SERGEI KONSTANTINOVIC KRIKALEV

L’ultimo Sovietico ed il primo Russo nello spazio.

Nato a San Pietroburgo in Russia il 27 agosto 1958, fu definito “l’ultimo cittadino Sovietico nello spazio” ed il “Primo Russo nello spazio”, le due cose senza soluzione di continuità. Difatti, partito il 19/05/1991 con la Sojuz Tm-12, restò sulla stazione spaziale Mir durante la dissoluzione dell’Unione Sovietica, ritornando a Terra solo dopo 10 mesi, il 25/3/1992, atterrando in territorio Kazako con ancora le insegne dell’ormai Ex Unione Sovietica.

La leggenda… Spaziale (trattandosi di un Cosmonauta non si può dire “leggenda metropolitana”) narra che il suo rientro fu più volte ritardato a causa di non meglio precisate diatribe territoriali tra il Kazakistan, dove si trova la zona di atterraggio della Sojuz, e la Russia, che ha formalmente ereditato la “proprietà” della stazione ex Sovietica. Vero è il fatto che la Sojuz, formalmente, è territorio Russo e farla scendere in un territorio di un altro stato (il Kazakistan) è come far entrare un mezzo militare straniero nella propria nazione. Ma non fu questo il motivo del ritardo. In realtà il Kazakistan e la Russia avevano subito sottoscritto un accordo per l’uso delle strutture di Baikonur e per l’atterraggio delle navicelle in territorio Kazako. Fu, invece, lo stesso Krikalev che volle restare in orbita per portare a termine esperimenti sulla permanenza a lungo termine nello spazio.

Krikalev tornò molte altre volte in orbita: nel 1994 con lo Shuttle; nel 1998 sempre con lo Shuttle, partecipando alla "Expedition 1", prima missione di assemblaggio della ISS agganciandosi al modulo russo Zarja.

Infine, nel 2005, è tornato sulla ISS come Comandante durante la missione Expedition 11.

Prima del volo con la Sojuz TM-12, è stato nello spazio nel 1988 con la Sojuz TM-7, sulla Stazione Mir.

L’Ingegner Krikalev, è rimasto nello spazio per un totale di 803 giorni, 9 ore e 39”.

Attualmente è il direttore esecutivo della società statale Roskosmos per i programmi spaziali con equipaggio.