Bjuro-1440

dalla Russia la sfida privata a Starlink

Il panorama delle startup spaziali russe ha visto, negli ultimi dieci anni, un fiorire di progetti che si sono dovuti scontrare con insormontabili problematiche inerenti alla scarsità degli investimenti, soprattutto dovute agli embarghi e la situazione si è ulteriormente complicata con l’invasione dell’Ucraina ed il conseguente conflitto.

Ma qualcuno è riuscito a mettere in orbita tre satelliti ed a sperimentare le potenzialità di un sistema che ambisce, da una parte a sfidare il programma federale Sfera, dall’altra a costituire un’alternativa a basso costo della costellazione Starlink di SpaceX. 

Il satellite Rassvet-1 durante l'assemblaggio presso Bjuro-1440 all'inizio del 2023. Credito: Bjuro-1440

L’alba 

Il 27 giugno 2023, una società con sede a Mosca chiamata Bjuro 1440 ha lanciato tre satelliti sperimentali Rassvet-1, Alba in russo, da 80 chilogrammi che, dopo un’iniziale passo falso, sono stati sviluppati in soli tre anni.
Tre mesi dopo, nell’ottobre 2023, Bjuro 1440 annunciava che tramite gli stessi era stata effettuata la prima chiamata Internet della Russia tramite un satellite a bassa orbita. 

Il test ha dimostrato, sebbene con velocità di trasmissione ancora sottodimensionate (12 Mb/s in downlink e 7 Mb/s in uplink) il sistema di interconnessione tra i satelliti, il loro sistema automatico di correzione dell’orbita ed il sistema autonomo di propulsione.

Una volta a regime, la costellazione Rassvet dovrebbe consentire una velocità in downlink tra 50 Mb/s e 1 Gb/s.

Un nome che evoca lo Sputnik

Il nome di questa startup evoca il primo satellite della Storia, lo Sputnik-1 per molti motivi.
In primo luogo, come il celebre satellite sovietico, pesa 80 Kg, proprio quanto pesava quello che era chiamato, nel progetto originale, PS-1 cioè un satellite semplificato, Prosteishy Sputnik in lingua russa.

Il numero 1440, poi, ricorda le 1440 orbite che lo Sputnik-1  effettuò prima di rientrare nell’atmosfera il 4 gennaio 1958.
In ultimo, la parola Bjuro che in russo vuol dire ufficio evoca quelli che all’eopca si chiamavano OKB, sigla che sta per Opytnoe konstruktorskoe bjuro, Ufficio di progettazione sperimentale.

Una visione dall'orbita del satellite Rassvet-1. Credito: Bjuro-1440 

I piani di Bjuro 1440

Nel 2023, Buro 1440 ha promesso il lancio di satelliti sperimentali Rassvet-2 a partire dall'inizio del 2024 per ulteriori prove delle comunicazioni inter-satellite, annunciando il spiegamento dei suoi rivali Starlink già nel 2025. Secondo i piani iniziali, la rete di 900 satelliti sarà completata entro il 2035.

Il direttore generale di Bjuro 1440, Aleksei Shelobkov, ha annunciato che l'obiettivo è quello di iniziare il funzionamento a regime del sistema nel 2027 che fornirebbe accesso ad internet ovunque in Russia e in ben 75 paesi stranieri.

I satelliti Rassvet-1 assemblati sul modulo Fregat. Credito: Roscosmos

Ma da dove viene Buro 1440?

Sebbene l’aspetto più sorprendente del progetto Buro 1440 è quello di essere essenzialmente in concorrenza con il programma Sfera finanziato dal governo federale, destinata tra l’altro a fornire servizi simili, sembra che il governon non sia intenzionato ad ostacolare i rivali privati, anzi.

Nato dal progetto Megafon 1440, annunciato dal principale fornitore di telefoni cellulari russo nell'ottobre 2020, è poi passato di mano mutando appunto il nome in Bjuro 1440, sostenuto anche dalle agenzie federali russe responsabili delle comunicazioni e dello sviluppo digitale, che ne hanno assegnato le frequenze nelle bande Ka e Ku, e, data l’importanza militare del sistema satellitare simile a Starlink, anche da parte del Ministero della Difesa russo.

Bjuro 1440, alla fine del 2022, era di proprietà, per il 33%, del fondo moscovita Mercury Capital Thrust, e per il 45,51% del presidente della compagnia petrolifera Petrosibir AB Timofei Kotenev e del dirigente del motore di ricerca russo Yandex Dmitry Stepanov
Un altro uomo d'affari russo, Dmitry Kuznetsov, ne possiede l'8,99%.

La società ha annunciato di impiegare 500 persone continuando ad assumere ed offrendo stipendi fino a due volte le tariffe correnti del settore. 

Buro 1440 ha inaugurato le proprie strutture di assemblaggio e la sala di controllo della missione, chiaramente modellate sulla sala di controllo di SpaceX in California e prevedendo di costruire più infrastrutture di terra.

Uno dei lanci dei satelliti OneWeb dal cosmodromo di Vostochnij. Credito: Roscosmos

La sfida tecnologica e logistica

Anche con finanziamenti sufficienti, rimangono dubbi su come un’azienda russa potesse accedere al know-how necessario per costruire un sistema spaziale all’avanguardia, mentre il paese è sottoposto a pesanti sanzioni. 

Si dice che  Buro 1440 avrebbe potuto provare a decodificare i satelliti OneWeb, un intero lotto dei quali era rimasto bloccato a Baikonur, controllata dai russi, quando Roscosmos annullò il 14° lancio del sistema in seguito all’invasione russa dell’Ucraina.

Ma la sfida, oltre che tecnologica, è soprattutto logistica: come realizzare difatti una catena di montaggio per i suoi satelliti, per le apparecchiature di terra e per i terminali degli utenti finali, con una capacità produttiva di gran lunga superiore a qualsiasi cosa mai costruita in Russia.

Ed ancora, sorge il problema di come lanciare tra i 10 e i 12 razzi Soyuz all’anno al culmine del dispiegamento del sistema, trasportando circa 15 satelliti ciascuno.

La piattaforma di lancio Soyuz S1 a Vostochny è ufficialmente in grado di supportare fino a un totale di 10 lanci all’anno, che avrebbero dovuto essere condivisi da tutti gli utenti civili del razzo. 

Per fare un confronto di come anche questa sia una grande sfida, nel 2021, OneWeb ha realizzato otto lanci Soyuz all'anno, il tasso più alto durante l'implementazione del sistema, facendo affidamento su Baikonur e Vostochny. Nello stesso anno, la famiglia di razzi Soyuz ha effettuato un totale di 22 missioni.

Dagli ultimi comunicati della società Bjuro 1440, è probabile che si pensi ad una riduzione del numero dei satelliti della costellazione da 900 a 737.

Sicuramente, quella di internet ad alta velocità che raggiunga tutti gli angoli di un dato territorio, è una sfida destinata ad appassionarci per molti anni.

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL 14/11/2023
ed, in lingua inglese, su Space Voyaging

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