kosmos 2561
minisatellite da osservazione o bersaglio di un arma laser antisatellite?
Il 29 marzo 2023, alle ore 19:57 UTC, avveniva il lancio del Sojuz 2.1v, un lanciatore leggero della famiglia Sojuz 2, con a bordo un piccolo satellite da osservazione chiamato EMKA e designato Kosmos 2561.
Il Sojuz 2.1v è una particolare versione per il lancio di piccoli carichi nella LEO e nella SSO, che fa parte della famiglia di lanciatori Sojuz 2. Come sappiamo, il Sojuz 2 è l’erede del Sojuz U, a sua volta discendente da quella famiglia di lanciatori che è nata, nel 1957, con l’R7 Semjorka. Quello dello Sputnik.
A differenza delle versioni più pesanti 2.1a (destinato al lancio delle Sojuz e delle Progress) e 2.1b (destinato al lancio dei satelliti anche nella sotto variante Sojuz ST, specifica per i lanci equatoriali), è un bi-stadio: non ha i classici quattro blocchi laterali al primo stadio ed, al primo stadio, presenta un unico motore NK-33, proprio quello che sarebbe stato la svolta nell’utilizzo del lanciatore lunare N1, anche se ne è stata testata una versione dotata di un RD-193, a sua volta derivato dall’RD170 dell’Energhia.
Per quanto riguarda il carico utile, si tratta del quarto esemplare di questa serie che fornisce un servizio di monitoraggio per immagini ad uso del ministero della difesa della Federazione Russa. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Il lancio, avvenuto dal cosmodromo militare di Plesetsk, del Sojuz 2.1v con, a bordo, il minisatellite Kosmos 2561
È un progetto che risale all’ottobre 2015. A quell’epoca il ministero della Difesa ha stilato un protocollo su di un sistema di ricognizione ottica basato su di un satellite miniaturizzato capace di una risoluzione minima inferiore ai 10 metri. Per usare un raffronto, il precedente sistema in uso era il Kanopus V, dal peso di 450 kg e con una risoluzione che andava da una minima di 10.5 metri ad una massima di 2.1.
Il nuovo sistema, battezzato EMKA (dal russo Eksperimentalny Maly Kosmichesky Apparat, cioè Piccolo Apparato Spaziale Sperimentale), avrebbe avuto caratteristiche ben migliori: Peso 250 Kg, risoluzione minima 3,6 metri e massima 0,6.
Di EMKA, dal primo lancio, avvenuto il 29/3/2018, ne sono stati lanciati, appunto quattro, compreso quello andato in orbita il 29 marzo scorso. Hanno una vita operativa di 5 anni ed operano nell’orbita solar sincrona a 279 x 294 Km inclinata di 95°. Tre di questi hanno utilizzato il lanciatore Sojuz 2.1v mentre il terzo esemplare, lanciato il 29/3/2022 da un Angara 1.2.
Il lanciatore Sojuz 2.1v, il più piccolo della famiglia Sojuz, ripreso sulla rampa di lancio del Cosmodromo militare di Plesetsk
Ma c’è un piccolo mistero: Se il primo EMKA, denominato Kosmos 2525, ha svolto la sua missione come programmato, sia il secondo, denominato Kosmos 2551 e lanciato il 9/9/2021, che il terzo, denominato Kosmos 2555, sono rientrati nell’atmosfera senza, apparentemente, tentare alcuna manovra di correzione di apogeo. Intorno alla fine di maggio 2022, pochi giorni dopo il rientro del Kosmos 2555, la rivista Novosti Kosmonavtiki ha riferito che entrambi gli EMKA sono serviti da bersaglio per il sistema laser antisatellite Peresvet e, proprio in quei giorni, Yuri Borisov, all’epoca vice primo ministro (oggi a capo di Roscosmos), ha diffuso un comunicato circa lo sviluppo di armi laser volte ad accecare satelliti ostili.
Il 2561 sarà uno di questi satelliti-bersaglio? Lo scopriremo nei prossimi giorni.
Una rappresentazione artistica del minisatellite EMKA denominato Kosmos 2561
English version on www.spacevoyaging.com
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