona sud della Corea dando vita all’omonima guerra che vide contrapposte per la prima volta Cina e Stati Uniti, venne accusato dall’FBI di essere stato, negli anni ‘30, un membro del Partito Comunista con conseguente revoca di ogni suo nulla osta di sicurezza e con il risultato di veder classificato tutto il suo preziosissimo lavoro.
Pur volendo emigrare in Cina, a Tsien questa possibilità fu negata e, come Korolev durante gli anni dello Stalinismo, venne internato in una prigione dal servizio immigrazione degli Stati Uniti. La motivazione: sapeva troppo perchè gli fosse permesso di trasferirsi in un paese comunista.
Il suo arresto venne commutato in arresti domiciliari finché, nel 1955, durante i colloqui di pace tenuti a Ginevra, non venne chiesto esplicitamente dalle autorità cinesi il rilascio di Tsien nell’ambito del programma di scambio di prigionieri.

Ricominciare da zero

Tornato in patria, dovette letteralmente ricominciare da un foglio bianco. Nonostante le mille difficoltà legate ad un paese ancora essenzialmente agricolo, in pochi anni, partendo da una V2 modificata fornita da Korolev, un razzo sovietico R2, Tsien riuscì a far decollare il primo razzo completamente costruito in Cina. Era il 1960.
Dieci anni dopo, il 24 aprile 1970, un piccolo satellite, chiamato Dong Fang Hong, Oriente rosso spinto da un lanciatore progettato e costruito in Cina, il Lunga Marcia-1.
Un nome destinato ad echeggiare ancor’oggi col quale sono stati battezzati tutti i veicoli di lancio dell’agenzia nazionale spaziale cinese.
C’è una piccola curiosità sul satellite Dong Fang Hong. Il 24 aprile in Cina è un pò come il 12 aprile in Russia, cioè è considerato il giorno della festa del programma spaziale; pochi sanno che il piccolo satellite cinese, come lo Sputnik sovietico, volle lasciare un segno nella memoria di chi udì il suo suono una volta in orbita.
Non un Bip-bip, ma l’Inno rivoluzionario Dong Fang Hong: un pò come fece l’Unione Sovietica con la sonda Luna-10 che, uscendo da dietro la Luna trasmise verso la terra l’inno bolscevico L’Internazionale.

Il programma spaziale con equipaggio

Alla fine degli anni ‘70, la Cina annunciava lo sviluppo di un programma spaziale con equipaggio. Il progetto originario di Tsien prevedeva uno spazioplano, simile al Dyna Soar americano, che sarebbe stato portato in orbita da un Lunga Marcia 2.
Tutto era pronto negli anni 80, dall’addestramento dei Taikonauti, in nome scelto per i propri astronauti (Navigatore dello spazio in lingua cinese) addirittura la flotta di navi per il recupero delle capsule abitate in mare e tutte le strutture per il soccorso a terra. Un primo esperimento di recupero fu effettuato durante un volo suborbitale nel 1980. Ma poi, per dare priorità allo sviluppo economico del paese, il programma spaziale con equipaggio venne congelato.
Solo nel 1991, con l’aiuto della Russia, il programma venne ripreso ed il resto è storia di oggi.

Epilogo e dedica
Tsien Hue-shen morì il 31/10/2009, ricoperto di onori ma costretto a vivere in un palazzo a Pechino guardato a vista per evitare che, come per Korolev, la sua persona potesse essere oggetto di attentati o di rapimenti per mezzo di agenti stranieri.
Ma c’è una dedica che lo rende immortale e che ha contribuito a far conoscere il suo nome nel mondo.
Arthur C. Clarke, grandissimo scrittore e scienziato, gli volle dedicare la nave spaziale che apre il libro 2010 L’Anno del Contatto, ideale seguito del suo capolavoro: 2001: Odissea nello Spazio.
La Tsien è la nave cinese che fa naufragio sulla superficie ghiacciata di Europa a cui si deve la scoperta di una strana forma di vita che attratta dal calore dei reattori della nave spaziale che sta affondando emerge in superficie.
La missione della Leonov, anche questa una meravigliosa dedica da parte di Clarke, porterà Sovietici ed Americani, sull’orlo di una catastrofica guerra sul nostro Pianeta, a testimoniare un evento meraviglioso e potente.
Meraviglioso e potente come il sogno del giovane Tsien di un razzo che ci porti verso le stelle.

Manifesto propagandistico del programma spaziale cinese

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL 11/12/2023
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