C’è un airlock da traslocare!

lo spostamento del modulo ShK da Rassvet a Nauka

Dopo un rinvio, imposto dai medici del TzUP, il centro di controllo del volo di Mosca, per consentire un maggior riposo ai cosmonauti Dmitri Petelin e Sergei Prokopiev, si è svolta alle 21:30 UTC del 3 maggio 2023 la passeggiata spaziale n. 57 dal segmento russo della ISS.

Questa attività, durata circa sei ore, ha consentito lo spostamento dell’airlock ShK (dal russo Shluzovaja Kanera cioè Camera di equilibrio), parcheggiato al lato del modulo Rassvet, nella sua posizione definitiva agganciato ad uno dei boccaporti laterali del modulo Nauka.
Un vero e proprio trasloco

I due cosmonauti, con l’aiuto del braccio robottizato ERA, manovrato dall’interno della ISS dal collega Andrei Fedyaev, hanno dapprima scollegato le connessioni dello ShK dal modulo Rassvet, liberato il portello di attracco dell’airlock ed il relativo sistema di attracco dalle coperture termiche di protezione e sganciato l’ShK dal Rassvet.

A questo punto è intervenuto il braccio ERA che, guidato da remoto, ha dapprima agganciato l’ShK poi, trasportandolo nella nuova posizione ha tentato l’attracco. Ma un errore di allineamento durante la procedura di attracco finale, ha richiesto lo sblocco delle giunture del braccio meccanico e, con l’intervento manuale di Petelin e Prokopiev, si è potuto consolidare l’aggancio al modulo Nauka ripristinando le connessioni cablate dell’airlock. 

I Cosmonauti Petelin (Strisce blu) e Prokopiev (Strisce rosse) al lavoro all'esterno del modulo Nauka. Credits: Roscosmos

C’è della spazzatura da gettare?

Durante l’EVA, il Comandante Prokopiev ha approfittato per gettare nello spazio 5 Kg di attrezzature da rottamare. Il pacchetto con il materiale di rifiuto brucerà senza pericolo nel rientro negli strati alti dell’atmosfera.

Il Comandante della ISS, Sergei Prokopiev, getta un pacchetto di rifiuti nello spazio (Credits: CNSA)

Un sistema di attracco tutto nuovo… O forse no?

Insieme alle peculiarità dell’ShK, di cui si è parato in un altro nostro articolo, questa operazione vede il debutto di un sistema ibrido di aggancio, mai usato fin’ora, che nasce dall’esperienza fatta con la missione Apollo-Sojuz  e dal programma Shuttle-MIR.
Il sistema in uso sulle navicelle statunitensi e cinesi, l’International Docking System deriva dall’APAS-89 realizzato per il programma Shuttle-Mir. Si tratta di un sistema androgino cioè che consente ad ognuna delle parti da agganciare in modo stabile, di svolgere la funzione di veicolo attivo o passivo. Nacque, all’epoca, per venire incontro ad eventuali esigenze di soccorso per un veicolo spaziale in avaria. Un sistema androgino, infatti, non ha bisogno che ci sia di un veicolo dotato di adattatore passivo e di un’altro con adattatore attivo, come, per esempio avveniva per le Apollo od avviene ancora oggi per le Sojuz  o le Progress.
Per agganciare l’ShK si è pensato di semplificare il sistema APAS-89, eliminando la componentistica degli attuatori che consentono, all’anello di attracco, di svolgere indifferentemente la funzione attiva o passiva, ma si è mantenuta la struttura a petali che serve da guida per una sonda, chiamata ASA-M (dal russo Agregat Stykovochny Aktivny - Modifitsirovanny, Apparato di aggancio Attivo - Modificato) semplificata rispetto a quella della Sojuz, che va ad agganciare un cono, chiamato ASP-M (dal russo Agregat Stykovochny Aktivny - Modifitsirovanny, Apparato di aggancio Attivo - Modificato) anch’esso simile ma semplificato a quello in uso nelle navi Russe.

Per passare da una configurazione attiva ad una passiva, è sufficiente sostituire il disco interno all’anello di attracco.

Un sistema androgino con caratteristiche Ibride, a vantaggio di minor peso, minor numero di parti mobili e massima semplificazione.

Gli anelli adattatori ASA-M (a sinistra) e ASP-M. Credits: Rkk Energia – RussianSpace Web

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL 05/05/2023
English version on www.spacevoyaging.com
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